Skip to content
energia

Stop a produzione 500e a Mirafiori. Enel investe 3,2 miliardi per reti elettriche Brasile, Armani: Investire su reti o rischio blackout. Che c’è sui giornali

Stop alla produzione della 500e a Mirafiori per un mese. Armani (Enel): “Investire subito nelle reti elettriche o rischiamo blackout”. Enel investe 3,2 miliardi € per reti elettriche Brasile. La rassegna Energia

Stellantis ferma per un altro mese la produzione della 500 e nelle Carrozzerie di Mirafiori. A pesare sulla decisione c’è la crisi delle vendite di auto elettriche in Europa, ferme da mesi. È necessario investire subito nelle reti elettriche o si rischiano blackout, soprattutto a causa di eventi estremi. È l’allarme lanciato da Gianni Vittorio Armani, direttore Reti del gruppo Enel. La stessa Enel annuncia investimenti di 3,2 miliardi di euro per rafforzare le reti di distribuzione di energia elettrica in Brasile. La rassegna Energia

AUTO ELETTRICA, PRODUZIONE STELLANTIS SI FERMA PER POCHE VENDITE UE

“Le vendite di auto elettriche sono ferme. E Stellantis ha deciso un altro stop per le Carrozzerie di Mirafiori: sospensione della produzione della 500e per un mese. Stop fino all’11 ottobre. «La misura – dice l’azienda – è resa necessaria dall’attuale mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei». Il gruppo guidato da Carlos Tavares dice che garantirà «la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività » in questa complessa transizione. Confermato l’investimento da 100 milioni per realizzare superbatterie che rendano la 500 full electric più appetibile, mentre tra il 2025 e il 2026 sarà prodotta la nuova ibrida”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“«Invece di annunci di nuove produzioni continuano quelli sulla cassa», dice la Fiom. Per il segretario della Uilm torinese, Luigi Paone, «è urgente incalzare governo e azienda a riprendere il confronto sul futuro di Mirafiori», mentre il segretario della Fim Rocco Cutrì osserva che «ci troviamo in una condizione di alternanza tra poca produzione e nessuna produzione. Si anticipi il lancio della 500 ibrida ». Modello che potrebbe tirare: basta vedere la produzione di cambi per ibride a Mirafiori. È in crescita e assorbirà 200 addetti in cassa dalle Carrozzerie. (…) «Basta scontri tra governo e Stellantis», dicono gli operai. «La fabbrica delle batterie s’ha da fare», aggiungono. Il 17 settembre si terrà il vertice al ministero delle Imprese. Il ministro Adolfo Urso ha detto di credere «nell’obiettivo condiviso con Stellantis di tornare a 1 milione di auto prodotte in Italia»”, continua il giornale.

«La questione dell’auto non riguarda solo l’Italia e non riguarda solo Stellantis ma l’industria automobilistica europea, come dimostra il fatto che persino Volkswagen ha dovuto annunciare la chiusura di uno stabilimento». Pure Bmw ha rivisto i target. Urso il 25 e 26 settembre, giorni in cui a Bruxelles ci sarà rispettivamente un consiglio dedicato all’auto e uno alla competitività, chiederà di anticipare la revisione del regolamento che prevede dal 2035 lo stop alla vendita di vetture con motore termico. (…) «Torino è il cuore dell’industria dell’automobile europea e vanta una profonda tradizione nella produzione di auto – dice Ma Lei, general manager Dongfeng ma è troppo presto per parlare di stabilimenti in Europa, prima meglio vedere le vendite». (…) La Eurocommissione dice che i rimedi proposti dal Paese del Dragone sono insufficienti per cambiare la decisione, anche se il negoziato non si è interrotto. E la Spagna, secondo produttore di auto nella Ue, si schiera con la Germania e dice che l’Europa deve far di tutto per evitare i dazi. Pechino apprezza e la prossima settimana il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, sarà a Bruxelles”, continua il giornale.

ENERGIA, ARMANI (ENEL): “INVESTIRE SUBITO SU RETI ELETTRICHE O RISCHIO BLACKOUT”

“Si sta per chiudere l’estate più calda di sempre e, anche se non si è verificato il blackout del 2003, ci sono stati diversi casi di interruzione temporanea e localizzata della corrente. Colpa dei picchi di domanda per i condizionatori, ma anche dei danni che il caldo eccessivo può causare alle reti. «Episodi locali che rischiano di diventare più seri e frequenti se non si interviene sull’infrastruttura», dichiara Gianni Vittorio Armani, direttore Reti del gruppo Enel, che in Italia gestisce oltre un milione di chilometri di linee in media e bassa tensione ed è l’operatore principale della distribuzione.”, si legge su Il Corriere della Sera.

