I dati di Terna mostrano una forte flessione della richiesta, influenzata da temperature più miti e un giorno lavorativo in meno. In calo anche i consumi industriali (-3,3%), mentre il settore dei servizi torna a crescere per la prima volta da inizio anno. Boom di eolico (+63,1%) e fotovoltaico (+18,8%).
I consumi di energia elettrica in Italia hanno subito una brusca frenata ad agosto, registrando un calo dell’8,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Una flessione significativa, influenzata da un’estate meno torrida e da un calendario sfavorevole, che ha visto scendere anche i consumi delle industrie energivore. In questo contesto, emerge però un dato di grande rilievo per la transizione energetica: le fonti rinnovabili hanno coperto il 47,7% della domanda, un balzo di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2024, grazie a una crescita a due cifre di eolico e fotovoltaico. A fotografare l’andamento del sistema elettrico nazionale è l’ultimo rapporto mensile di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione. I dati, aggiornati ad agosto 2025, delineano un quadro complesso, in cui alla debolezza della domanda si contrappone la continua e robusta crescita delle fonti pulite.
I MOTIVI DEL CALO: MENO CALDO, MENO LAVORO
Il fabbisogno di energia elettrica ad agosto si è attestato a 24,7 miliardi di kWh. Il confronto con il dato record di agosto 2024 (27 miliardi di kWh, +8,6%) è impietoso, ma Terna spiega che la variazione negativa è dovuta a due fattori principali: un giorno lavorativo in meno (20 contro 21) e una temperatura media mensile inferiore di 1,5°C, che ha ridotto la domanda legata al condizionamento.
Se si corregge il dato da questi effetti congiunturali, la flessione si attesta a un più contenuto -3,2%. A livello territoriale, il calo è stato generalizzato, con un -7,5% al Nord, -9,8% al Centro e -10,8% al Sud e nelle Isole. Il bilancio dei primi otto mesi dell’anno rimane negativo, con una flessione complessiva dell’1,4% (-0,9% il dato rettificato).
L’INDUSTRIA SOFFRE, I SERVIZI RIPARTONO
Anche i consumi industriali risentono della congiuntura. L’indice IMCEI di Terna, che monitora le imprese energivore, ha registrato ad agosto un calo del 3,3% rispetto a un anno fa. Positivi i comparti della siderurgia, della meccanica e del cemento, mentre sono in flessione chimica, cartaria, mezzi di trasporto e alimentari.
Una nota positiva arriva invece dal settore dei servizi. L’indice IMSER, pubblicato con due mesi di ritardo, ha registrato a giugno una crescita del 6,6%, segnando la prima variazione positiva dall’inizio dell’anno, con tutti i comparti in aumento a eccezione di quello dell’informazione e comunicazione.
LE RINNOVABILI PROTAGONISTE: EOLICO E FOTOVOLTAICO A PIENO REGIME
La notizia più significativa del mese è la performance delle fonti rinnovabili. Ad agosto, hanno coperto il 47,7% della domanda, rispetto al 39,9% dello stesso mese del 2024. A trainare questa crescita sono stati l’eolico (+63,1%) e il fotovoltaico (+18,8%). L’incremento della produzione solare è dovuto sia all’aumento della capacità installata sia, in misura minore, a un maggiore irraggiamento.
Il bilancio mensile mostra una produzione nazionale che ha soddisfatto l’87% della domanda, mentre il restante 13% è arrivato dal saldo con l’estero.
INSTALLAZIONI E ACCUMULI: 4 GW DI NUOVE RINNOVABILI NEL 2025
La crescita delle rinnovabili è sostenuta dal ritmo delle nuove installazioni. Nei primi otto mesi del 2025, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 4.039 MW, di cui ben 3.680 MW di fotovoltaico. Negli ultimi dodici mesi, la capacità installata di solare ed eolico è cresciuta di 6.662 MW (+14,0%), raggiungendo un totale di 54.114 MW.
Parallelamente, cresce a ritmi vertiginosi anche la capacità di accumulo, fondamentale per la stabilità della rete. Al 31 agosto, l’Italia contava su 17.295 MWh di capacità di stoccaggio, un valore in aumento del 55,4% rispetto a un anno fa, grazie soprattutto all’installazione di impianti utility-scale legati al Capacity Market.