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Ddl Concorrenza, battaglia sull’energia: dal carbone alle colonnine elettriche

Presentati 400 emendamenti, di cui decine sul settore energetico. Scontro  (politico) su ricarica, cambio fornitore, concessioni idro e phase-out del carbone.

Il Disegno di Legge sulla Concorrenza si trasforma nell’arena di una battaglia politica cruciale per il futuro energetico del Paese. Con un focus massiccio sul settore dell’energia, che spazia da un possibile rinvio dell’addio al carbone fino a una riscrittura delle regole per le colonnine di ricarica elettrica e la tutela dei consumatori nel cambio di fornitore. È quanto emerge dall’analisi dei quasi 400 emendamenti depositati presso la 9ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) di Palazzo Madama. Le proposte di modifica, provenienti sia dalla maggioranza che dall’opposizione, delineano visioni strategiche spesso contrapposte, destinate ad accendere il dibattito parlamentare.

LA GUERRA DELLE COLONNINE ELETTRICHE

È l’articolo 3, dedicato alle infrastrutture di ricarica, il terreno di scontro più affollato, con una trentina di proposte di modifica. Il tema centrale è la norma anti-concentrazione, che oggi prevede per i Comuni l’obbligo di dare priorità agli operatori che detengono meno del 40% delle colonnine sul territorio. La maggioranza (Lega e Forza Italia) spinge per ammorbidire questa regola, proponendo di alzare la soglia al 50%, di applicarla su base provinciale anziché comunale e di distinguere tra punti di ricarica a potenza elevata e standard (emendamenti 3.6 Lega e 3.9 FI). Una linea condivisa anche da parte dell’opposizione (Aut e Iv). Al contrario, PD e Avs chiedono un’ulteriore stretta, proponendo di abbassare la soglia al 25% (3.10 e 3.11). Il PD, inoltre, suggerisce che il criterio prevalente per il rilascio delle autorizzazioni diventi il prezzo finale applicato ai consumatori (3.5).

Un’ampia convergenza bipartisan si registra invece sulla necessità di semplificare le procedure per l’occupazione del suolo pubblico (3.19 Lega, 3.17 FI, 3.18 Aut, 3.20 Iv) e di estendere la durata delle concessioni da dieci a vent’anni, con possibilità di un ulteriore rinnovo di dieci anni in caso di ammodernamento tecnologico (3.21 FI, 3.22 Aut, 3.23 Iv). Infine, una proposta sostenuta da quasi tutto l’arco parlamentare (3.15 FI, 3.12 FdI, 3.13 PD e 3.14 M5S) chiede che la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) fornisca ai Comuni dati chiari sulla copertura delle infrastrutture, per una pianificazione più efficace.

TUTELA DEI CONSUMATORI: IL NODO DEL CAMBIO FORNITORE

Un altro fronte caldo, oggetto di un raro accordo bipartisan, è la procedura di cambio fornitore nel mercato dell’energia. Un pacchetto di emendamenti identici (6.0.5 FI, 6.0.6 FdI, 6.0.7 Lega, 9.0.64 PD) chiede ad Arera di adottare provvedimenti per garantire che il passaggio abbia una valenza “meramente tecnica”. L’obiettivo è impedire che il fornitore uscente possa interrompere la procedura o, soprattutto, utilizzare l’informazione della richiesta di cambio per ricontattare il cliente e tentare di bloccare il passaggio, anche con la scusa di segnalare presunte anomalie.

DAL PHASE-OUT DEL CARBONE ALLE CONCESSIONI IDROELETTRICHE

Le proposte di modifica intervengono anche sui grandi temi della produzione energetica. Riprendendo una richiesta già avanzata in passato, un emendamento a firma di Azione (9.0.103) propone di spostare il termine per il phase-out delle centrali a carbone al 31 dicembre 2038, una mossa che riscriverebbe una delle scadenze chiave del Pniec. Sempre Azione (9.0.3) chiede una delega al Governo per riformare la disciplina delle concessioni idroelettriche e geotermiche, basandola su piani di investimento condivisi e su una remunerazione dell’energia tramite contratti a due vie. Sul fronte dei biocarburanti, Fratelli d’Italia (3.0.2), in linea con le richieste di Federmetano, propone di rinviare al 1° gennaio 2027 l’obbligo di immissione in consumo di biometano per i trasporti. Infine, il Partito Democratico (3.0.1) avanza la proposta di consentire ad Acquirente Unico di vendere energia elettrica direttamente ai clienti domestici vulnerabili, per garantire loro una maggiore tutela.

AS 1578 – Bozza fascicolo emendamenti 29-09-2025

 

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