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ExxonMobil

Perché i ricavi di Exxonmobil sono inferiori alle attese (nonostante i prezzi del greggio)

La Royal Dutch Shell, una delle maggiori rivali della compagnia americana, ha invece registrato un salto del 42 per cento nei profitti del primo trimestre, i il dato più alto degli ultimi tre anni.

Utili trimestri inferiori al previsto malgrado l’aumento dei prezzi del petrolio per ExxoMobil. A pesare sono state la debolezza delle attività chimiche e della raffinazione che hanno compensato la maggiore spinta determinata dall’aumento dei prezzi greggio. È quanto emerge dalla trimestrale della compagnia americana.

SECONDO TRIMESTRE CONSECUTIVO DI CALO PER LE ATTIVITÀ CHIMICHE E DI RAFFINAZIONE DELL’AZIENDA

Si tratta del secondo trimestre consecutivo di debolezza delle unità Exxon che producono benzine, plastiche e prodotti correlati. Exxon ha attribuito il calo dei ricavi in questi segmenti alla debolezza dei margini. Nel complesso l’azienda ha registrato comunque un utile netto di 4,7 miliardi di dollari, pari a 1,09 dollari per azione, rispetto ai 4,01 miliardi di dollari, pari a 95 centesimi per azione, nel trimestre di un anno fa. Secondo Thomson Reuters I/B/E/S, gli analisti si aspettavano, tuttavia, una cedola di 1,12 dollari per azione.

BENE LA DIVISIONE UPSTREAM DI EXXONMOBIL

Il profitto è salito invece di oltre il 50% nella divisione upstream dell’azienda, quella che si occupa di petrolio e gas naturale, grazie soprattutto all’aumento dei prezzi delle materie prime. Nell’unità di raffinazione a valle, invece, il profitto è sceso del 12% e nell’unità chimica del 14%. Anche la produzione è scesa del 6 per cento a 3,9 milioni di barili equivalenti di petrolio al giorno (boe/d).

RIPARTE IL PROGETTO GNL IN PAPUA NUOVA GUINEA MA LA RIVALE SHELL FA IL RECORD DEGLI ULTIMI TRE ANNI

Exxon ha comunque ripreso all’inizio del mese la produzione del progetto Gnl in Papua Nuova Guinea con due settimane di anticipo rispetto al previsto, dopo che l’impianto era stato chiuso a seguito di un terremoto nel mese di febbraio. La chiusura ha provocato un taglio nel ritmo dei guadagni trimestrali di 80 milioni di dollari e un calo della produzione di circa 25.000 boe/d, ha ammesso Exxon. L’azienda ha faticato negli ultimi 16 mesi soprattutto a risolvere alcuni delle più grandi scommesse prese dall’ex amministratore delegato Rex Tillerson, che ha lasciato per diventare segretario di Stato degli Usa all’inizio del 2017 prima di essere licenziato dal presidente Donald Trump il mese scorso. Exxon ha registrato miliardi di dollari in svalutazioni per il calo della produzione da quando Tillerson ha lasciato, nonostante il successore Darren Woods si sia mosso rapidamente per cercare di correre ai riparti. Woods ha stabilito un piano audace il mese scorso per raddoppiare i profitti annuali entro il 2025 attraverso investimenti più pesanti in shale americano, Guyana e diversi progetti di GNL in tutto il mondo. La Royal Dutch Shell, una delle maggiori rivali della compagnia americana, ha invece registrato un salto del 42 per cento nei profitti del primo trimestre, i il dato più alto degli ultimi tre anni.

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