Secondo l’IRENA, nel 2022 la capacità di generazione rinnovabile è cresciuta di 295 GW. Inoltre, le energie rinnovabili hanno rappresentato oltre l’80% di tutta la capacità energetica aggiunta lo scorso anno
Oggi ci troviamo di fronte ad un bivio nella scelta del modo in cui alimenteremo il nostro futuro. A seconda dell’infrastruttura elettrica che costruiremo, potremmo bloccare ancora più decenni di emissioni che riscaldano il pianeta, oppure potremmo gettare delle solide basi per un futuro di energia pulita e allontanare i peggiori effetti dell’emergenza climatica.
Questa scelta è urgente, perché la finestra sulla nostra capacità di raggiungere l’obiettivo dell’accordo sul clima di Parigi del 2015 – mantenere l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei due gradi Celsius entro la fine del secolo – si chiuderà a breve.
AIE: I PROSSIMI 7 ANNI SARANNO FONDAMENTALI
L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha sottolineato che il mondo ha bisogno di riduzioni rapide e profonde delle emissioni per raggiungere tale obiettivo e raggiungere, infine, le zero emissioni nette entro il 2050. Passare a forme rinnovabili di generazione di energia – come solare, eolico e idroelettrico – sarà una componente chiave di tale sforzo.
“L’obiettivo è molto ambizioso”, afferma Heymi Bahar, senior energy analyst dell’Agenzia Internazionale per l’Energia. Ogni anno che passa senza grandi azioni per il clima, “fondamentalmente stiamo perdendo il budget di carbonio che ci rimane, e dobbiamo andare più veloci, in un modo più espansivo. In tal senso – afferma Bahar – la maggior parte del lavoro, secondo i nostri modelli, dovrà essere svolto nei prossimi 7 anni”.
Ci sono dei segnali incoraggianti che stiamo effettuando questa transizione – come la crescita sostanziale della produzione di elettricità da fonti rinnovabili degli ultimi anni – ma secondo molti esperti del settore ci sono ancora degli ostacoli e il ritmo della transizione deve accelerare.
A livello globale, le energie rinnovabili rappresentano circa un terzo della produzione di elettricità, e questo dato è in aumento: secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), nel 2022 la capacità di generazione rinnovabile è cresciuta di un record di 295 GW. Inoltre, le energie rinnovabili hanno rappresentato oltre l’80% di tutta la capacità energetica aggiunta lo scorso anno.
LA QUOTA DI RINNOVABILI NEGLI STATI UNITI
Lo scorso anno, per la prima volta, negli Stati Uniti le energie rinnovabili hanno prodotto più elettricità rispetto alle centrali a carbone. L’energia eolica e solare ora producono circa il 14% dell’elettricità del Paese, praticamente dal 0% di soli 25 anni fa. La US Energy Information Administration prevede che nel 2023 più della metà della capacità di generazione elettrica aggiunta alla rete nazionale proverrà dall’energia solare.
Il motivo principale per cui l’energia rinnovabile è cresciuta così tanto negli ultimi anni è il drastico calo della spesa per la generazione di energia solare ed eolica. Il costo delle celle solari fotovoltaiche negli ultimi 10 anni è diminuito di uno straordinario 90%, in parte a causa dell’aumento della produzione, soprattutto in Cina.
Anche i sussidi governativi in Paesi come gli Stati Uniti hanno aiutato le rinnovabili a crescere nei primi anni, così come le politiche che si sono impegnate per l’adozione delle rinnovabili, afferma Ines Azevedo, senior fellow presso il Precourt Institute for Energy della Stanford University. Ad esempio, molti Stati degli USA stabiliscono degli standard per quanto del loro fabbisogno di elettricità dovrà essere soddisfatto con energia rinnovabile entro un determinato anno.
L’attuale tasso di adozione delle rinnovabili, però, è ancora molto al di sotto di quanto necessario per raggiungere gli obiettivi climatici. Sebbene nel 2022 la capacità globale delle energie rinnovabili sia cresciuta del 9,6%, IRENA afferma che la capacità deve crescere ad un ritmo triplo per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi. E, mentre altri settori – come la produzione e i trasporti – si decarbonizzano, il fabbisogno di elettricità non farà che aumentare.
GLI OSTACOLI CHE RALLENTANO LE RINNOVABILI
Tuttavia, ci sono alcuni ostacoli all’accelerazione del tasso di adozione delle energie rinnovabili. Per prima cosa, il solare e l’eolico sono delle fonti di energia intermittenti, il che significa che devono essere implementati con batterie o altri tipi di accumulo di energia, e questo può aumentare i costi. Le celle fotovoltaiche – così come le batterie agli ioni di litio, che sono la tecnologia di stoccaggio chiave di oggi – richiedono anche minerali critici (e spesso rari) per essere prodotte. La domanda di queste risorse potrebbe superare l’offerta e creare un futuro collo di bottiglia nella produzione, afferma Azevedo.
Un altro ostacolo, aggiunge, è che “non partiamo da zero. Abbiamo questa enorme infrastruttura esistente su cui abbiamo speso un sacco di soldi. Alcuni di questi, a livello globale, sono stati costruiti abbastanza di recente, e questo crea il rischio di asset bloccati”.
Gli analisti di IRENA hanno affermato che il 41% degli investimenti energetici pianificati entro il 2050 è ancora destinato ai combustibili fossili. Per Azevedo delle forti politiche governative per ridurre le emissioni saranno essenziali per promuovere l’adozione delle rinnovabili: “le autorità di regolamentazione devono regolamentare, questo non avverrà solo attraverso le forze del mercato”.
Anche il finanziamento è un problema. Anche se i costi complessivi delle energie rinnovabili sono diminuiti, spiega Bahar “è necessario investire tutto in anticipo, il che significa che i costi di finanziamento e la gestione del rischio sono estremamente importanti”.
Il finanziamento è un problema soprattutto nella distribuzione equa delle energie rinnovabili. Stati Uniti, Europa, India e Cina rappresentano l’80% della nuova capacità rinnovabile, e “l’85% degli investimenti nelle energie rinnovabili ha beneficiato solo del 50% della popolazione mondiale”, principalmente nelle maggiori economie mondiali, afferma Roland Roesch, direttore ad interim del Centro per l’innovazione e la tecnologia dell’IRENA.
Roesch ha aggiunto che le banche multinazionali di sviluppo – una fonte di finanziamento chiave per i progetti nei Paesi in via di sviluppo – devono sostenere questi Paesi nell’adozione di progetti rinnovabili, e ciò potrà essere fatto affrontando i costi iniziali, nonché il rischio aggiuntivo che può derivare dall’instabilità politica in alcuni luoghi. “L’ultimo miglio del net zero è il più difficile, quindi deve includere tutti”, ha concluso Bahar.