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Eni, utile netto adjusted vola nel 2022. Descalzi: Risultati eccellenti

Il manager: Le nostre priorità strategiche restano confermate. Continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti

Con un’utile operativo adjusted (EBIT adjusted) di gruppo nell’esercizio 2022 di 20,4 mld di euro raddoppiato rispetto al 2021 che riflette l’eccellente andamento dei settori E&P, GGP e del business R&M e un E&P che ha conseguito un incremento di EBIT di oltre il 70% a 16,4 mld di euro grazie all’elevato grado di leva operativa rispetto allo scenario delle materie prime, il cda di Eni ha dato il via libera ai risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2022.

DESCALZI: RISULTATI RAGGIUNTI ECCELLENTI, ANCHE SU FORNITURE E DECARBONIZZAZIONE

“Nel 2022 ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all’Italia e quindi all’Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche – ha commentato Claudio Descalzi, AD di Eni -. I risultati operativi e finanziari che abbiamo raggiunto sono stati eccellenti, così come la capacità di garantire in tempi rapidi forniture stabili all’Italia e all’Europa e il progresso nei piani di decarbonizzazione. Durante l’anno abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle nostre solide relazioni con i paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato, che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar. L’ultima operazione con la società di stato libica NOC per lo sviluppo del progetto ‘Strutture A&E’ e i recenti successi esplorativi nelle acque di Cipro, Egitto e Norvegia andranno a rafforzare la diversificazione geografica della nostra catena integrata di forniture”.

REAZIONE A CRISI GAS E INTEGRAZIONE ATTIVITA’ UPSTREAM IMPORTANTI FATTORI

Secondo Descalzi “questa pronta reazione alla crisi del gas e l’integrazione con le attività upstream sono stati un importante fattore alla base dei risultati del settore GGP, in grado di onorare gli impegni di vendita diversificando le fonti. Plenitude ha raggiunto 2,2 GW di capacità rinnovabile, il doppio dello scorso anno, e sarà affiancata dalla neo costituita Eni Sustainable Mobility nel portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti. Questo veicolo, facendo leva sulla forte presenza nel settore dei biocarburanti, offrirà soluzioni per una mobilità sempre più decarbonizzata ai clienti in Italia e in Europa. In un contesto di mercato favorevole, i risultati 2022 sono stati sostenuti dalla disciplina finanziaria e dal controllo dei costi, dall’efficacia operativa e dall’attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta”.

DESCALZI CONFERMA LE PRIORITA’ STRATEGICHE

“La forte generazione di cassa organica con un flusso di 20,4 mld di euro ci ha permesso di finanziare gli investimenti e la crescita, di ridurre il rapporto di indebitamento al minimo storico di 0,13 e di remunerare gli azionisti con 5,4 mld di euro attraverso i dividendi e l’esecuzione di un programma accelerato di riacquisto delle azioni proprie – ha proseguito il manager -. Le nostre priorità strategiche restano confermate: continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti”, ha concluso Descalzi

Gli altri risultati finanziari mostra un GGP che ha realizzato un EBIT di 2,1 mld di euro, provvedendo alla sostituzione di gas russo con gas equity o da paesi ove operiamo ed assicurando la continua ottimizzazione del portafoglio gas e GNL in un contesto di offerta insufficiente, garantendo stabilità e sicurezza degli approvvigionamenti per i clienti e la gestione dei rischi finanziari. E un R&M che ha ottenuto il migliore risultato di sempre con un EBIT di 2,2 mld di euro, rispetto a un risultato in pareggio nel 2021, grazie alla disponibilità degli impianti e all’ottimizzazione dei prodotti cogliendo le opportunità della ripresa dello scenario di raffinazione, mentre le misure di efficienza hanno attenuato l’impatto dell’incremento dei costi energetici.

I RISULTATI DI PLENITUDE E VERSALIS

Bene anche le società del gruppo: Plenitude ha raggiunto gli obiettivi operativi e finanziari del 2022 con un EBIT di 0,34 mld di euro e una capacità rinnovabile di 2,2 GW, nonostante lo sfidante scenario di mercato; Versalis ha operato in un contesto fortemente competitivo e con una domanda di mercato debole, con l’ulteriore aggravio dei costi energetici indicizzati al prezzo del gas, chiudendo l’anno con una perdita di 0,25 mld di euro.

GLI ALTRI CONTI DI ENI

Nel complesso, l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni per l’esercizio 2022 di 13,3 mld di euro è aumentato di 9 mld rispetto all’esercizio 2021 grazie agli eccellenti risultati della gestione industriale e al notevole contributo delle partecipate valutate con il metodo del patrimonio.

L’utile netto di competenza degli azionisti Eni per l’esercizio 2022 è stato pari pertanto a 13,8 mld di euro “evidenziando un notevole incremento rispetto all’esercizio 2021 dovuto al miglioramento della gestione industriale, attenuato da minori proventi straordinari netti relativi principalmente alla valutazione delle scorte”, sottolinea l’azienda.

In tale contesto, l’Ebit adjusted di gruppo del quarto trimestre 2022 è stato pari a 3,6 mld di euro, con una flessione di 0,2 mld rispetto al corrispondente trimestre 2021 per effetto della riclassifica di Azule Energy (attività Eni E&P in Angola) nelle partecipazioni, della minore produzione di idrocarburi e dei proventi one-off 2021 di GGP, in parte compensati dal robusto andamento dell’attività R&M. Mentre l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni del quarto trimestre 2022 è stato pari a 2,5 mld, registrando un aumento di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo 2021, quindi un incremento di 0,8 mld, per effetto dei maggiori risultati delle società valutate al patrimonio netto che riflette in parte l’avvio dalla JV Azule, più che compensando il minore risultato operativo.

Nei mesi di settembre e novembre Eni ha pagato la prima e la seconda tranche trimestrale del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione ciascuna, pari a 1,47 mld. La terza tranche di 0,22 per azione sarà messa in pagamento il 22 marzo con stacco cedola il 20 marzo 2023.

IN FORTE CALO L’INDEBITAMENTO

Infine, l’indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2022 è pari a 7 mld di euro, in diminuzione di 2 mld rispetto al 31 dicembre 2021 con un leverage di gruppo a 0,13, rispetto allo 0,20 al 31 dicembre

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