In fiamme il deposito di carburanti Eni di Calenzano. Quale ruolo svolge il deposito di Calenzano? Quali sono i rischi? Tutte le risposte e gli aggiornamenti
Questa mattina le fiamme sono divampate presso il deposito di carburanti Eni di Calenzano (Firenze). Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute, ma nell’area si percepisce l’odore acre tipico della combustione di idrocarburi. Tuttavia, la società ha sottolineato che non ha interessato in alcun modo il parco serbatoio, ma solamente le pensiline di carico delle autobotti. Quale ruolo svolge il deposito di Calenzano? Quali sono i rischi? Tutte le risposte.
CALENZANO, COSA SUCCEDE
Un’alta colonna di fumo si solleva dalla zona dell’incendio e l’aria è viziata da un forte odore acre provocato dalla combustione di idrocarburi. Infatti, le autorità hanno distribuito mascherine alle persone presenti e la zona è stata interdetta al traffico, con conseguenti disagi. Attualmente sul luogo sono presenti i Vigili del Fuoco, il sistema regionale di emergenza sanitaria e le forze dell’ordine.
I Vigili del fuoco hanno spento le fiamme, confinandole alla zona pensiline di carico. Intanto, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato l’unità di crisi ed è in stretto coordinamento con il Centro di coordinamento dei soccorsi attivato dalla Prefettura. Nel frattempo, ha attivato It alert in un raggio di 5 chilometri dall’area dell’esplosione “per chiedere di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona”. Sistema che ha avuto successo ed è stato disattivato alle 16.
“Il sistema ha funzionato. L’attivazione del piano d’emergenza per incidenti che avvengono in impianti industriali che ricadono sotto la direttiva Seveso prevede una valutazione iniziale sull’impatto che questi possono avere sulla popolazione. Chi vive nella zona ha sentito l’esplosione e visto la colonna di fumo ma per chi si stava avvicinando, in auto o in treno, è un’informazione utilissima per evitare di trovarsi in una situazione a rischio”, ha sottolineato pochi minuti fa il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, segue in tempo reale gli sviluppi dell’esplosione che si è verificata in un deposito di prodotti petroliferi a Calenzano (FI). Il casello dell’autostrada A1 è stato riaperto da poco, mentre il traffico ferroviario è sulla tratta Firenze – Prato è ancora bloccato e sono stati attivati bus sostitutivi. Intanto, il policlinico di Careggi ha attivato il piano di massiccio afflusso.
“Monitoriamo la situazione insieme alla Città Metropolitana”, ha scritto sui social la sindaca di Firenze, Sara Funaro.
CALENZANO, LA CONFERMA DI ENI
Pochi minuti dopo è arrivata anche la conferma di Eni riguardo la notizia dell’incendio divampato presso il deposito di carburanti a Calenzano (Firenze). L’azienda sottolinea però nella nota che le fiamme non hanno raggiunto il parco serbatoi e che attualmente “sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause”.
Lo stabilimento di Calenzano, in particolare, svolge attività di ricezione deposito (stoccaggio) e spedizione di benzina, gasolio e petrolio, stando alle informazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra). I prodotti arrivano nel deposito di Calenzano tramite due oleodotti collegati ala Raffineria Eni di Livorno e vengono poi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici, prima di essere inviati alle pensiline di carico delle autobotti.
ARPAT: NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE
L’incendio del deposito Eni di Calenzano non comporta rischi per la salute dei cittadini, secondo il bollettino diramato pochi miuti fa dai tecnici di Arpat (Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana).
“Non ci sono rischi per la salute. Le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell’incendio si è dispersa in quota in tempi relativamente brevi. Per tali motivi non si ravvisa la necessità di prelievo di campioni al suolo. Sono in corso le verifiche sugli eventuali sversamenti di idrocarburi al di fuori dell’impianto. Seguirà analogo rapporto relativamente a tale problematica”.
La Regione Toscana tira un sospiro di sollievo. Infatti, gli inquinanti liberati dall’incendio avrebbero potuto avere un impatto sull’aria e sui corsi d’acqua, come sottolineato da Giani.
“In merito all’esplosione dello stabilimento di Calenzano, i tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua”, ha scritto il governatore della Toscana, Eugenio Giani, sui social.
LE PAROLE DEL GOVERNATORE DELLA TOSCANA
Il bilancio in termini di vite è già pesante, a quanto si apprende dalle parole del governatore della Toscana, Eugenio Giani.
“Tutta la Toscana si stringe nel dolore per la tragedia avvenuta oggi a Calenzano. Ancora in corso le operazioni di soccorso e nei nostri ospedali. La situazione al momento: 8 persone trasportate e ricoverate negli ospedali, 4 dispersi, 2 persone trovate senza vita”, ha scritto Giani sui social.