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Eni, l’utile del I trimestre 2025 a 1,4 mln. L’ad Descalzi: “Risultati solidi frutto della nostra strategia”

Nel primo trimestre del 2025 Eni ha conseguito “solidi risultati” sostenuti dai migliorati fondamentali economico-finanziari della Società. Ciò grazie alla reazione di Eni “al quadro macroeconomico incerto e volatile con l’opzionalità e la flessibilità del suo portafoglio”. Si può sintetizzare così l’approvazione da parte del CdA riunitosi ieri sotto la presidenza di Giuseppe Zafarana, dei risultati consolidati del primo trimestre 2025.

DESCALZI: GLI STRAORDINARI SUCCESSI ESPLORATIVI APRONO NUOVE OPPORTUNITÀ DI MERCATO E DI RITORNI

“I solidi risultati del primo trimestre sono il frutto della costante esecuzione della nostra strategia, nonostante l’incerto contesto macroeconomico. Manteniamo la disciplina finanziaria e la determinazione nel fare leva sui nostri vantaggi competitivi basati sull’esplorazione, sulle tecnologie proprietarie e sugli innovativi modelli di business, per eseguire la trasformazione e generare valore per i nostri azionisti. Gli straordinari successi esplorativi aprono nuove opportunità di mercato e di ritorni – ha commentato l’ad di Eni Claudio Descalzi -. Con Petronas stiamo creando un nuovo satellite upstream paritetico, autofinanziato, con lo scopo di valorizzare l’ingente potenziale delle nostre scoperte al largo dell’Indonesia. Il modello di “esplorazione duale” è stato applicato negli accordi con Vitol, anticipando la monetizzazione dei rilevanti progetti Eni di Baleine e Congo FLNG con incassi attesi pari a $2,7 mld. La strategia di crescita e di creazione di valore basata sui satelliti relativi alla transizione prende slancio; Enilive e Plenitude hanno perfezionato ulteriori investimenti, mentre è in fase di definizione il nuovo satellite dedicato all’attività di cattura/stoccaggio della CO2”.

“Nel primo trimestre Eni ha conseguito su base adjusted €3,7 mld di utile operativo proforma, €1,4 mld di utile netto e €3,4 mld di flusso di cassa operativo in grado di coprire gli investimenti lordi di €1,9 mld e la distribuzione di cassa agli azionisti. Questi risultati insieme agli incassi della gestione del portafoglio ci consentono di ridurre il rapporto di leva al livello storicamente minimo di 0,12. In prospettiva, siamo ben posizionati per attraversare l’attuale congiuntura: grazie a un portafoglio di attivi di elevata qualità, in grado di fornirci ampia flessibilità, e a strutture finanziarie collaudate che assicurano una disciplinata allocazione del capitale e una crescita autofinanziata, siamo in grado di ottimizzare i nostri piani di spesa e la gestione della cassa. Come risultato abbiamo individuato oltre €2 mld di azioni di razionalizzazione della spesa, equivalenti a circa 15 $/bbl di effetto prezzo, e siamo in grado di confermare la nostra politica di distribuzione per il 2025 nel contesto di una solida struttura finanziaria”, ha concluso il manager Eni.

I SUCCESSI ESPLORATIVI

Più nel dettaglio, gli eccellenti successi esplorativi sono alla base dei principali traguardi della E&P. “In fase di costituzione la JV tra Eni e Petronas, finanziariamente indipendente e con un portafoglio di asset di livello mondiale, che fa leva sul nostro rilevante potenziale minerario a gas in Indonesia. La JV ha l’obiettivo di un plateau produttivo di 500 mila barili/g con un vasto potenziale esplorativo addizionale nell’area”, ha sottolineato l’azienda che ha ricordato anche gli accordi di diluzione firmati con Vitol delle elevate quote di partecipazione possedute da Eni nei grandi progetti operati rispettivamente di Baleine in Costa d’Avorio per il 30% (quota Eni post transazione al 47,25%) e del progetto Congo LNG per il 25% (Eni 40% post transazione) con un incasso atteso di USD 2,7 mld, in linea con il nostro modello di dual exploration.

