Skip to content
città

L’85% della Co2 arriva dalle città. La classifica delle più inquinanti

Le città producono l’85% della CO₂ globale e Torino emerge come la più inquinante d’Italia. Servono 600 miliardi per contrastare la crisi climatica. Il report

Le grandi città mondiali emettono l’85% della CO2 mondiale, con impatti devastanti legati alla crisi climatica. Infatti, il 90% delle grandi città mondiali sta affrontando gravi rischi dovuti al riscaldamento globale. Inondazioni, crisi idrica, ondate di calore e danni alle infrastrutture sono ormai realtà quotidiane. È quanto emerge dalla ricerca Keeping Track of Greenhouse Gas Emission Reduction Progress and Targets in 167 Cities Worldwide, condotta da un team della Sun Yat-sen University e analizzata da Ener2Crowd. Quali sono le città più inquinate? La classifica delle più inquinanti al mondo.

LA CLASSIFICA DELLE CITTA’ PIU’ INQUINANTI

In testa alla classifica planetaria delle città più inquinanti c’è la cinese Handan con 206,9 milioni di tonnellate di CO₂, seguita da Shanghai (195,5 Mt), Suzhou (158,1 Mt), Dalian (147,7 Mt) e Pechino (141,5 Mt). Sul podio mondiale si conferma dunque la Cina, seguita da giganti come Mosca (128 Mt), Istanbul, Tokyo e New York.

MOSCA PRIMA CITTA’ IN UE, TORINO SETTIMA

In Europa il primato negativo spetta a Mosca, che da sola immetterà in atmosfera nel 2025 circa 141,5 milioni di tonnellate di CO₂. Seguono Istanbul (87,4 Mt) e San Pietroburgo (53 Mt). Torino non sfigura purtroppo. Infatti, è la 52ª città più inquinante al mondo e 7ª in Europa, con 23 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti annuali in atmosfera, davanti a metropoli come Amburgo, Rotterdam e Varsavia.

Milano, invece, è la città più inquinata d’Italia, seguita da Torino e Monza. Nei posti seguenti della classifica troviamo Como, Padova, Alessandria e Cremona, fino a Roma, Firenze e Genova.

SERVONO 600 MILIARDI CONTRO L’EMERGENZA CLIMATICA

Le metropoli, pur occupando appena il 2% della superficie terrestre, generano l’85% delle emissioni globali: un paradosso che rende le città allo stesso tempo vittime e responsabili della crisi climatica. Il 90% delle grandi città mondiali sta affrontando gravi rischi dovuti al riscaldamento globale. Secondo l’analisi della società benefit, servono 600 miliardi di euro in più ogni anno per finanziare progetti energetici puliti, abbattere le emissioni del 45% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

«Se non tagliamo drasticamente le emissioni, caldo estremo, crisi idrica, problemi sanitari e perdita di biodiversità diventeranno la nostra quotidianità» avverte Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.

FINANZA VERDE LEVA DECISIVA

La transizione energetica non può prescindere dal coinvolgimento delle grandi piazze finanziarie, da Wall Street a Piazza Affari. «Servono investitori capaci di unire rendimento e impatto ambientale: i nuovi GreenVestor» ha sottolineato Sergio Pedolazzi, co-fondatore e COO di Ener2Crowd. Un cambio di paradigma che passa anche dalla democratizzazione della finanza sostenibile.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su