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Cosa ha detto Cingolani in vista del prossimo G7 Energia

Cingolani: l’Italia sostiene la decarbonizzazione degli edifici al 2050 in linea con la Strategia nazionale di rinnovamento degli edifici.

“Il prossimo G7 servirà a stabilire un’alleanza globale per la protezione del clima, a promuovere una transizione energetica pulita, sostenibile e inclusiva, a tutelare la biodiversità, a migliorare la sostenibilità della gestione delle sostanze chimiche, a promuovere la tutela del mare”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nell’informativa alla Camera in vista del G7 dei ministri dell’Energia del 26 e 27 maggio. “Siamo chiamati ad adottare un comunicato finale che rifletta un approccio trasversale e multisettoriali” in cui “riconoscere le sfide globali del cambiamento climatico e della transizione e il problema generale dell’inquinamento, la presidenza tedesca vuole promuovere ulteriori impegni di riduzione delle emissioni” che “non dovrebbe necessariamente avvenire in una revisione generale” ma “su interventi specifici settoriali come il metano. Il REPower Eu va in questa direzione” e infatti “l’Ue dovrà accelerare su efficienza energetica e rinnovabili” per “raggiungere formalmente un risultato maggiore collettivo rispetto a quello approvato. In ambito G7 come Italia – ha aggiunto il ministro – sosteniamo che il solo rinnovato impegno unilaterale e ad alzare l’ambizione non è sufficiente” occorre un richiamo forte a tutti gli emettitori specialmente ai paesi del G20”. Una proposta tedesca ha intenzione di estendere “il club sul clima anche ad altri emettitori del G20” sviluppato “su tre pilastri, comune misurazione delle emissioni e allineamento del prezzo della CO2 per garantire la comparabilità delle politiche climatiche, progressiva trasformazione dei settori industriali per la decarbonizzazione come il patto di azione sull’idrogeno, sviluppo partnership internazionale per la decarbonizzazione dell’industria nei paesi emergenti. L’iniziativa – ha precisato Cingolani – è ambiziosa e richiede uno sforzo diplomatico importante. Da parte di quasi tutti i membri del G7 è stata mostrata disponibilità a discutere della proposta tedesca ma senza lanciarla completamente nella prossima riunione”.

LA SITUAZIONE SUL METANO

Sul metano “l’obiettivo volto a ridurre le emissioni entro il 2030 del 30%” la presidenza tedesca “ha proposto l’impegno di sviluppare piani nazionali di riduzione e l’Italia ha proposto di considerare il ruolo delle tecnologie waste to fuel”. Per quanto riguarda l’impatto russo, “è stato rappresentato come la situazione stia conducendo problemi al settore energetico in particolare l’onere per le famiglie e le industrie”, ha ricordato il ministro.

I SUSSIDI AI FOSSILI

“Rispetto ai sussidi alle fonti fossili, tra cui petrolio, gas e carbone, la presidenza mira a riaffermare l’impegno a eliminare il graduale sussidi nazionali cosiddetti inefficienti per le fonti fossili entro 2025. Tale impegno è in linea con quanto deliberato dal Cite, che prevede la graduale eliminazione dei sussidi ambientali dannosi nel periodo 2022-2025″, ha detto Cingolani. “l’eliminazione graduale dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili libera risorse pubbliche che possono essere utilizzate per una transizione verso l’energia pulita e possono contribuire a ridurre gli competitivi per gli svantaggi le tecnologie innovative. In ambito G7 per sussidi energetici temporanei si intendono in efficienti che non sono destinati ai consumatori più vulnerabili o non utilizzati a una transizione energetica giusta. Si prevede un rafforzamento della trasparenza internazionale e la condivisione delle buone pratiche, l’avvio di un’azione di monitoraggio/aggiornamento sui progressi raggiunti al 2023,oltre che una valutazione delle possibili azioni per lo sviluppo di inventari pubblici congiunti relativi ai sussidi esistenti per i combustibili fossili”.

LA QUESTIONE RUSSA

“Da parte italiana è stato evidenziato che non è che esistono sussidi efficienti alle fonti fossili e che è quindi opportuno prevedere una rapida accelerazione a livello internazionale al fine di raggiungere gli obiettivi di Parigi. Inoltre, l’Italia ha fatto presente che, laddove si vogliano sviluppare inventari pubblici congiunti relativi ai sussidi esistenti per i combustibili fossili, sarà necessario condividere altresì i metodi di classificazione dei combustibili fossili ed i criteri di stima economica”, ha detto Cingolani aggiungendo che sostituiremo i 30 mld di mc che provengono dalla Russia con 25 mld di mc a regime, “perché sin d’ora abbiamo già considerato il termine di abbattimento di necessità del gas dovuto all’accelerazione delle rinnovabili e a un piano di risparmi”.

