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Fiom

Ev, Fiom denuncia l’assenza di certezze sulla piattaforma STLA Large di Cassino

Fiom vuole chiarezza sulla nuova piattaforma per la produzione di automobili elettriche annunciata oggi dall’ad di Stellantis, Carlos Tavares. La Federazione Impiegati operai metalmeccanici, in una nota, chiede infatti di avere maggiori informazioni riguardo i nuovi modelli, vetture prodotte e tempistiche. La nota della Fiom

Fiom è scettica riguardo la nuova piattaforma per la produzione di automobili elettriche annunciata oggi dall’ad di Stellantis, Carlos Tavares. La Federazione Impiegati operai metalmeccanici, in una nota, chiede infatti di avere maggiori informazioni riguardo i nuovi modelli, vetture prodotte e tempistiche. “Oggi l’ad di Stellantis in visita allo stabilimento di Cassino ha annunciato l’arrivo della piattaforma elettrica STLA Large. Una buona notizia se non fosse che non c’è alcuna certezza sui modelli, i volumi attesi e i tempi”, si legge nella nota.

LE RICHIESTE DELLA FIOM AL GOVERNO

La Fiom chiede al Governo di convocare nuovamente l’azienda e i sindacati per ridiscutere un accordo che punti all’aumento della produzione di veicoli per ridurre i costi.

“È necessario che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riconvochi azienda e sindacati per avviare un confronto per un accordo su produzione e occupazione. La riduzione dei costi si deve fare con l’aumento dei volumi tornando a produrre un milione e mezzo di veicoli nel nostro Paese” affermano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale e Donato Gatti, segretario generale Fiom-Cgil Frosinone – Latina.

LE RAGIONI DELLO SCETTICISMO DELLA FIOM

La Fiom teme un aumento ulteriore dei ritmi produttivi e dei tagli ai servizi per i lavoratori. Questioni che, secondo l’associazione, l’ad Carlos Tavares avrebbe trascurato nel corso del suo discorso presso lo stabilimento di Stellantis di Cassino.

“Nell’incontro che ha tenuto con i delegati di fabbrica, l’ad si è invece concentrato molto su ulteriori tagli di costo che per l’azienda sono indispensabili per mantenere le produzioni nel sito. Efficientamenti, uscite incentivate, aumento dei ritmi produttivi, tagli ai servizi continueranno anche nei prossimi mesi e metteranno ulteriore pressione sulle lavoratrici e sui lavoratori che hanno già subito un peggioramento delle condizioni quotidiane di lavoro. A questo si aggiunge la continua richiesta di riduzione dei costi anche verso i fornitori e la mancanza di prospettive su nuovi modelli per far uscire dalla crisi l’intero settore”, conclude la nota.

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