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Energia, le prossime mosse allo studio del Governo

Sono diverse le misure allo studio del Governo sul fronte dell’energia. Ecco le anticipazioni emerse nel corso dell’evento “La bussola del nuovo Pniec. Tra Nord Magnetico e linea di fede”, organizzato da E-Innovation Committee, Public Affairs Advisors, MBS Consulting e Parola Associati

Incentivi per accelerare gli iter autorizzativi degli impianti rinnovabili, estensione di certificati bianchi e conto termico, superamento del PUN, aumento del contributo dell’energia termica. Sono alcune delle misure allo studio del Governo, anticipate oggi nel corso dell’evento “La bussola del nuovo Pniec. Tra Nord Magnetico e linea di fede”, organizzato da E-Innovation Committee, Public Affairs Advisors, MBS Consulting e Parola Associati.

ENERGIA, LE PROSSIME MOSSE DEL GOVERNO

Gli obiettivi rinnovabili sono sfidanti ma realizzabili, servono però interventi che riducano i costi della transizione energetica, secondo Federico Boschi, Capo Dipartimento Energia Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

“Stiamo immaginando tante cose, una grande quantità di innovazioni nelle norme per gestire la pesante transizione che dobbiamo portare a termine. Pensiamo alla promozione della decarbonizzazione delle industrie attraverso impegni diretti a investire in rinnovabili. Da questo punto di vista pensiamo a una misura per promuovere schemi di contrattualizzazione con soggetti terzi per l’approvvigionamento di energia rinnovabili. Stiamo lavorando anche al superamento del PUN”, ha affermato Boschi.

“Si parla molto delle aree idonee. Nel provvedimento si prevede un meccanismo penalizzante, forse non ben compreso dalle Regioni. Stiamo studiando anche una misura di incentivazione per spingerle ad accelerare l’iter autorizzativo”, ha aggiunto Boschi.

“Per quanto riguarda il fotovoltaico sono critico sull’attuale bozza di normativa, penso ci sia una sovrabbondanza di vincoli, parziali e totali. Spero che la versione finale sia migliorata, anche le Regioni percepiscono questo problema. Parliamo di un testo che richiede la condivisione di tre ministri, quindi sempre a rischio paralisi”

ENERGIA, I PIANI DEL GSE

Il Gestore dei Servizi Energetici sta pensando di rafforzare il conto termico e i certificati bianchi, strumenti che attirano sempre più privati e Pubbliche Amministrazioni. Un risultato raggiunto anche grazie all’impegno in termini di formazione e informazione messo in campo dal GSE.

“L’efficientamento energetico sta assumendo un ruolo centrale nella transizione energetica. A questo proposito, il GSE in collaborazione con Enea e Mase lavora al programma di riqualificazione degli edifici centrali delle PA. Abbiamo 900 milioni di euro per finanziare gli interventi, suddivisi in 400 milioni per la PA e 500 milioni per i privati. Le richieste sono in aumento, anche a causa del caro energia. Negli ultimi due anni siamo arrivati a 100.000. Dal 2013 abbiamo registrato circa 650.000 domande, in gran parte da privati e sono stati erogati più di due miliardi di euro, un terzo a favore delle Pubbliche Amministrazione. La domanda sta aumentando. Stiamo pensando anche di inserire nella misura progetti multi intervento, che includano comunità energetiche rinnovabili, sistemi di accumulo e impianti FER”, ha affermato Arrigoni.

I CERTIFICATI BIANCHI RADDOPPIANO

La seconda notizia è che i certificati bianchi potrebbero estendersi anche al servizio idrico integrato.

“Nei primi 8 mesi del 2023 abbiamo riconosciuto 650.000 titoli di efficientamento energetico, il 29% in più rispetto al 2022. Inoltre, nello stesso periodo abbiamo erogato 1 milione e 400 mila titoli per la cogenerazione ad alto rendimento. Ci stiamo dedicando all’analisi dei consumi energetici per applicare i titoli sul comparto idrico”, ha rivelato Arrigoni.

Possibili novità anche sul fronte dell’energia termica.

“Sui certificati bianchi per cogenerazione ad alto rendimento stiamo valutando di superare il vincolo che impone 12 anni di esercizio dell’impianto per beneficiare di titoli per l’efficientamento energetico. Il secondo filone di revisione su cui stiamo lavorando è il riconoscimento di titoli per la cogenerazione ad alto rendimento anche per il biometano. Inoltre, vorremo incentivare i cascami termici dei settori hard-to-abate per alimentare il teleriscaldamento e abbattere il costo complessivo”, ha aggiunto il presidente del GSE.

ENERGIA, IL PNIEC

Il nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) accelera sulle fonti rinnovabili elettriche, in particolare biometano e idrogeno, secondo Franco Cotana, amministratore delegato di RSE.

“Sull’idrogeno subiamo l’obbligo Timmermans con obiettivi che riguardano non solo la quantità prodotta, ma anche come viene fatto. Una cosa gravissima che non doveva essere fatta. L’efficienza energetica dovrebbe essere sempre al primo posto, con una maggiore penetrazione del termico grazie anche alle pompe di calore”, ha sottolineato Cotana.

“L’approccio del PNIEC è improntato alle misure più che agli obiettivi. Nell’elaborazione di questo piano abbiamo seguito un approccio diverso rispetto al passato. Abbiamo modificato e variato gli interventi per ottenere un risultato finale. L’approccio metodologico comprende diverse misure, che abbiamo pensato di aggiungere per arrivare più vicini allo scenario di policy da raggiungere”, ha aggiunto l’amministratore delegato di RSE.

“La diffusione delle auto elettriche è un obiettivo ambiziosissimo, oggi siamo a 250.000, quindi ancora lontani dagli obiettivi di 6 milioni. Le politiche per la riduzione della mobilità privata sono una delle priorità, così come gli interventi sull’anidride carbonica (CCS, CCU)”, ha concluso Cotana.

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