Advertisement vai al contenuto principale
Gas

Crisi del Reno e prospettive invernali spingono verso l’alto i prezzi del gas

Il livello del fiume Reno dovrebbe scendere a una profondità critica questa settimana. Regno Unito e Germania avvertono di possibili misure sulle forniture gas nei mesi più freddi 

Non solo la guerra tra Russia e Ucraina ma anche i cambiamenti climatici stanno mettendo del loro nell’alimentare ulteriormente l’aumento dei prezzi del gas naturale in Europa. Senza dimenticare le previsioni di un inverno potenzialmente difficile che si sta facendo largo tra gli analisti. In questa situazione i future del gas al Ttf di Amsterdam hanno registrato un aumento di oltre il 5% a 202,20 euro per megawattora mentre in Gran Bretagna gli aumenti viaggiano a quasi il 9%.

IL PROBLEMA DEL RENO

Ma procediamo con ordine: il 12 agosto il Reno, il fiume più importante dell’Europa nord-occidentale per il trasporto di beni industriali, diventerà impraticabile in un punto chiave della Germania, a causa del basso livello delle acque. E ciò potrebbe limitare gravemente il flusso di carbone, combustibili e altre materie prime, mentre la regione è alle prese con una storica crisi di approvvigionamento energetico.

REGNO UNITO PENSA ALL’INVERNO: POSSIBILI RAZIONAMENTI ANCHE IN GERMANIA

Nel frattempo l’Europa si sta affrettando a fare scorte di gas in vista dell’inverno, a causa della riduzione dei flussi dalla Russia. “Le prospettive invernali per le forniture di energia elettrica e gas in Europa sono diventate sempre più fosche, e paesi come il Regno Unito stanno agendo rapidamente per pianificare il peggio”, ha dichiarato RBC Capital Markets in una nota secondo quanto riferito da Bloomberg.

In questo quadro, il Regno Unito sta pianificando una strategia per contrastare l’inverno il cui ifreddo potrebbe combinarsi con la carenza di gas, portando a blackout organizzati per l’industria e persino per le famiglie. Le città tedesche al contempo stanno riducendo l’illuminazione e l’acqua calda nel tentativo di evitare il disastro.

Tuttavia, non è chiaro quanto rigorosamente possano essere applicate le politiche di razionamento. “Il regolatore di rete tedesco sta ricevendo numerose richieste di esenzione dal razionamento del gas”, ha dichiarato in una nota la società di consulenza Inspired Energy Plc. “Questo potrebbe ridurre l’impatto delle riduzioni della domanda di gas, fornendo una pressione rialzista alla curva del gas europeo”.

NORD STREAM AL 20% DELLA CAPACITA’

Le spedizioni attraverso Nord Stream, il principale gasdotto che collega la Russia al continente, sono rimaste sostanzialmente stabili a circa il 20% della capacità del collegamento dalla fine di luglio, quando Mosca ha tagliato le spedizioni dal 40%. Gazprom PJSC ha citato per la riduzione dei flussi problemi di manutenzione delle turbine, compresi i ritardi legati alle sanzioni per la restituzione delle attrezzature.

Secondo l’operatore di rete OPAL Gastransport, il gasdotto onshore che riceve il carburante da Nord Stream avrà bisogno di gas per funzionare quest’inverno. L’operatore ha indetto una gara d’appalto per la fornitura del combustibile dal 1° ottobre al 1° aprile.

SCORTE EUROPEE IN ANTICIPO DI NOVE SETTIMANE RISPETTO ALLO SCORSO ANNO

Tuttavia, le scorte europee di gas sono in anticipo di circa nove settimane rispetto all’anno scorso, contribuendo a tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi. Quasi tutti i maggiori paesi europei, Italia compresa, hanno infatti superato il limite del 70% degli stoccaggi in vista del raggiungimento del 90% deciso di Bruxelles entro novembre.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su