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Cingolani

Cingolani: Stiamo pensando di valorizzare la produzione interna di gas. Su Tap si analizza aumento tiraggio

Non è una cosa immediata, ci vuole un po’ di tempo e investimenti, l’impresa deve valere la spesa ma se aumentasse la piccola aliquota di gas italiano ciò salverebbe l’Iva che rimarrebbe in casa e trasporto e stoccaggio costerebbero meno

Contro il caro energia altra ipotesi “è la valorizzazione delle produzione di gas da giacimenti esistenti. Consumiamo circa 70 mld di gas all’anno e ne produciamo 4,5 di nostro. Ho posto una condizione irrinunciabile: non vogliamo aumentare l’estrazione di gas da giacimenti esistenti aumentando la quota totale di gas” quindi,” per rispettare l’accordo di Parigi dovremo manterene la quota a 70 e se ne tiro di più dall’Italia diminuisco l’importazione”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani durante il proseguio di una precedente audizione in Commissione Attività produttive della Camera.

NESSUNA NUOVA TRIVELLA

“Non vogliamo fare nuove trivelle ma ottimizzare l’utilizzo dei giacimenti che ci sono già. Non è una cosa immediata, ci vuole un po’ di tempo e investimenti, l’impresa deve valere la spesa ma se aumentasse la piccola aliquota di gas italiano ciò salverebbe l’Iva che rimarrebbe in casa e trasporto e stoccaggio costerebbero meno – ha precisato Cingolani -. Ma soprattutto con operazioni concordate con i gestori e con i ministeri vigilati si potrebbe prendere un’aliquota di questo gas e fare degli accordi a prezzi controllati per favorire le attività delle aziende. Naturalemente non stiamo parlando di una cosa per sempre sarebbe improponibile, ma solo per uno o due anni per mitigare questa fase complessa”, ha spiegato il ministro. “Stiamo discutendo con chi estrae gas ma anche questa potrebbe essere una misura in grado di contribuire alla mitigazione del costo” dell’energia.

CINGOLANI: AUMENTO TIRAGGIO TAP È IN FASE DI ANALISI

Sul raddoppio del Tap “al momento resta importante non aumentare il volume totale di gas utilizzato, la diversificazione è comunque un vantaggio essendo noi dipendenti da gas altrui. L’Italia in questo momento ha il vantaggio di avere cinque fornitori che non la scherma dalle fluttuazioni ma le consente comunque di lavorare su diversi paesi fornitori. Nel caso di Tap si tratterebbe semplifcemente di aumentare la pressione la capacità di tiraggio, tutti aspetti in fase di analisi”.“Avere una pluralità di fornitori ci gararnisce in caso di problemi geopolitici un minimo di indipendenza e serenità”, ha chiarito.

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