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ExxonMobil: ok accordo con Global Clean su diesel rinnovabile

Obiettivo di ExxonMobil è ridurre la propria “impronta di carbonio” e rispondere alle pressioni degli investitori, che chiedono alle grandi aziende del settore petrolifero di investire in tecnologie e in fonti energetiche a basse emissioni di CO2.

La compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil ha firmato un accordo con Global Clean Energy per l’acquisto di 2,5 milioni di barili di diesel rinnovabile all’anno per cinque anni.

GLI OBIETTIVI DI EXXONMOBIL

Obiettivo della major americana è ridurre la propria “impronta di carbonio” e rispondere alle pressioni degli investitori, che chiedono alle grandi aziende del settore petrolifero di investire in tecnologie e in fonti energetiche a basse emissioni di CO2.

Le forniture di diesel rinnovabile inizieranno nel 2022 e proverranno dallo stabilimento di Global Clean Energy a Bakersfield, nello stato americano della California: si tratta di una ex-raffineria di petrolio tradizionale, successivamente riconvertita per il trattamento del diesel rinnovabile.

Nei piani di ExxonMobil, il carburante verrà inizialmente messo in commercio nella sola California, con l’intenzione di distribuirlo eventualmente in altri mercati, sia interni che esterni agli Stati Uniti.

L’IMPEGNO DELLA OIL AND GAS CLIMATE INITIATIVE

ExxonMobil fa parte della Oil and Gas Climate Initiative (OGCI), organizzazione nata nel 2014 che riunisce in tutto 12 delle maggiori compagnie petrolifere: oltre ad ExxonMobil, le altre sono BP, Chevron, CNPC, Eni, Equinor, Occidental, Petrobras, Repsol, Saudi Aramco, Shell e Total.

I membri dell’OGCI rappresentano oltre il 30 per cento della produzione oil & gas a livello mondiale, ma si impegnano a sostenere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e ad accelerare la riduzione delle emissioni di gas serra.

Lo scorso luglio le compagnie dell’OGCI si sono accordate per diminuire l’intensità di carbonio delle loro attività di circa 20-21 chili di anidride carbonica per barile di petrolio equivalente entro il 2025.

Questo significa che le emissioni complessive potranno comunque aumentare, ma dovranno essere “più pulite”, prendendo come riferimento un barile di greggio.

Si tratta di un calo di intensità del 13 per cento rispetto ai valori del 2017. Secondo l’OGCI, il raggiungimento dell’obiettivo permetterà di rimuovere 52 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno: la quantità emessa, cioè, da circa 6 milioni di case negli Stati Uniti.

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