“«Con il cambiamento climatico già da tempo stiamo avendo chiari segnali di criticità. Le reti elettriche sono sempre più sottoposte a eventi estremi, come le bombe d’acqua o le temperature molto elevate per lungo tempo. Gli eventi estremi, sempre più intensi e frequenti, sono la nuova normalità». (…) «Più che fortunati, dobbiamo avere consapevolezza di quello che accadrebbe se ci fosse un blackout rilevante. In passato l’energia elettrica era meno centrale. (…) «Con la decarbonizzazione, il vettore elettrico che oggi rappresenta il 22% del consumo energetico totale salirà al 60% nel 2050 nella Ue. Poi c’è un altro aspetto da considerare: l’infrastruttura non solo è sempre più essenziale, ma è anche più complessa». (…) «Oggi, e sempre più in prospettiva, i distributori elettrici non gestiscono più una rete unidirezionale (con l’energia che va dalla centrale di produzione alle case), ma una rete bi-direzionale, che deve integrare la sempre più diffusa produzione delle rinnovabili. Il fotovoltaico, per esempio, consente a chiunque di produrre energia e immetterla in rete. Sono centinaia di migliaia i piccoli impianti che producono quando c’è il sole. È una rivoluzione positiva — intendiamoci — perché fa bene all’ambiente, ma la rete non è stata concepita per questo e va digitalizzata e potenziata per accogliere e gestire questi nuovi flussi di energia. Sa quanti nuovi allacci abbiamo gestito l’anno scorso?». (…) «Oltre 370 mila, che portano il totale a oltre 1,5 milioni in Italia. Poi ci sono le colonnine per la ricarica delle auto elettriche, quelle private e quelle degli operatori, che fanno parte della tendenza più ampia dell’elettrificazione dei consumi. Come prevede il piano integrato energia e clima (Pniec), le rinnovabili cresceranno da qui al 2030 e poi al 2050. Se vogliamo avere un sistema di reti adeguato dobbiamo investire oggi per evitare di avere blackout domani»”, continua il giornale.

“«È urgente rendere le reti sempre più robuste e capaci di sostenere gli effetti del cambiamento climatico e garantire la continuità del servizio. Per esempio, serve potenziare le linee elettriche nelle aree più a rischio dal punto di vista meteorologico e dotarle di sensori intelligenti per identificare rapidamente eventuali problemi». (…) «Li facciamo eccome. Enel ha dedicato allo sviluppo della rete in Italia ben 12 miliardi in tre anni. È però necessario che l’Authority incentivi gli operatori a effettuare questi investimenti e tutte le altre azioni necessarie per gestire con anticipo i rischi futuri, riconoscendoli come capitale investito ai fini regolatori. Invece, finora, l’Authority ha solo autorizzato sperimentazioni molto limitate, che non sono efficaci e rinviano la soluzione. Serve un piano ambizioso in tempi rapidi». (…) «Nello studio presentato con Thea a Cernobbio si rileva la necessità di circa sei miliardi all’anno per dieci anni per tutte le reti di distribuzione in Italia, in cui Enel è l’operatore principale ma non l’unico». (…) Quando ci saranno fenomeni meteo estremi, ormai sempre più frequenti, si potrebbero verificare blackout di grande estensione e di lunga durata. L’Enel sente l’esigenza di lanciare questo allarme: è necessario intervenire con urgenza»”, continua il giornale.

ELETTRICITA’, PIANO ENEL DA 3,2 MILIARDI € PER RETI BRASILE

“Enel aumenta l’impegno per rafforzare le reti di distribuzione di energia elettrica in Brasile, dove il gruppo italiano serve 15 milioni di clienti in 274 città italiane. La società elettrica ha confermato di aver avviato le attività per investire l’equivalente di 3,2 miliardi di euro – target indicato nel piano 2024-26 approvato lo scorso novembre. Ieri, in occasione di un evento ufficiale a San Paolo per la presentazione del Piano estivo emergenziale Enel 2024-2025, al quale ha preso parte anche il ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin assieme all’ad del gruppo elettrico, Flavio Cattaneo, e al ministro per l’energia brasiliano, Alexandre Silveira, sono stati declinati i dettagli degli interventi. A San Paolo l’azienda sta investendo 320 milioni di euro per la rete, con un incremento del 45% rispetto agli ultimi 6 anni. Anche nel Ceara gli investimenti sono in aumento del 45%, mentre a Rio de Janeiro entro il 2026 saranno investiti 186 milioni all’anno. (…) Sono inoltre in fase di installazione ulteriori apparecchiature di automazione per una risposta più rapida in caso di blackout e si sta incrementando la gestione elettrica da remoto con 1.500 nuovi dispositivi di telecontrollo, 650 dei quali a San Paolo. A San Paolo ha installato un milione di contatori intelligenti installati”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“«Il comparto energetico italiano è fortemente impegnato in Brasile – ha detto il ministro Pichetto Fratin – con investimenti sul territorio finalizzati anche allo sviluppo della filiera e alla creazione di posti di lavoro locali. In tale contesto si inserisce il rinnovato impegno del gruppo Enel con nuovi investimenti programmati per il prossimo triennio in gran parte destinati al miglioramento e alla resilienza della rete di distribuzione». (…) Enel ha siglato ieri un accordo di collaborazione con il Centro nazionale per il monitoraggio e allerta disastri naturali brasiliano, per prevenire le conseguenze di fenomeni estremi”, continua il giornale.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su