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Tassonomia Ue

Arriva la visione strategica di Bruxelles per impatto climatico “zero” entro il 2050

Interventi congiunti in sette ambiti: efficienza energetica; rinnovabili; mobilità; competitività industriale e economia circolare; infrastrutture e interconnessioni; bioeconomia e pozzi naturali di assorbimento del carbonio; cattura e stoccaggio del carbonio

La Commissione europea ha adottato una visione strategica di lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e a impatto climatico zero entro il 2050 chiamata “Un pianeta pulito per tutti”.

INTERVENTI IN SETTE AMBITI

La strategia evidenzia come l’Europa possa avere un ruolo guida per conseguire un impatto climatico zero, investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, coinvolgendo i cittadini e armonizzando gli interventi in settori fondamentali, quali la politica industriale, la finanza o la ricerca — garantendo nel contempo equità sociale per una transizione giusta. La strada verso un’economia a impatto climatico zero richiede di intervenire congiuntamente in sette ambiti strategici: efficienza energetica; diffusione delle energie rinnovabili; mobilità pulita, sicura e connessa; competitività industriale e economia circolare; infrastrutture e interconnessioni; bioeconomia e pozzi naturali di assorbimento del carbonio; cattura e stoccaggio del carbonio per ridurre le emissioni rimanenti. Tutte queste priorità strategiche concorreranno a fare della nostra visione una realtà.

PER EUROBAROMETRO IL 93% DEGLI EUROPEI RITIENE CHE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO SIA PROVOCATO DALLE ATTIVITÀ UMANE

La visione fa seguito a un invito formulato dal Consiglio europeo nel marzo 2018: la visione della Commissione per un futuro a impatto climatico zero copre quasi tutte le politiche dell’UE ed è in linea con l’obiettivo dell’accordo di Parigi di mantenere l’aumento di temperatura ben al di sotto di 2°C; con essa proseguono inoltre gli sforzi per mantenere tale valore a 1,5°C. Perché l’UE possa mantenere un ruolo guida in materia di impatto climatico zero, tale obiettivo deve essere conseguito entro il 2050. Il fine della strategia di lungo termine non è quello di fissare obiettivi ma di creare una visione e una strada da percorrere attraverso una progettazione conseguente, ispirando – oltre che rendendoli capaci di agire – portatori di interessi, ricercatori, imprenditori e cittadini a sviluppare industrie nuove e innovative, imprese e posti di lavoro associati. I cittadini europei ci hanno dato un forte mandato: secondo il più recente Eurobarometro speciale (novembre 2018), il 93% degli europei ritiene che il cambiamento climatico sia provocato dalle attività umane e l’85% concorda sul fatto che la lotta al cambiamento climatico e un uso più efficiente dell’energia possano creare crescita economica e posti di lavoro in Europa. Grazie alla visione presentata oggi l’UE può sensibilizzare sulle modalità con cui, agendo collettivamente, sia possibile rendere pulito il pianeta e illustrare come la trasformazione della nostra economia sia non solo possibile ma anche benefica.

ŠEFČOVIČ: NOSTRA STRATEGIA DIMOSTRA ORA CHE È REALISTICO RENDERE L’EUROPA PROSPERA E A IMPATTO CLIMATICO ZERO ENTRO IL 2050

La strategia di lungo termine esamina il ventaglio di opzioni a disposizione degli Stati membri, delle imprese e dei cittadini e il modo in cui queste opzioni possono concorrere a modernizzare la nostra economia e migliorare la qualità della vita degli europei. Essa mira ad assicurare che la transizione sia socialmente equa e rafforzi la competitività dell’economia e dell’industria dell’UE sui mercati mondiali, garantendo posti di lavoro di alta qualità e una crescita sostenibile in Europa, contribuendo al contempo ad affrontare altri aspetti ambientali problematici, come la qualità dell’aria e la perdita della biodiversità. Per il vicepresidente Maroš Šefčovič, responsabile per l’Unione dell’energia, “non è possibile vivere in sicurezza su un pianeta in cui il clima è fuori controllo. Ma ciò non significa che per ridurre le emissioni dovremo ridurre anche il livello di vita degli europei. Negli ultimi anni abbiamo dimostrato come sia possibile ridurre le emissioni, creando al contempo ricchezza e nuovi posti di lavoro di qualità a livello locale e migliorando la qualità della vita dei cittadini. È inevitabile che l’Europa continui a trasformarsi. La nostra strategia dimostra ora che è realistico rendere l’Europa prospera e a impatto climatico zero entro il 2050, senza lasciare indietro nessun cittadino o regione europea”. 

CAÑETE: OGGI COMPIAMO UN ULTERIORE PASSO IN AVANTI. BULC: NECESSARIO UN SISTEMA CON VEICOLI A BASSE O ZERO EMISSIONI

Per Miguel Arias Cañete, commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia “l’UE ha già avviato la modernizzazione e la trasformazione necessarie per giungere a un’economia a impatto climatico zero. Ma oggi compiamo un ulteriore passo in avanti, presentando una strategia che dovrebbe rendere l’Europa la prima grande economia mondiale a impatto climatico zero entro il 2050. L’impatto climatico zero è necessario, possibile e nell’interesse dell’Europa. È necessario per conseguire gli obiettivi di lungo termine in materia di temperatura previsti dall’accordo di Parigi. È possibile grazie alle tecnologie attuali e a quelle di prossima diffusione. Ed è nell’interesse dell’Europa mettere fine alla spesa per le importazioni di combustibili fossili e investire per migliorare significativamente le condizioni di vita degli europei. Nessun cittadino e nessuna regione europea devono essere lasciati indietro. L’UE garantirà il suo sostegno alle persone maggiormente colpite dalla transizione, in modo che tutti siano pronti ad adeguarsi alle nuove esigenze di un’economia a impatto climatico zero”. Infine secondo Violeta Bulc, commissaria per i Trasporti, “tutti i modi di trasporto dovrebbero contribuire alla decarbonizzazione del nostro sistema di mobilità, per conseguire l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. A tal fine è necessario un sistema con veicoli a basse o zero emissioni, un forte aumento della capacità della rete ferroviaria e un’organizzazione molto più efficiente del sistema dei trasporti basata sulla digitalizzazione; incentivi per modificare i comportamenti; combustibili alternativi e un’infrastruttura intelligente; e impegni assunti a livello globale, il tutto sostenuto da innovazione e investimenti.”

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