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Acqua

Cosa dice il Rapporto 2022 di Agici sul binomio ‘servizio idrico e transizione ecologica’

Interventi per 2,7 miliardi di €, nel periodo 2018-2023, per efficientamento di reti e impianti e digitalizzazione. I dati del quinto Rapporto annuale OSWI redatto da Agici

Si è tenuto oggi, 23 settembre 2022, il Workshop Annuale dell’Osservatorio Idrico OSWI, in cui è stato presentato Rapporto 2022 redatto da Agici.

IL RAPPORTO ANNUALE OSWI

Giunto alla sua V edizione, l’evento, che si è svolto all’interno della cornice del Festival dell’Acqua di Torino, è stato l’occasione per presentare il Rapporto 2022 redatto da Agici dal titolo “Sostenibilità, decarbonizzazione ed economia circolare nel SII. Strategie e investimenti per la transizione ecologica dell’acqua”, redatto da Agici.

Al Workshop hanno partecipato: Luca Bertoni (Accenture), Alessandro Fino (ASA), Enrico Pez- zoli (Como Acqua), Severino Borrini (GAIA), Maurizia Brunetti (Gruppo Hera), Paolo Pizzari (Italgas Acqua), Stefano Cetti (MM), Emilio Guidetti (Montagna 2000), Stefano Cavriani (Elet- tricità Futura), Marco Carta e Alessandra Garzarella (Agici).

I PUNTI DEL RAPPORTO AGICI

Tra i punti salienti del rapporto redatto da Agici, il settore idrico che riveste un importante ruolo nel percorso verso la transizione ecologica dato il suo stretto legame con le tematiche ambientali e i cambiamenti climatici. L’accele- razione degli investimenti infrastrutturali, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica divengono quindi necessari e prioritari.

Queste azioni sono ancora più urgenti alla luce del caro energia: la spesa energetica dei gestori idrici passerà dai 300 milioni di € del 2019 a 1,5 miliardi di € stimati per il 2022 (+500%). Gli investimenti in transizione ecologica delle utilities idriche, nel periodo 2018-2023, am- montano a 2,7 miliardi di € (800 milioni di € nel 2018-2019 e 1,9 miliardi di € previsti nel 2020-2023).

Inoltre, tra i punti, rientrano gli investimenti in efficientamento di reti e impianti che la fanno da padrone (77% nel 2018- 2019 e 65% nel 2020-2023): riduzione delle perdite, sostenibilità della risorsa, digitalizza- zione e sistemi di misura e smart meter.

Le strategie delle aziende del settore idrico riguardano maggiormente la sostenibilità (100% del campione): programmi di ricerca perdite o interventi mirati alla riduzione delle stesse, implementazione di tecnologie digitali in grado di efficientare i sistemi di controllo
o misurazione della risorsa, ecc.
Le strategie di sostenibilità – come indica il rapporto – sono seguite dalle campagne di comunicazione (86%) e dal
conseguimento di certificazioni (78%) in grado di attestare l’impegno di una azienda, ad esempio nella circolarità o nella gestione efficiente dell’energia. Qualche gradino più in basso si trovano le strategie di decarbonizzazione (67%), riguardanti in particolar modo l’uso di energie da fonte rinnovabile (FER) o interventi di efficienza energetica, seguite dalla predisposizione di bilanci di sostenibilità (65%) e dalle strategie di economia circolare (59%) per il riuso di risorsa e recupero di materia. All’ultimo posto, con poco più della metà di aziende del campione, si trovano le strategie di Ricerca e Sviluppo (55%).

Il rapporto redatto da Agici, inoltre, evidenzia che necessario individuare strumenti finanziari in grado di sostenere lo sviluppo di infra- strutture che garantiscano l’equo accesso all’acqua, rendano il SII più efficiente e resi- liente e coerente con gli obiettivi di carbon neutrality e siano al contempo in grado di abilitare il passaggio da un’economia lineare a una circolare.

PNRR RISORSA IMPORTANTE

Come sottolinea il rapporto 2022 redatto da Agici, PNRR può essere un’importante risorsa per accelerare il processo di transizione ecolo- gica e la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico. Ma è necessario utilizzare i fondi a disposizione in modo rapido ed efficace.

GARZARELLA: SETTIRE IDRICO PUÒ CONTRIBUIRE A TRANSIZIONE

“Il settore idrico, impegnato da tempo nel raggiungimento degli obiettivi per la salvaguardia delle risorse naturali e della salute umana, può contribuire fortemente alla transizione ecologica – ha affermato in una nota la dott.ssa Alessandra Garzarella, direttrice dell’Observatory for a Sustainable Water Industry di Agici. Essa sarà in grado di generare non solo benefici ambientali per il settore, ma anche benefici economici, con la riduzione dei costi e l’aumento di competitività e resilienza delle aziende”.

“Per far fronte alla titanica sfida dei cambiamenti climatici e del caro energia occorre che il servizio idrico sia gestito da operatori industriali, tecnologicamente avanzati e robusti finanziariamente – ha affermato in una nota il dott. Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici. È quindi auspicabile un processo di concentrazione del settore e una collaborazione ampia e struttu- rata tra utilities e aziende tecnologiche all’avanguardia”.

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