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Coronavirus: rinvio per le nomine, si pensa a uno scudo contro le scalate a società strategiche

Circola l’idea di costituire una cabina di regia a palazzo Chigi o un maxi scudo antiscalate ostili per le società italiane quotate e indebolite dal Coronavirus

Per assemblee, bilanci e nomine lancette spostate in avanti fino a luglio, in attesa che passi l’onda lunga del coronavirus. E stretta sulla Golden Power. Sono queste le novità delle ultime ore, una già approvata nel ‘Cura Italia’ e l’altra in via di elaborazione da parte dell’esecutivo.

NEL CURA ITALIA RINVIO PER ASSEMBLEE, BILANCI E NOMINE

“Essendo proibiti gli assembramenti, erano di fatto vietate le assemblee e adesso il governo ha concesso una deroga, in modo che le società non infrangano la legge. Il nuovo decreto (il Cura Italia, ndr) ha dato più tempo ma anche soluzioni alternative come quella telematica o delle deleghe per ridurre il numero di persone presenti”, sottolinea Mf-Milano Finanza.

POSSIBILITÀ DI VOTO ELETTRONICO O PER CORRISPONDENZA

“Il cda di Enel si riunisce giovedì 19 e potrebbe dare informazioni in merito all’assemblea (programmata il 14 maggio). Quella di Eni è prevista per il 13 maggio, ma non è ancora stato pubblicato l’avviso di convocazione. Nel caso di Poste il meeting è previsto il 16 aprile mentre per Terna il 27 aprile. (…) Il decreto consente di convocare l’assemblea ordinaria entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio. Le società poi (fino al 31 luglio o finché sarà in vigore lo stato di emergenza) possono far votare in via elettronica o per corrispondenza e far intervenire in assemblea mediante mezzi di telecomunicazione”.

GOLDEN POWER E IPOTESI DI UNA CABINA DI REGIA A PALAZZO CHIGI CONTRO I RISCHI DI SCALATE

“L’allarme per i rischi della nostra economia è al massimo. ‘Vanno immediatamente individuati gli strumenti finanziari e legislativi – è l’appello del presidente del Copasir Raffaele Volpi – la difesa degli interessi economici e strategici del Paese è inderogabile’ – si legge sul Sole 24 Ore -. Le telefonate corrono frenetiche tra tecnici e politici: presidenza del Consiglio, intelligente, Mef, Consob, altri ministeri. Se la Francia ha prefigurato uno ‘stato di guerra’ sull’economia, il clima negli uffici del governo italiano non è molto diverso. Ma Parigi ha un regime di difesa dei suoi asset più forte di tutti, con una storia pluridecennale. A Roma, invece, ora si deve trovare una sintesi: sul piano politico e poi tecnico. Le ipotesi sono diverse. Circola quella di costituire una cabina di regia a palazzo Chigi per coordinare informazioni e decisioni sulla difesa del nostro sistema economico. Se ne parla, ma è tutta da costruire. Ci sono poi idee ancora più suggestive, ma possono ridimensionarsi all’esame di fattibilità. Si parla di un maxi scudo antiscalate ostili perle società italiane quotate, esteso al settore finanziario. Un super golden power, insomma, ma deve fare i conti con la normativa europea. In generale, ogni intervento su società sottoposte a normativa Ue non ci lascia il campo libero per qualunque decisione. Si parla anche di un fondo di ricapitalizzazione per le società rientranti nella tutela del golden power: in caso di emergenza dovrebbe intervenire come un fondo sovrano per salvare una compagnia sotto tiro e ricapitalizzarla,con un ruolo centrale in questa configurazione svolto da Cdp cassa depositi e prestiti”.

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