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Saipem

Covid-19, Cao (Saipem): Affrontato crisi puntando su nuovo modello di business

Un modello di business per Saipem nato dalla consapevolezza sia del contesto di mercato esterno sia dalle caratteristiche distintive dell’organizzazione in termini di capitale umano, competenze tecniche, tecnologie e cultura orientata all’innovazione

“Puntando su spirito di adattamento e devozione tecnologica, Saipem ha affrontato la crisi in maniera responsabile, mettendo a punto nuovi strumenti (lavoro da remoto, digitalizzazione, automazione dei processi e robotica) e rafforzando il recente modello di business adottato, quello del Global Solutions Provider, che si che si conferma valido anche nel nuovo scenario. La pandemia da Covid19 ha creato una nuova normalità, scardinando in pochi mesi modelli aziendali e stili di vita consolidati. Una trasformazione radicale nel modo di vivere e concepire la quotidianità, che richiede una reazione immediata e una grande capacità di adattamento”. Così Stefano Cao, amministratore delegato di Saipem, in un intervento pubblicato da Rivista Energia.

PER SAIPEM PROFONDA RIVISITAZIONE DELLA PROPRIA STRUTTURA

“Tradizionalmente identificata come fornitore di servizi del settore Oil&Gas, Saipem oggi ha avviato una profonda rivisitazione strategica, ristrutturazione finanziaria e riorganizzazione operativa, introducendo una struttura divisionale e diversificando le attività dai settori dell’energia a quelli delle infrastrutture, nel senso più ampio del termine. Un modello di business nato dalla consapevolezza sia del contesto di mercato esterno sia dalle caratteristiche distintive dell’organizzazione in termini di capitale umano, competenze tecniche, tecnologie e cultura storicamente orientata all’innovazione e alla gestione delle complessità. Il risultato è che oggi circa il 70% del portafoglio della società è svincolato dal greggio” ha raccontato Cao.

PROFONDO IMPATTO SUL SISTEMA ENERGETICO GLOBALE

“La pandemia, insieme al crollo del prezzo delle materie prime, stanno avendo un profondo impatto sul sistema energetico globale, fornendo tra l’altro nuova linfa al preesistente dibattito tra coloro che vedono, anche in questa crisi, un’occasione per dare una spallata alle fonti fossili e coloro che, invece, le ritengono indispensabili per la crescita economica ancora per molti decenni. Non è da escludere che l’attuale crisi possa indurre alcuni paesi a virare, almeno nel medio termine, verso una politica industriale ad alta intensità di fonti fossili, ma le nuove sensibilità sociali accentuate dall’attuale scenario e i processi regolatori e di cambiamento già in corso agiranno in controtendenza a questi impulsi strettamente economici, sostenendo così la transizione energetica” ha concluso il manager Saipem.

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