E lo storico accordo con Cipro ed Egitto per sfruttare le significative risorse di gas della scoperta cipriota di Cronos nel Blocco 6, che saranno esportate nei mercati a premio dell’Europa, grazie alle sinergie con le infrastrutture produttive e la capacità di liquefazione Eni in Egitto.

COSTANTE CRESCITA DEI SATELLITI LEGATI ALLA TRANSIZIONE

Sempre nel I trimestre di quest’anno Enilive ha avviato l’unità per la produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione presso Gela, della capacità di 400 mila ton/anno. Mentre Plenitude ha completato diversi progetti di installazione di impianti di energia rinnovabile in Italia, Spagna e Regno Unito.

TECNOLOGIE PROPRIETARIE PER PROMUOVERE CRESCITA E DECARBONIZZAZIONE A LUNGO TERMINE

Eni ha ricordato anche l’avvio della collaborazione con Group42 e il fondo di investimento degli Emirati Arabi Uniti dedicato all’IA per la costruzione di un Data Center hyperscale presso l’hub di Ferrera Erbognone, alimentato con energia da gas, pronta per essere decarbonizzata tramite cattura della CO2. E l’avvio della collaborazione con l’Autorità per l’Energia Atomica del Regno Unito per condurre attività di ricerca e sviluppo nel campo dell’energia da fusione.

GLI INNOVATIVI MODELLI FINANZIARI E DI SPESA PER GENERARE VALORE PER GLI AZIONISTI E RIDURRE L’INDEBITAMENTO

Ma anche la finalizzazione dell’investimento del 30% del fondo KKR in Enilive con un incasso complessivo di €3,6 mld. A cui è seguita la finalizzazione della seconda tranche dell’investimento del fondo EIP in Plenitude, che incrementa la partecipazione al 10%, con un incasso per Eni di €0,2 mld. “I proventi ottenuti dalla valorizzazione dei satelliti e i successi nell’applicazione del modello dual exploration migliorano il leverage proforma che si attesta al livello di 0,12. Nel primo trimestre ‘25, remunerati i nostri azionisti con €1,2 mld di cassa”, ha spiegato l’azienda.

RISULTATI FINANZIARI DEL PRIMO TRIMESTRE 2025 NEL COMPLESSO SOLIDI TRAINATI DALLA COSTANTE ESECUZIONE DELLA STRATEGIA ENI

Nel primo trimestre 2025 l’EBIT proforma adjusted di €3,7 mld è aumentato di circa il 36% su base sequenziale in uno scenario di riferimento simile, grazie all’eccellente performance della E&P, al solido contributo di GGP e al costante miglioramento dei nostri satelliti Enilive e Plenitude. Nel confronto con il primo trimestre 2024, l’EBIT evidenzia un calo dell’11% dovuto alla flessione di circa il 10% del prezzo del petrolio Brent. Utile netto adjusted pari a €1,4 mld.
Nel primo trimestre 2025:
E&P ha conseguito l’EBIT proforma adjusted di €3,3 mld, in aumento di circa il 20% su base sequenziale per effetto del maggior contributo di Paesi con produzioni più profittevoli e dei generalizzati minori costi.
GGP ha ottenuto l’EBIT proforma adjusted di €310 mln, grazie alla massimizzazione del valore del portafoglio gas/GNL.
L’EBIT proforma adjusted di Enilive pari a €95 mln, è quasi raddoppiato su base sequenziale, sostenuto dal maggiore contributo delle attività retail; in riduzione rispetto al 2024 a causa dei minori margini dei biocarburanti.
Plenitude ha conseguito l’EBIT proforma adjusted di €241 mln, in linea con il 2024.
L’EBITDA proforma adjusted dei due satelliti è stato pari a €0,17 mld per Enilive e a €0,36 mld per Plenitude.
L’attività di raffinazione ha chiuso con una perdita proforma adjusted di €91 mln, peggiorando il confronto sia rispetto al primo trimestre 2024 sia su base sequenziale, per effetto del continuo deterioramento dei margini. L’attività della chimica registra la perdita di €0,24 mld a causa della prolungata debolezza del settore europeo dovuto alla minore domanda e alla pressione sui margini da parte di operatori con posizioni di costo più vantaggiose.

