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Nucleare, fracking e rinnovabili: ecco i temi più affrontati dagli editoriali del Regno Unito nel 2022

Le questioni energetiche – nucleare, fracking e rinnovabili – hanno riempito pagine e pagine degli editoriali britannici nel 2022, in cui – in numerose pubblicazioni – sono state anche riportate proposte di soluzione alla crisi. Diminuiscono, invece, le pubblicazioni incentrate sul cambiamento climatico 

L’analisi di Carbon Brief rivela livelli di lobbying senza precedenti da parte di testate come il Sun per revocare il divieto di fracking imposto dal governo in Inghilterra. Anche la popolarità dell’energia nucleare nella stampa britannica ha raggiunto un livello record nel 2022. Al contrario, il sostegno alle energie rinnovabili, come l’eolico e il solare, è diminuito, nonostante il ruolo vitale che tali soluzioni energetiche svolgeranno per liberare il Regno Unito dal costoso gas fossile.

L’ANALISI DI CARBON BRIEF SUGLI EDITORIALI BRITANNICI

Carbon Brief ha condotto un’analisi di oltre 400 editoriali di giornali relativi al clima e all’energia pubblicati nel 2022 mostra come alcune testate abbiano spinto attraverso le proprie pubblicazioni all’estrazione di combustibili fossili, durante una crisi causata quasi interamente dall’aumento dei prezzi dei combustibili fossili.

Dei 413 editoriali relativi al clima e all’energia analizzati da Carbon Brief nel 2022, 149 si sono occupati di energie rinnovabili, energia nucleare e fracking. Un dato che, secondo Carbon Brief, è cresciuto più del doppio rispetto all’anno precedente.

L’ENERGIA NUCLEARE TRA I TEMI CALDI

Nel 2022 – secondo quanto riporta Carbon Brief – il 46% degli editoriali sull’energia analizzati ha parlato positivamente del nucleare, la percentuale più alta mai registrata nell’analisi di Carbon Brief.

Il sostegno al nucleare è stato riscontrato in tutto lo spettro ideologico dei giornali, ma è stato più comune tra le testate di destra. Ad esempio, giornali come il Daily Telegraph hanno sottolineato la necessità di nuova energia nucleare, cogliendo al contempo l’occasione per criticare i passati governi laburisti e della coalizione conservatore-liberaldemocratica per non aver investito in questo settore.

DIMINUISCE IL SOSTEGNO ALLE RINNOVABILI

A differenza delle altre due tecnologie, il sostegno alle rinnovabili negli editoriali sull’energia è leggermente diminuito nel 2022. La percentuale di editoriali a favore delle rinnovabili è scesa dal 57% al 38%, mentre la percentuale di quelli contrari alle rinnovabili è aumentata dal 7% al 15%. Ciò è dovuto in gran parte ai titoli di destra che sottolineano l'”inaffidabilità” dell’energia eolica e solare per il fabbisogno energetico del Regno Unito.

L’analisi di Carbon Brief rileva infatti che, mentre 24 editoriali raccomandavano esplicitamente di aumentare l’estrazione di gas nel Regno Unito e 17 raccomandavano l’energia nucleare come soluzione alla crisi energetica del 2022, solo sei proponevano di costruire nuova capacità di energia rinnovabile. Per un periodo all’inizio dell’anno, molte testate di destra hanno persino suggerito di tagliare le “tasse verdi”, che sostengono misure sociali e a bassa emissione di carbonio attraverso le bollette dei cittadini. Ad aprile, ad esempio, il Daily Mail ha pubblicato un editoriale dal titolo: “Asciughiamo le tasse verdi”. Questo – riporta Carbon Brief – nonostante queste tasse costituissero solo il 3% delle bollette in ottobre. Nel frattempo, nell’agosto dello scorso anno, l’impennata dei prezzi del gas all’ingrosso nel Regno Unito dal 2019 ha spiegato il 96% dell’aumento delle bollette energetiche delle famiglie, secondo l’analisi di Carbon Brief.

FRACKING: NEL 2022 SOSTEGNO RECORD

Il fracking per la produzione di gas di scisto è sempre stato apprezzato PIù dalla stampa britannica che dall’opinione pubblica; scrive Carbon Brief. Dal 2019 è stata vietata in Inghilterra, a seguito di ampie proteste e di piccoli terremoti nei siti di perforazione. Tuttavia – secondo quanto riporta Carbon Brief – nel 2022, i giornali di destra – in particolare il Sun, il Daily Telegraph e il Daily Mail – hanno pubblicato un numero senza precedenti di editoriali che lodavano il fracking e chiedevano di annullare il divieto.

Con titoli come “fracking backing”, “now frack on” e “hail shale”, il Sun ha ripetuto più volte che il governo “deve revocare il divieto di fracking” perché “produrre gas a basso costo dallo scisto è la nostra migliore scommessa”.

La pratica del fracking – sulla quale l’Europa si è mostrata sempre più indecisa, poiché in molti Paesi europei è stata vietata a causa delle incertezze che comporta sui movimenti sismici – è stata inquadrata come un modo per ridurre la dipendenza dal costoso gas proveniente dalla Russia e da altri Paesi stranieri. Il tema di gran lunga più comune – apparso in 54 dei 69 editoriali che hanno menzionato il fracking – è stata la necessità del gas di scisto per soddisfare il fabbisogno energetico del Regno Unito. In realtà, è improbabile che l’estrazione di gas di scisto nel Regno Unito produca benefici significativi per la sicurezza energetica o per i prezzi, soprattutto nel breve periodo. Tuttavia, la pressione esercitata da uno dei giornali più letti del Paese potrebbe aver avuto un certo impatto.

Se prima della crisi energetica i sondaggi governativi indicavano che solo il 17% delle persone nel Regno Unito era favorevole al fracking, dati più recenti, risalenti all’autunno del 2022, mostrano che tale percentuale è salita al 25%, con la sicurezza energetica indicata come la ragione principale. (Il sostegno alle energie rinnovabili è molto più alto, circa l’88%). Il messaggio- scrive Carbon Brief – è arrivato anche al governo durante il breve periodo di Liz Truss come primo ministro. Non ha mantenuto la promessa di annullare il divieto di fracking e per questo è stata acclamata dai giornali di destra. Tuttavia, questa decisione è stata presto annullata quando Truss è stata sostituita dall’attuale primo ministro Rishi Sunak.

IL DISINTERESSE DEGLI EDITORIALI SUL CLIMA E L’ATTACCO AGLI ATTIVISTI

Nel 2022 Carbon Brief evidenzia che le pubblicazioni degli editoriali britannici incentrati sul cambiamento climatico sono diminuiti: 126 rispetto ai 185 dell’anno precedente. Tuttavia, il numero è rimasto al livello relativamente alto del 2018.

Un notevole editoriale del Mail on Sunday – scrive Carbon Brief – ha preso di mira i “costi astronomici del perseguimento di un’utopia a zero emissioni”. L’articolo prende spunto dalla crisi energetica, dovuta principalmente alla dipendenza dai combustibili fossili, per rivalutare l’impegno del Regno Unito per lo zero netto.

Dall’analisi Carbon Bref emerge che circa la metà degli editoriali che si sono scagliati contro l’azione per il clima lo hanno fatto criticando coloro che vi partecipano, in particolare i manifestanti per il clima. Gli attivisti sono stati variamente descritti dai giornali britannici di destra come “idioti del culto del giorno del giudizio”, “eco-anarchici”, “sociopatici” ed “estremisti verdi”.

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