CENTRALE L’IDROGENO

“Per il raggiungimento di un futuro a zero emissioni nette ed energeticamente sicuro è stato sottolineato il ruolo centrale dell’idrogeno rinnovabile e a basso contenuto di carbonio e dei suoi derivati, come l’ammoniaca. L’idrogeno è stato visto quale chiave verso una piena decarbonizzazione delle economie. A tal fine presidenza tedesca propone di sottoscrivere e rafforzare’ Action Pact’ nonché G7 Hydrogen Action Pact’, iniziativa volta ad aiutare e l’azione congiunta nel campo dell’idrogeno, a favorire le sinergie e la razionalizzazione delle attività svolte nelle diverse piattaforme multilaterali già esistenti”, ha sottolineato il ministro.

“Da parte italiana – ha spiegato – è stata ribadita la priorità per l’idrogeno ‘verde’ da rinnovabili e il riferimento al suo ruolo per decarbonizzare anche in settori industriali ‘hard-to-abate’, confermando al contempo l’importanza della collaborazione internazionale anche per promuovere lo sviluppo e la definizione di standard settoriali comuni al fine di favorire la produzione, l’uso, il commercio e il trasporto di idrogeno. Chiarisco, e ancora una volta ribadisco, che noi nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) abbiamo solo ed esclusivamente attività correlate a idrogeno ‘verde’. Non c’è, sebbene qualcuno si ostini a dire il contrario, idrogeno di altro genere: in Europa c’è, ma queste sono scelte a nazionale, che poi rientrano nelle discussioni europee”.

RIMUOVERE LE BARRIERE ALLE RINNOVABILI

“Sottolineando la necessità di una maggiore e rapida crescita nella diffusione delle energie rinnovabili a livello globale, la presidenza tedesca propone che il G7 si impegni a rimuovere le barriere e gli ostacoli che attualmente impediscono o rallentano l’espansione delle energie rinnovabili, ad esempio nell’ambito delle procedure di pianificazione e autorizzazione, strutturazione del mercato, operatività della rete, incentivi e investimenti in infrastrutture necessarie per l’integrazione di quote elevate di rinnovabili variabili. ‘installazione dei sistemi rinnovabili è un terzo della partita; un altro terzo sono gli accumulatori e l’ultimo terzo sono le reti intelligenti che devono gestire i flussi non programmabili – ha detto il ministro della Transizione ecologica -. Al fine di adottare un percorso verso emissioni zero entro il 2050, i Paesi G7 – ha aggiunto – prevede del finanziamento pubblici per le energie rinnovabili per favorire il livello dell’investimento privato. Da parte italiana è manifestato supporto convinto all’accelerazione dello sviluppo delle rinnovabili e richiesto un maggiore focus nel comunicato finale sulla tematica della R&S”.

L’ITALIA SOSTIENE LA DECARBONIZZAZIONE DEGLI EDIFICI AL 2050

Infine, l’Italia sostiene la decarbonizzazione degli edifici al 2050 in linea con la Strategia nazionale di rinnovamento degli edifici. “Nel confermare il ruolo centrale dell’efficienza energetica nel settore dell’edilizia, la presidenza tedesca (del G7) ha proposto di adottare un approccio graduale per favorire, tra le varie tecnologie, l’installazione di sistemi di riscaldamento a emissioni zero”, ha aggiunto Cingolani: “Particolare attenzione viene rivolta al potenziale degli edifici come possibili stoccaggi di CO2, tramite l’utilizzo di materiali di costruzione finalizzati a questo scopo. Per ridurre le emissioni degli edifici esistenti, si prevede un aumento del tasso di ristrutturazioni e di retrofit, con particolare agli edifici con le prestazioni peggiori e agli edifici pubblici”, ha detto ancora il ministro ricordando che tutti i Paesi del G7 sono invitati a partecipare alle politiche nazionali volte a prevedere esclusivamente lo sviluppo di nuovi edifici a emissioni zero entro il 2030 o prima”.

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