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decreto bollette

Dl Energia: nel 2026 in arrivo aiuti per 1 miliardo, taglio oneri e gas release

La bozza del provvedimento svela un pacchetto contro il caro energia che si aggiunge alle norme per l’ottimizzazione delle infrastrutture

Sette misure contro il caro energia, dalla “cartolarizzazione” al repowering, fino al taglio degli oneri e alla gas release. È quanto dovrebbe contenere il tanto atteso Dl Energia, l’intervento governativo sul fronte energetico annunciato a più riprese dal Governo e dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nelle scorse settimane. Un intervento che, rispetto agli esordi, è stato “spacchettato” in più parti e che ora dovrebbe vedere la luce in uno dei prossimi Consigli dei Ministri, probabilmente con il nuovo anno.

BONUS ELETTRICO E TAGLIO ONERI PER LE PMI

Dalle prime indicazioni che arrivano dalle bozze in circolazione visionate da Energia Oltre, il cuore del decreto è rappresentato da un pacchetto di sette interventi mirati a contenere i costi energetici. La misura più corposa, del valore di un miliardo di euro, prevede per il 2026 un contributo straordinario di 55 euro sulla materia prima energia per i clienti domestici residenti con specifici requisiti ISEE (fino a 15.000 euro, o 20.000 per famiglie numerose). Parallelamente, si dispone un taglio della componente degli oneri generali di sistema (ASOS) per le utenze non domestiche in bassa tensione, con l’obiettivo di alleviare il peso delle bollette sulle piccole e medie imprese.

CARTOLARIZZAZIONE E REPOWERING FOTOVOLTAICO

Un capitolo cruciale riguarda la gestione degli oneri di sistema legati agli incentivi alle rinnovabili. La bozza introduce un meccanismo di “cartolarizzazione”, che permetterà alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) di ricevere fino a 5 miliardi di euro annui (tra il 2026 e il 2030) da Cassa Depositi e Prestiti, finanziati tramite l’emissione di titoli. Questa operazione è strettamente collegata a una strategia di repowering: gli impianti fotovoltaici incentivati dal Conto Energia potranno uscire anticipatamente dal regime di sostegno, a patto di realizzare interventi di potenziamento che incrementino la producibilità di almeno il 40%.

POTENZIAMENTO DEI PPA E PIATTAFORMA PER LE IMPRESE

Per favorire la stabilità dei prezzi, il decreto punta a rilanciare i contratti di lungo termine (Power Purchase Agreement – PPA). Viene ridisegnata la “Bacheca PPA”, che si evolverà in una piattaforma più accessibile anche per le PMI. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) giocherà un ruolo centrale, aggregando la domanda delle piccole imprese e offrendo garanzie per mitigare il rischio di inadempimento, facilitando così l’incontro con l’offerta di energia rinnovabile.

GAS RELEASE E BENEFICI PER GLI INDUSTRIALI

Sul fronte del gas, la bozza prevede la vendita dei volumi stoccati da GSE e Snam come “ultima istanza”. I proventi di questa operazione saranno destinati a ridurre le tariffe di trasporto e distribuzione per i clienti industriali e a finanziare un meccanismo di compensazione per allineare i prezzi del gas in Italia (PSV) a quelli del mercato olandese (TTF), eliminando il differenziale di costo. È prevista inoltre una revisione degli incentivi per bioliquidi e biomasse, con un decalage dei prezzi minimi garantiti.

RETI ELETTRICHE, DATA CENTER E CATTURA DELLA CO2: LE NUOVE REGOLE

Il provvedimento include infine norme per l’ottimizzazione delle infrastrutture che erano già state anticipate nei mesi scorsi. In primo luogo, viene affrontato il nodo della “saturazione virtuale” delle reti elettriche: per sbloccare le connessioni dei nuovi impianti rinnovabili, Terna potrà avviare procedure di “open season” per allocare la capacità disponibile, introducendo meccanismi di decadenza per le richieste di allaccio che restano inattive e occupano spazio inutilmente. Grande attenzione è rivolta ai Data Center, infrastrutture energivore cruciali per l’intelligenza artificiale: il decreto introduce un’autorizzazione unica per accelerarne la realizzazione, vincolandola però alla localizzazione in aree dove la rete elettrica è in grado di sostenere il carico senza creare disservizi.

Viene inoltre definito il quadro regolatorio per la filiera del CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage): spetterà all’ARERA regolare l’accesso e le tariffe per le reti di trasporto e i siti di stoccaggio della CO2, infrastrutture vitali per la decarbonizzazione dei distretti industriali hard-to-abate (come cemento e acciaio). Sempre a tutela dell’industria pesante, una norma specifica vieta ai produttori di biometano di scaricare sui clienti industriali il costo delle Garanzie d’Origine (i certificati verdi), proibendone la traslazione occulta su altre voci di costo contrattuali. Infine, si potenzia il meccanismo del “Gas Release”: per aumentare la disponibilità di gas a prezzi calmierati per le imprese energivore, viene introdotta la possibilità di anticipare “virtualmente” le quote di produzione futura, garantendo volumi immediati al mercato.

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