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Ilva

Ex Ilva, Patuanelli incalza Mittal sugli esuberi

Altre 5 settimane di proroga della cig. Il prefetto invia gli ispettori nello stabilimento ex Ilva per verificare lo stato di salute dell’impianto

“Il Governo si aspetta che ArcelorMittal presenti entro il 5 giugno ‘un piano industriale serio e ambizioso che non rimetta in discussione i negoziati e gli accordi del 4 marzo’. L’azienda, intanto, proroga di altre cinque settimane la cassa integrazione con causale Emergenza Covid e attende un sopralluogo sugli impianti da parte dei commissari straordinari di Ilva e, probabilmente, del custode giudiziario Barbara Valenzano la quale, in ogni caso, non ha mai interrotto le visite in fabbrica”. È quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, aggiungendo che “l’ispezione è in programma il primo giugno su spinta, innanzitutto, del prefetto di Taranto Demetrio Martino, che ha accolto le preoccupate segnalazioni dei sindacati, e della Procura”.

GRANDE PREOCCUPAZIONE PER LO STATO DI SALUTE DELLO STABILIMENTO

“Grande è la preoccupazione sullo stato di salute dello stabilimento. A rischio, secondo i lavoratori, è l’integrità della fabbrica a causa della mancata manutenzione e della produzione ridotta al di sotto dello standard minimo. Di conseguenza vengono compromesse la funzionalità degli impianti e la sicurezza di quanti lavorano a contatto soprattutto con i due altiforni ancora in marcia. Una situazione di degrado e abbandono da mettere sotto la lente di ingrandimento di Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria dello stabilimento, per osservare la gestione di Mittal, tuttora affittuario”, ha proseguito il quotidiano.

SI ALLUNGA LA CASSA INTEGRAZIONE

“La pandemia, nel frattempo – si legge ancora sul quotidiano -, allunga il periodo di cassa integrazione della forza lavoro del polo siderurgico tarantino. (…) In cassa, teoricamente, andranno 5626 operai e 1677 impiegati, come tetto massimo raggiungibile. Oggi la cassa Covid coinvolge poco più di 3200 dipendenti ai quali occorre aggiungerne un altro migliaio, sfiorando così la soglia dei 5000 che rappresentano gli esuberi strutturali cui fa riferimento la multinazionale come condizione ottimale per le future dimensioni del centro siderurgico. Ma il piano industriale incluso nell’accordo del 4 marzo scorso che sancì la pace giudiziaria prevede 10.700 lavoratori. Vale fino al 2025 e si basa su una produzione di 8 milioni di tonnellate, il rifacimento di Afo5, un forno elettrico e l’utilizzo di nuove tecnologie meno impattanti e del preridotto di ferro, la riduzione del 30 per cento del carbone e l’ingresso nel capitale sociale di investitori pubblici e privati. Il governo, secondo quanto dichiarato ieri dal ministro Stefano Patuanelli (Sviluppo) nell’informativa alla Camera, non si aspetta niente di meno”.

IL GOVERNO SI ASPETTA UN PIANO INDUSTRIALE SERIO

“’A valle della riunione tenuta ieri (lunedì, ndr) – ha detto il ministro – Mittal ha fatto sapere che la rivisitazione del piano industriale verrà presentata entro venerdì 5 giugno. Voglio essere chiaro fin d’ora: mi aspetto, tutto il Governo si aspetta, un piano industriale che sia serio, ambizioso, lungimirante, non prettamente difensivo e conservativo. E soprattutto che non rimetta in discussione i negoziati e gli accordi del 4 marzo’”, ha concluso il quotidiano.

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