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Senato Commissione Bilancio Superbonus

Dl Priolo, aiuti di Stato ed eventuali rischi per Eni tra i dubbi dei tecnici del Senato

Confermare che le misure adottande sarebbero ricomprese nel quadro degli aiuti di Stato compatibili con il diritto europeo

Sono tre le osservazioni dei tecnici del Senato sul Dl Priolo, il decreto “recante misure urgenti a tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici” emanato dal governo per tutelare la raffineria siciliana minacciata dalle sanzioni al petrolio russo.

IL NODO DELLE SOMME

In primo luogo, si legge, “si ritiene opportuno un chiarimento circa la possibile portata finanziaria delle eventuali misure a sostegno e tutela delle imprese in questione” “anche specificando se si tratterebbe di interventi a valere su plafond di risorse già esistenti, come si deduce implicitamente dal riferimento a misure già previste dalla legge, per cui si attiverebbero semplicemente strumenti di sostegno esistenti, senza ulteriori interventi legislativi, con conseguente utilizzo di somme già stanziate”, scrivono i tecnici del Senato.

VERIFICARE SE AIUTI DI STATO COMPATIBILI

In secondo luogo, “si chiede di confermare che le misure adottande sarebbero ricomprese nel quadro degli aiuti di Stato compatibili con il diritto europeo, al fine di escludere l’eventualità dell’apertura di procedure d’infrazione, che potrebbero concludersi con sanzioni a carico dello Stato italiano”.

MECCANISMI DI MERCATO IN CASO DI AMMINISTRAZIONE TEMPORANEA

Infine, si legge ancora nel dossier di Palazzo Madama “andrebbe poi assicurato che la previsione di cui al comma 5, per la quale l’amministrazione temporanea può avvalersi anche di società a controllo o a partecipazione pubblica operanti nella raffinazione degli idrocarburi (ad esempio l’Eni), sia attuata secondo meccanismi di mercato, in modo da evitare che si determini un impatto negativo sulla redditività delle società a controllo o partecipazione pubblica, con possibili, conseguenti riflessi sui dividendi da queste ultime versati all’ente pubblico azionista”.

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