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Gas

Ecco perché l’industria europea aumenta di nuovo il consumo di gas

Attualmente, infatti, gli impianti di stoccaggio gas europei sono pieni al 55,64% (20,94 punti percentuali in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni a questa data).

La discesa dei prezzi del gas naturale in Europa ai minimi da 20 mesi a questa parte, sta nuovamente spingendo le industrie a tornare a utilizzare il combustibile, che infatti sta dando un timido segnale di aumento della domanda del settore.

PREZZI GAS INTORNO AI 40 EURO AL MWH

I futures front-month a TTF, il punto di riferimento per il trading del gas in Europa, sono crollati all’inizio della settimana sotto i 40 euro per megawattora (MWh), il prezzo più basso dal luglio 2021, in concomitanza con temperature in aumento, una produzione di energia forte, una fornitura di GNL ampia e scorte di gas molto al di sopra della media per la fine dell’inverno.

STOCCAGGI UE SOPRA IL 50%

Attualmente, infatti, gli impianti di stoccaggio europei sono pieni al 55,64% (20,94 punti percentuali in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni a questa data), con 60,46 miliardi di metri cubi di gas stoccati al loro interno, secondo quanto riferito da Tass.

INDUSTRIE STANNO TORNANDO AL GAS

Alcune industrie manifatturiere hanno iniziato a tornare al gas e “questo ha creato una domanda aggiuntiva”, ha dichiarato Patrick Pouyanne, amministratore delegato di TotalEnergies, durante la presentazione della Strategia 2023, Sostenibilità e Clima della supermajor questa settimana.

RISCHI PER L’INVERNO 2023/24?

Se da un lato il gas più economico è una notizia positiva per l’industria europea, dall’altro l’aumento dell’utilizzo di gas industriale potrebbe creare problemi alle scorte di gas europee nel corso di quest’anno, quando il continente si preparerà per l’inverno 2023/2024.

PRODUZIONE INDUSTRIALE IN RIPRESA MA FORSE PIÙ LENTAMENTE DI QUANTO CI SI ASPETTI. IL REPORT DELL’ASSOCIAZIONE CHIMICA TEDESCA

Tuttavia, la ripresa della produzione industriale in Europa sarà lenta, secondo una delle sue maggiori industrie, il settore chimico tedesco. “Le prospettive per il futuro sono leggermente migliorate per la terza industria tedesca”, ha dichiarato l’associazione chimica tedesca VCI in un rapporto pubblicato all’inizio del mese.

“Nel frattempo, il forte calo dei prezzi dell’energia e delle materie prime degli ultimi mesi ha stabilizzato la situazione, che sembra aver toccato il fondo”, ha dichiarato l’associazione, aggiungendo però di non aspettarsi una forte ripresa. Secondo VCI, i costi energetici elevati rispetto ad altre località, la mancanza di ordini e i problemi di localizzazione continuano ad essere le principali preoccupazioni.

Il mese scorso, la più grande azienda chimica del mondo, la tedesca BASF, ha dichiarato che avrebbe tagliato 2.600 posti di lavoro e chiuso alcuni stabilimenti a causa degli elevati costi energetici in Europa che hanno gravato sulle operazioni e sulla redditività nell’ultimo anno.

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