Nel 2022 si è registrata una predisposizione nuova delle aziende italiane nei confronti delle agevolazioni per l’efficientamento energetico. Cosa dice il report stilato dal Centro Studi di Gruppo Finservice S.p.A.
La crisi energetica, stando a quanto indicato dal portale economico Visual Capitalist, nel solo 2022 ha spinto i paesi europei a investire una cifra di poco inferiore ai 250 miliardi di euro per supportare famiglie, associazioni e imprese. Nella top 3 delle nazioni che hanno investito maggiormente troviamo l’Italia che si piazza 2° con 45 miliardi di euro stanziati per finanziamenti come i crediti d’imposta per le industrie e i bonus a supporto dei cittadini (1° la Germania con oltre 55 miliardi e 3° la Francia con 41 miliardi).
INDAGINE CONFARTIGIANATO: IL CONTESTO ITALIANO
Da una recente indagine di Confartigianato emerge come il caro energia in Italia stia mettendo a rischio quasi 900mila imprese e oltre 3.5 milioni di addetti. Le stesse organizzazioni, però, possono contare anche su una serie di agevolazioni introdotte dal precedente Governo nel corso del 2022 che, a loro volta, vengono rafforzate dalla legge di Bilancio 2023, la quale prevede due tipologie di incentivi. La prima è il credito d’imposta per aziende ad alto consumo energetico, la seconda, invece, riguarda gli incentivi alle organizzazioni verso investimenti in fonti di energia rinnovabile.
CENTRO STUDI GRUPPO FINSERVICE: LO STUDIO
Restando all’interno dei confini nazionali, emerge un nuovo scenario che vede come protagoniste proprio le aziende italiane e le loro modalità di sfruttamento delle singole agevolazioni per l’efficientamento energetico. I dettagli dell’analisi provengono da un report stilato dal Centro Studi di Gruppo Finservice S.p.A., realtà di spicco nel settore delle consulenze di finanza agevolata.
31% DELLE AZIENDE HA SVILUPPATO PRATICHE DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
L’analisi del Cento Studi del Gruppo rivela la crescita dell’attenzione delle aziende per agevolazioni e strumenti per il risparmio, l’efficientamento e la sostenibilità energetica: nel 2022, il 31% delle aziende italiane ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico. Le aziende più attente si concentrano nel Nord Ovest, Sud e Isole. L’incidenza però è cresciuta più che altrove in Centro Italia, dove nel corso dell’ultimo anno la percentuale di clienti con pratiche energia è raddoppiata. Ad attirare nuove aziende verso il tema energia sono state soprattutto le agevolazioni fiscali, con il credito d’imposta energia elettrica e gas che rappresentano il 40% del computo totale delle pratiche, e quelle finanziarie.
ROVESTA: CAMBIAMENTO È NECESSARIO
“Crisi e progresso sono due concetti che corrono sempre di pari passo, senza il primo il secondo difficilmente può prendere forma – afferma in una nota Guido Rovesta, presidente di Gruppo Finservice S.p.A. – Il nostro compito consiste nel supportare le imprese nazionali attraverso la consulenza dei nostri professionisti: grazie ad essi, infatti, le organizzazioni possono venire a conoscenza delle migliori opportunità a loro disposizione in termini di bandi, agevolazioni, contributi, strumenti e servizi e, soprattutto, avvicinarsi al loro ottenimento per crescere e svilupparsi ulteriormente sia dal punto di vista operativo sia economico. E non è tutto, effettuando una serie di ricerche e analisi a livello nazionale, siamo riusciti a raccogliere dati e indicazioni utili in merito all’approccio delle imprese nei confronti delle agevolazioni in essere”.
“In questo periodo storico così delicato, le aziende italiane ed europee devono comprendere che il cambiamento è necessario – aggiunge Rovesta – Proprio per questo risulta fondamentale affidarsi a figure professionali che possano avvicinarle alle giuste opportunità di rinnovamento. Agevolazioni, contributi e bandi fanno parte di una categoria speciale di occasioni da cogliere tempestivamente al fine di apportare alla propria attività gli accorgimenti utili per affrontare il futuro con positività”.