Il flusso di cassa adjusted prima dei movimenti del circolante ammonta a €3,4 mld, superiore ai fabbisogni per gli investimenti lordi di €1,9 mld. Il free cash flow organico di €1,5 mld e gli incassi netti da dismissione di circa €3 mld, relativi principalmente all’investimento del 25% di KKR in Enilive, hanno consentito di remunerare gli azionisti con €1,2 mld (inclusa la terza tranche del dividendo 2024 di €0,76 mld) e di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa €1,8 mld a €10,3 mld vs fine 2024.

OUTLOOK 2025: LA SOCIETÀ OTTIMIZZA I PIANI DI SPESA PER IL 2025 E FARÀ RICORSO ALLE LEVE DI PORTAFOGLIO

“In risposta ai rischi macroeconomici e alle incertezze sui dazi commerciali, la società ottimizza i piani di spesa per il 2025 e farà ricorso alle leve di portafoglio. Le azioni di mitigazione relative agli investimenti, portafoglio, costi e altre iniziative di cassa sono previste compensare oltre €2 mld di effetti negativi dello scenario”, ha sottolineato Eni.

Gli investimenti lordi per il 2025 sono stati rivisti al di sotto di €8,5 mld rispetto a una previsione iniziale di €9 mld. Gli investimenti al netto delle dismissioni sono attesi inferiori a €6 mld rispetto a una stima iniziale compresa tra €6,5-7 mld.

Assumendo lo scenario aggiornato di 65 $/bbl per il prezzo del petrolio Brent, 40 €/MWh per il prezzo spot del gas al TTF, 3,5 $/bbl per il margine di raffinazione Eni SERM e un tasso di cambio EUR vs USD pari a 1,1, il CFFO adjusted di Gruppo è ora atteso a €11 mld, un risultato migliore di quanto implicherebbe la variazione dei parametri di scenario.

Produzione di idrocarburi attesa ancora a 1,7 mln boe/g allo scenario Brent di 65 $/bbl.

GGP EBIT proforma adjusted confermato a €0,8 mld, in incremento a oltre €1 mld in caso di esito positivo delle negoziazioni e di un favorevole scenario di riferimento.

ENILIVE E PLENITUDE: EBITDA PROFORMA ADJUSTED ATTESO PARI A €1 MLD E OLTRE €1,1 MLD, RISPETTIVAMENTE; A FINE 2025

EBITDA proforma adjusted atteso pari a €1 mld e oltre €1,1 mld, rispettivamente; a fine 2025, capacità installata da fonti rinnovabili attesa oltre 5,5 GW (100% Plenitude); capacità di lavorazione delle bioraffinerie attesa a 1,65 MTPA, a cui si aggiunge circa 1 MTPA in costruzione.

In attesa dell’approvazione dell’Assemblea degli azionisti del prossimo 14 maggio, confermato l’incremento del 5% del dividendo di competenza dell’esercizio 2025 a €1,05 per azione e l’avvio del programma di riacquisto di azioni da €1,5 mld.

Quarta tranche del dividendo 2024 pari a €0,25 per azione in pagamento il 21 maggio 2025. L’Assemblea degli Azionisti del prossimo 14 maggio 2025 è attesa approvare il dividendo 2025 di €1,05 per azione da distribuirsi in quattro tranche e di rinnovare l’autorizzazione al programma di acquisto azioni proprie.

Robusta struttura patrimoniale e rapporto di leva entro l’intervallo obiettivo.

Il rapporto d’indebitamento è atteso nell’intervallo 0,15 – 0,2.

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