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F2i

Economia circolare, F2i investe in ReLife

Il fondo infrastrutturale di F2i acquisirà il 70% del principale operatore privato attivo in Italia nel riciclo, nella valorizzazione energetica e nel riutilizzo dei prodotti della carta e della plastica

F2i Sgr, il principale gestore italiano di fondi infrastrutturali, ha raggiunto l’accordo per acquisire la maggioranza di ReLife, il maggiore operatore privato attivo nel riutilizzo e nella valorizzazione energetica degli imballaggi di carta e plastica.

L’OPERAZIONE

Il Fondo per le Infrastrutture Sostenibili acquisirà il 70% di ReLife dagli attuali azionisti (la famiglia Benfante, la famiglia Ghigliotti, la famiglia Malaspina e il fondo di private equity Xenon) che, garantendo continuità manageriale, hanno deciso di condividere con F2i un’ulteriore fase di crescita del gruppo conservando una quota di minoranza della società.

CHI È IL GRUPPO RELIFE

Il gruppo ReLife, basato a Genova, gestisce con circa 580 dipendenti 35 impianti in 20 siti nel nord Italia. Il fatturato atteso del Gruppo nel 2021 (pro-forma per tenere conto di recenti acquisizioni) è pari a circa 250 milioni di euro. Il modello di business adottato dalla società concretizza operativamente il modello di economia circolare previsto dagli orientamenti di policy europei e nazionali. Il gruppo, infatti, è attivo nei seguenti comparti relativi ai prodotti della carta e della plastica: raccolta, selezione e trattamento di rifiuti; produzione, da materiale riciclato, di cartone per uso industriale (tramite cartiera di proprietà) e di imballaggi di cartone; produzione da materiale riciclato di imballaggi di plastica; conversione della parte dei rifiuti trattati e non riciclabili in combustibile solido secondario (CSS) utilizzato nei processi produttivi industriali in sostituzione di combustibili di origine fossile.

IL COMMENTO DI RAVANELLI

“Per economia circolare intendiamo un modello di produzione e consumo caratterizzato da riutilizzo, riciclo, ricondizionamento e riparazione delle materie prime e dei prodotti finiti, per limitare l’utilizzo di materie vergini” ha commentato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i Sgr. “F2i ha deciso, attraverso il suo quinto fondo, di investire in ReLife, attore di tale modello industriale, per sostenerla nella crescita attraverso lo sviluppo di infrastrutture diffuse sul territorio e l’adozione di tecnologie all’avanguardia, indispensabili per rispondere alla crescente domanda dei produttori e dei consumatori di soluzioni e servizi efficienti a tutela dell’ambiente, del benessere dei cittadini e della bellezza del territorio”.

IL PERCHÉ DELL’INVESTIMENTO

L’investimento di F2i avviene nel contesto di chiari orientamenti del Governo nazionale che con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato risorse per lo sviluppo di iniziative riguardanti il riciclo delle materie prime e dei prodotti e indicato che, entro il 2022, verrà resa nota la nuova Strategia nazionale per l’economia circolare.

Il recente lancio del Fondo per le Infrastrutture Sostenibili (FIS) che ha raccolto con successo al primo closing sottoscrizioni per circa 900 milioni di euro (e ha un obiettivo di raccolta pari a 1,5 miliardi) ha portato le masse gestite da F2i a superare i 6 miliardi di euro. L’approccio alla sostenibilità di FIS si basa sull’individuazione di aziende operanti nel comparto infrastrutturale che possano coniugare la crescita industriale con un progressivo e continuo miglioramento dei parametri ambientali, sociali e di governance (ESG).

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