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Rinnovabili

Come spingere sull’eolico

Numeri, scenari e auspici sul settore eolico

L’energia eolica sta vivendo una fase di crescita notevole in Europa. Nel 2019, ad esempio, è stata installata una nuova capacità eolica onshore (a terra) per 12 gigawatt; l’anno precedente ci si era fermati a 9 GW.

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, però, l’eolico dovrà crescere ancora: quello offshore (in mare) dovrà passare dai 23 GW attuali ai 450 GW per il 2030, mentre l’eolico onshore da 174 a 750 GW.

È quanto indicano le aziende del comparto riunite nell’associazione ANEV.

L’eolico onshore rappresenta il 90 per cento della potenza eolica europea. Almeno fino al 2030, la maggior parte della nuova potenza eolica che verrà installata sarà a terra. Per i prossimi trent’anni è prevista l’installazione di parchi onshore per una capacità di oltre 700 GW (23 GW all’anno, in media).

I VANTAGGI DELL’EOLICO ONSHORE

Uno dei principali vantaggio dell’eolico onshore è la sua economicità: si tratta cioè della fonte più economica per la produzione di energia nella maggior parte dei paesi europei, si sottolinea in uno studio Anev tra l’altro.

L’eolico non emette gas serra e dunque non è fonte di inquinamento. I parchi eolici ben pianificati e gestiti hanno un impatto minimo sul territorio e sull’ecosistema. Tra l’altro, circa il 90 per cento dei materiali che compongono una turbina eolica possono essere riciclati: le difficoltà maggiori si riscontrano con le pale, ma sono in sviluppo tecnologie di riciclaggio alternative alla co-lavorazione del cemento per il recupero del materiale.

I sondaggi europei mostrano un tasso di gradimento verso gli impianti eolici onshore del 75-80 per cento.

Trovandosi a terra, l’eolico onshore apporta inoltre diversi benefici economici alle comunità che vivono nei pressi degli impianti, sia in termini di compensazioni che di occupazione.

Il settore eolico contribuisce alla crescita del PIL europeo con 37 miliardi di euro e impiega 300mila persone in tutta l’Europa. La maggior parte di questi posti di lavoro riguardano l’eolico onshore e interessano principalmente le aree più svantaggiate, perché remote o rurali.

L’industria eolica partecipa inoltre allo sviluppo tecnologico e digitale dell’Unione europea: circa il 5 per cento del fatturato del settore eolico viene reinvestito in ricerca e sviluppo.

COSA CHIEDONO LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE

I benefici apportati dall’eolico onshore sono tanti. Proprio per questo, le associazioni di settore come ANEV chiedono ai governi sforzi maggiori per semplificare le procedure autorizzative, facilitare il rinnovamento degli impianti e velocizzare la pianificazione di nuove installazioni.

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