Grazie al grande potenziale idroelettrico disponibile nel Paese sudamericano, la necessità di importare il costoso GNL rimarrà ridotta, rendendo disponibili volumi extra per l’Europa e l’Asia fino al resto del 2023
Il Brasile nel 2022 e nel 2023 ha aumentato la sua produzione idroelettrica a tassi quasi da record, riducendo la necessità di importare GNL e liberando i carichi da reindirizzare per alleviare la carenza di gas in Europa. Secondo i dati dell’Energy Institute del Regno Unito, lo scorso anno la produzione elettrica totale del Brasile è aumentata di +21 miliardi di kWh fino a un record di 677 miliardi di kWh.
I DATI SULLA PRODUZIONE IDROELETTRICA IN BRASILE
Il Paese ha registrato un massiccio aumento della produzione idroelettrica (+64 miliardi di kWh), solare (+13 miliardi di kWh) ed eolica (+9 miliardi di kWh). Di conseguenza, si è registrato un forte calo della produzione termoelettrica (-66 miliardi di kWh), comprensiva di gas (-45 miliardi di kWh), petrolio (-10 miliardi di kWh), carbone (-8 miliardi di kWh) e biomasse (-3 milioni di kWh). Le unità alimentate a gas sono la principale alternativa all’idroelettrico, pertanto l’aumento dell’idroelettrico ha un impatto diretto sul volume di gas consumato dal settore energetico.
L’energia idroelettrica nel 2022 è stata di +43 miliardi di kWh (+11%) sopra la media decennale precedente e la più alta per qualsiasi anno dal 2011. Di conseguenza, la produzione a gas è stata di -24 miliardi di kWh (-37%) al di sotto della media decennale precedente e la più bassa dal 2011.
IMPORTAZIONI DI GNL IN CALO
Il Brasile fa affidamento sulle importazioni per coprire più di un quarto del suo consumo di gas, che sale a quasi la metà negli anni in cui la produzione di gas è elevata. Una parte del gas viene importata tramite gasdotto dalla vicina Bolivia, ma il resto arriva come GNL dagli Stati Uniti, con quantità minori da altri Paesi del bacino atlantico e dal Qatar.
Le importazioni di GNL sono state ridotte di 7,8 miliardi di metri cubi (oltre il 77%) nel 2022 rispetto al 2021, al livello più basso dal 2017. Il calo maggiore è arrivato dagli Stati Uniti (-6,8 miliardi di metri cubi), quelli minori da Qatar (-0,8 miliardi) e Trinidad e Tobago (-0,3 miliardi).
La riduzione della domanda dal Brasile ha consentito a tutti e tre i fornitori di aumentare il numero di carichi inviati in Europa in risposta ai prezzi elevati. L’impennata idroelettrica del Brasile deve essere aggiunta al clima mite e alla riduzione dei consumi industriali in Europa e alla deviazione delle forniture di GNL dall’Asia, come uno dei fattori che hanno aiutato l’Europa ad evitare la carenza di gas nell’inverno 2022/2023.
L’IDROELETTRICO CONTINUERÀ A CRESCERE
Nella prima metà del 2023 la produzione idroelettrica è ulteriormente aumentata, mantenendo bassa la domanda di GNL importato. Nei primi tre mesi di quest’anno il totale idroelettrico è salito a un record di 125 miliardi di kWh, rispetto ai 121 miliardi di kWh del 2022, secondo i dati del National Electric System Operator. La produzione a gas è scesa a 3,88 miliardi di kWh dai 9,44 miliardi del 2022 e il minimo dal 2012.
L’energia idroelettrica è destinata a rimanere a livelli record almeno per i prossimi mesi, data l’enorme quantità di acqua immagazzinata dietro le principali dighe brasiliane. Le dighe nella regione del sud-est e del Midwest – il sottosistema più importante dell’interconnessione elettrica nazionale – alla fine di giugno stavano immagazzinando l’equivalente di 129 miliardi di kWh.
La quantità di energia immagazzinata ha raggiunto livelli record, rispetto ai 99 miliardi di kWh di fine giugno 2022 e una media stagionale decennale di soli 71 miliardi di kWh. Con così tanto potenziale idroelettrico disponibile, la necessità di importare il costoso GNL rimarrà ridotta, rendendo disponibili volumi extra per l’Europa e l’Asia fino al resto del 2023.