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Offshore

Eolico offshore, investimenti verso la parità con petrolio e gas: l’analisi Rystad

In Italia primi passi per la realizzazione di un parco eolico offshore di 59 aerogeneratori nell’Adriatico

Il crollo del mercato petrolifero causato dalla pandemia di Covid-19 è destinato a ritardare diversi sviluppi di petrolio e gas nell’Europa occidentale, portando le spese nel settore offshore su una traiettoria discendente continua fino al 2022. Alla luce del rinvio di molteplici decisioni finali di investimento (FID) su progetti e minori investimenti in petrolio e gas offshore, unitamente alla crescente attività nel settore eolico offshore, Rystad Energy prevede che i due mercati raggiungeranno la parità già dal prossimo anno. “Prevediamo che le spese in conto capitale (capex) per l’eolico offshore supereranno la spesa O&G upstream in Europa nel 2022”, ha sottolineato Rystad Energy.

QUANTO SI INVESTE IN EOLICO OFFSHORE

Il capitale investito nell’eolico offshore in Europa ha superato i 10 miliardi di dollari nel 2015 e da allora si è passati da 10 a 15 miliardi di dollari all’anno. Si prevede, infatti, che i livelli di capex annuali saliranno dai circa 11,1 miliardi nel 2019 a circa 13,8 miliardi nel 2020, 18,2 miliardi nel 2021 e oltre 22 miliardi nel 2022.

SCENDONO GLI INVESTIMENTI IN PETROLIO E GAS

L’abbondante offerta di petrolio e la riduzione della domanda hanno influito sul prezzo del petrolio e, di conseguenza, il capex annuale verso petrolio e gas offshore in Europa dovrebbe scendere dagli oltre 25 miliardi del 2019 a meno di 17 miliardi nel 2022.

L’EOLICO OFFSHORE DOVREBBE PROSPERARE NEI PROSSIMI ANNI

“Lo sviluppo dell’eolico offshore in Europa dovrebbe prosperare nei prossimi anni, grazie agli ambiziosi impegni dei paesi Ue a raggiungere gli obiettivi 2030. Saranno necessari, tuttavia, grandi investimenti – ha affermato Alexander Flotre, project manager di Rystad Energy per il settore dell’eolico offshore -. L’attività di commissioning dovrebbe aumentare verso il 2025 mentre i progetti che dovrebbero essere operativi nel 2023-2025 stanno già facendo aumentare le spese in conto capitale nel 2020. Questa tendenza continuerà nei prossimi anni”.

Storicamente, l’Europa è sempre stata il mercato chiave per lo sviluppo dell’eolico offshore, rappresentando quasi l’80% della capacità installata globale alla fine del 2019. Anche se negli anni a venire è prevista una forte crescita in Cina, Sud-est asiatico e Stati Uniti, l’Europa è dovrebbe mantenere la sua posizione numero uno fino al 2025 in termini di capacità installata.

TASSO DI CRESCITA AL 16% PER L’EOLICO OFFSHORE

Da una base installata di 21,9 gigawatt (GW) nel 2019, la capacità europea dovrebbe aumentare a oltre 53 GW entro il 2025, costituendo un tasso di crescita annuale del 16%. Malgrado gli ambiziosi piani europei per il 2030 richiederanno nuove gare d’appalto nei prossimi anni, la maggior parte dell’attività di commissioning verso il 2025 dovrebbe provenire da progetti che sono già stati approvati.

A GUIDARE LA CRESCITA IL REGNO UNITO

Solo per fare un esempio, il Regno Unito è il più grande paese in Europa in termini di capacità eolica offshore e dovrebbe guidare gran parte della crescita verso il 2025, con mega-progetti come Dogger Bank, Sofia e Hornsea attualmente in programma, tra gli altri. Anche altri paesi affermati come Paesi Bassi, Germania, Belgio e Danimarca contribuiranno all’aumento dei livelli di spesa, mentre i nuovi arrivati ​​come Francia e Polonia contribuiranno alla crescita nel periodo dal 2023 al 2025.

“Molte società di servizi sono già passate a concentrarsi sempre più sulle attività eoliche offshore, rispetto alle loro attività legate al petrolio e al gas. Per questi attori, la crescita nel mercato eolico offshore fornisce un ammortizzatore tempestivo che attenua il colpo degli investimenti in declino nel settore dei servizi petroliferi tradizionali”, ha concluso Flotre.

COSA ACCADE IN ITALIA NELL’ADRIATICO

Anche in Italia si stanno muovendo i primi passi per realizzare la prima farm eolica offshore del nostro paese. La Società ENERGIA Wind 2020 ha presentato lo scorso 30 marzo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti domanda per la concessione trentennale di uno specchio acqueo all’interno di area marina di 114 kmq davanti ai Comuni di Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica. Scopo dell’istanza è la realizzazione ed esercizio della centrale eolica offshore “Rimini”. L’area interessata si trova ad una distanza dalla costa tra 5,4 (10 km. ca) e 12 miglia nautiche.

Tra le opere principali previste ci sono 59 aerogeneratori, due condotte elettriche sottomarine e due piattaforme marine in acciaio.

L’istanza del Procedimento di Autorizzazione Unica per l’impianto per la concessione demaniale dal 4 giugno è a disposizione del pubblico all’Ufficio Demanio della Capitaneria di Porto di Rimini per un periodo di trenta giorni, che termineranno il 4 luglio per presentare osservazioni od opposizioni al progetto.

Si specifica inoltre che “la valutazione degli aspetti ambientali del progetto definitivo avverrà in una successiva fase, in cui sarà data possibilità di espressione ai soggetti portatori di interessi”.

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