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Exxon UBS

Exxon a processo per i cambiamenti climatici

Exxon a processo per aver mentito agli investitori in merito al costo delle emissioni di carbonio per le sue attività

Exxon mobile sul banco degli imputati. Oggi, 22 ottobre 2019, prende il via il processo contro la società di Oil&Gas: lo stato di New York ritiene che Exxon avrebbe ingannato i suoi azionisti, presentando dati falsificati sulla “gestione dei rischi posti al suo business dai costi crescenti per le regole in arrivo sui cambiamenti climatici”. In pratica ha mentito agli investitori in merito al costo delle emissioni di carbonio per le sue attività.

Se Exxon dovesse uscirne colpevole, potrebbe dover fare i conti anche con gli altri Stati. Andiamo per gradi.

L’ACCUSA

Tutto è partito lo scorso anno, quando il procuratore generale dello Stato di New York, Barbara Underwood, ha depositato le accuse contro Exxon (23 ottobre 2018), in un tribunale di Manhattan, per avviare una causa penale per frode, con violazione del Martin Act, una legge del 1921 contro pratiche e promesse finanziarie ingannevoli nella vendita e promozione di titoli e commodities.

L’azienda avrebbe nascosto, volutamente, agli azionisti i  veri costi del carbonio e delle future misure di lotta cambiamento climatico. Tali costi erano sottovalutati quando presentava scelte di investimento. Nel corso delle indagini, è emerso che l’azienda avrebbe anche tenuto dei registri paralleli con costi reali.

FRODE DA MILIARDI DI EURO

Se Exxon avesse calcolato i costi reali del carbonio in merito alle sue attività, i suoi ricavi sarebbero stati inferiori di miliardi di dollari, sostengono i pubblici ministeri di New York, sostenendo che gli errori della società costano agli azionisti tra 476 milioni di dollari e 1,6 miliardi di dollari.

IL PROCESSO

Ad un anno dalle accuse, Exxon si trova sul banco degli imputati ad affrontare un processo che potrebbe avere conseguenze disastrose per lazienda, in termini economici e di immagine. Il giudice è Barry Ostrager della Corte Suprema dello stato.

Secondo le richieste dei procuratori, infatti, se Exxon risultasse colpevole potrebbe dover sborsare da quasi 500 milioni fino a 1,6 miliardi di dollari in danni. E non solo: dovrebbe anche fare i conti, in futuro, con  un supervisore esterno che tenga sotto esame le sue pratiche.

“Questo è il secondo processo in cui si parla di cambiamento climatico negli Stati Uniti”, ha affermato Michael Gerrard, direttore del Sabin Center for Climate Change Law della Columbia Law School.

QUALI RISVOLTI?

E c’è di più. La società, infatti, se ritenuta colpevole, potrebbe essere oggetto di altre cause. Anche gli altri Stati potrebbero intraprendere azioni legali contro la società di Oil&gas.

LA DIFESA DI EXXON

L’azienda nega le accuse e giustifica numeri “paralleli” con il fatto che non ci sia un solo ed univoco modo per calcolare il costo dei rischi.

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