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Ue PARLAMENTO EUROPEO PNRR

Consiglio Ue: via libera a regolamento industria net-zero, progettazione eco-compatibile e taglio emissioni metano

Cosa prevedono i nuovi regolamenti adottati dal Consiglio Ue

È arrivato dal Consiglio Ue, il via libera al regolamento che istituisce un quadro di misure per il rafforzamento dell’ecosistema produttivo europeo a tecnologia zero emissioni, sulla progettazione ecocompatibile e sulla tracciabilità e la riduzione delle emissioni di metano nel settore energetico, parte del pacchetto “Fit for 55“.

TECNOLOGIE ZERO EMISSIONI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CLIMATICI UE

Nel primo caso si tratta dell’ultima fase del processo decisionale. Il regolamento mira a promuovere la diffusione industriale delle tecnologie a zero emissioni, necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Ue, utilizzando la forza del mercato unico per rafforzare la posizione dell’Europa come leader nelle tecnologie verdi industriali.

“La legge sull’industria a zero emissioni è una delle pietre miliari di una nuova politica industriale. Questo atto giuridico aiuterà l’Europa a guidare la corsa globale alle tecnologie verdi e a garantire che il nostro contributo alla lotta contro il cambiamento climatico riduca anche le nostre dipendenze, rafforzi la nostra autonomia strategica e ci aiuti a creare crescita e occupazione in Europa”, ha commentato Jo Brouns, Ministro delle Fiandre per l’Economia, l’Innovazione, il Lavoro, l’Economia sociale e l’Agricoltura.

COSA PREVEDONO LE NORME SULL’INDUSTRIA ZERO EMISSIONI

La legge sull’industria a zero emissioni creerà condizioni favorevoli per gli investimenti nelle tecnologie verdi, semplificando il processo di rilascio dei permessi per i progetti strategici; facilitando l’accesso al mercato per i prodotti tecnologici strategici (in particolare negli appalti pubblici o nelle aste delle energie rinnovabili); migliorando le competenze della forza lavoro europea in questi settori (ad esempio, con accademie per l’industria net-zero e aree o “valli” industriali ad alta concentrazione); creando una piattaforma per coordinare l’azione dell’UE in questo settore.

Per promuovere l’innovazione, l’Ue propone di creare quadri normativi favorevoli per lo sviluppo, la sperimentazione e la convalida di tecnologie innovative (noti come “sandbox normativi”).

I progressi verso gli obiettivi della legge sull’industria a zero emissioni saranno misurati da due parametri indicativi. In primo luogo, la capacità di produzione di tecnologie a zero emissioni, come pannelli solari fotovoltaici, turbine eoliche, batterie e pompe di calore, raggiungerà il 40% del fabbisogno dell’UE. In secondo luogo, un obiettivo specifico per l’aumento della quota dell’Unione di queste tecnologie, al fine di raggiungere il 15% della produzione mondiale entro il 2040.

Inoltre, la legge sull’industria a zero emissioni stabilisce una capacità di iniezione annuale di almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 da raggiungere entro il 2030 in siti di stoccaggio geologico situati nel territorio dell’Unione.

OK CONSIGLIO UE A REGOLAMENTO SULLA PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE

Il Consiglio Ue ha poi adottato il regolamento sulla progettazione ecocompatibile che sostituisce la direttiva esistente sulla progettazione ecocompatibile e ne amplia il campo di applicazione, oltre ai prodotti energetici, a tutti i tipi di beni immessi nel mercato dell’UE. Si tratta dell’ultima fase della procedura decisionale.

“Con il regolamento sulla progettazione ecocompatibile creiamo i giusti incentivi affinché l’industria pensi in modo circolare fin dalla concezione dei prodotti che intende produrre e vendere nell’Ue”, ha commentato Pierre-Yves Dermagne, Vice Primo Ministro belga e Ministro dell’Economia e dell’Occupazione.

COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO

Il regolamento riguarda tutti i tipi di prodotti, con solo alcune eccezioni (ad esempio le automobili o i prodotti per la difesa e la sicurezza). Introduce nuovi requisiti quali la durata, la riutilizzabilità, l’aggiornabilità e la riparabilità dei prodotti, le norme sulla presenza di sostanze che impediscono la circolarità, l’efficienza energetica e delle risorse, il contenuto riciclato, la rigenerazione e il riciclaggio, le impronte di carbonio e ambientali e i requisiti informativi, tra cui il passaporto digitale di prodotto. La Commissione avrà il potere di stabilire le specifiche per la progettazione ecocompatibile mediante atti delegati e l’industria avrà 18 mesi di tempo per conformarsi.

I criteri di progettazione ecocompatibile saranno applicabili negli appalti pubblici per incentivare l’acquisto pubblico di prodotti ecologici. Il nuovo regolamento introduce un divieto diretto alla distruzione di prodotti tessili e calzature invenduti (le PMI saranno temporaneamente escluse) e autorizza la Commissione a introdurre in futuro divieti simili per altri prodotti. Il regolamento sulla progettazione ecocompatibile sarà allineato alla legge sui servizi digitali, quando si tratta di prodotti venduti online.

VIA LIBERA ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI METANO NEL SETTORE ENERGETICO

Il Consiglio Ue ha adottato un regolamento sulla tracciabilità e la riduzione delle emissioni di metano. Il regolamento fa parte del pacchetto “Fit for 55”.

COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO

Il regolamento introduce nuovi requisiti per la misurazione, la comunicazione e la verifica delle emissioni di metano nel settore energetico. Le misure di mitigazione, come l’individuazione e la riparazione delle perdite di metano e la limitazione dello sfiato e del flaring, mireranno a evitare le emissioni di metano. Gli strumenti di monitoraggio globale garantiranno la trasparenza sulle emissioni di metano provenienti dalle importazioni di petrolio, gas e carbone nell’UE.

“Il metano, un inquinante climatico a vita breve fino a 30 volte più potente della CO2, è il secondo gas serra per importanza. Per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, dobbiamo ridurre le emissioni di metano nei settori del petrolio, del gas e del carbone. Questa legislazione garantisce un monitoraggio e una gestione adeguati delle emissioni in queste catene di valore”, ha commentato Tinne Van der Straeten, Ministro belga dell’Energia.

Gli operatori dovranno misurare le emissioni di metano alla fonte e redigere relazioni di monitoraggio che saranno controllate da verificatori indipendenti accreditati.

Gli Stati membri manterranno e aggiorneranno regolarmente un inventario di tutti i pozzi, nonché piani di mitigazione per i pozzi inattivi, al fine di prevenire eventuali rischi per la salute pubblica e l’ambiente derivanti dalle emissioni di metano. Misureranno e monitoreranno anche le emissioni delle miniere di carbone chiuse o abbandonate da meno di 70 anni, poiché il metano continua a essere rilasciato anche quando la produzione viene interrotta.

Le autorità nazionali effettueranno ispezioni periodiche per verificare e garantire la conformità degli operatori ai requisiti del regolamento, compresa l’adozione di misure correttive di follow-up.

MISURE DI PREVENZIONE E MITIGAZIONE

In base alle nuove norme, gli operatori dovranno individuare e riparare le perdite di metano. Gli operatori dovranno effettuare indagini sulle perdite di metano in diversi tipi di infrastrutture a intervalli prestabiliti.

Gli operatori dovranno quindi riparare o sostituire tutti i componenti che superano determinati livelli di perdite di metano subito dopo il rilevamento e non oltre i cinque giorni successivi. Il termine stabilito per una riparazione completa secondo le nuove regole è di 30 giorni.

Inoltre, il regolamento vieta lo sfiato e la combustione del metano dalle stazioni di drenaggio entro il 2025 e dai pozzi di ventilazione entro il 2027, a meno che non sia strettamente necessario o in caso di emergenza o malfunzionamento.
Saranno tracciate anche le emissioni di metano provenienti dalle importazioni energetiche dell’UE. Le nuove norme introdurranno strumenti di monitoraggio globale per aumentare la trasparenza delle emissioni di metano provenienti dalle importazioni di petrolio, gas e carbone nell’UE.

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