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Agrisolare

Fotovoltaico, settore chiede accelerazione per il post-coronavirus

Le misure di blocco ritarderanno alcuni progetti nel fotovoltaico quest’anno ma l’industria è ottimista riguardo alla nuova capacità nel 2021. Tutto dipende dai tempi di rilascio delle autorizzazioni

Le misure messe a punto nei vari paesi a causa del coronavirus ritarderanno alcuni progetti fotovoltaici nel 2020. Per questo, nell’ottica di un rilancio del settore, gli stakeholder chiedono autorizzazioni più rapide per la nuova capacità solare che unite a costi di finanziamento bassi, potrebbero far guardare al 2021 con ottimismo.

LE PREVISIONI PER IL SETTORE

Secondo quanto riferito da S&P Global Platts, i principali impatti che si dovrebbero registrare a livello europeo nel 2020 dovrebbero riguardare rallentamenti della domanda, ritardi a breve termine dei progetti a causa dell’interruzione delle catene di fornitura e un accesso più difficile ai finanziamenti, ha dichiarato Michael Schmela, responsabile delle informazioni di mercato presso SolarPower Europe, durante un webinar la scorsa settimana.

SEMPLIFICARE LE PROCEDURE POTREBBE ESSERE LA CHIAVE

Un Commissione Europea e i governi Ue uniti nella semplificazione delle procedure di autorizzazione potrebbe essere, al contrario, il fattore chiave per una forte ripresa post-lockdown, ha detto Schmela. A cui si è aggiunto il commento di Alessio Cipullo di Elettricita Futura secondo il quale, una simile impostazione, permetterebbe agli investimenti già pianificati di procedere rapidamente.

Il governo italiano, ad esempio, punta ad avere 51,1 GW di capacità solare fotovoltaica installata entro il 2030, secondo il Piano nazionale per l’energia e il clima. Si tratta di quasi due volte e mezzo la stima di 20,9 GW di fotovoltaico che l’Italia ha installato alla fine del 2019. La capacità solare dell’Italia dovrà probabilmente continuare a crescere anche dopo il 2030, come parte degli sforzi Ue di essere climaticamente neutrale entro il 2050. “Per questo dovremmo vedere la semplificazione dei permessi per avere più progetti in cantiere”, ha detto Cipullo.

Il presidente di SolarPower Europe Aristotelis Chantavas si è d’accordo con questa linea, affermando che le autorizzazioni sono la chiave per aumentare rapidamente la capacità solare e invitando la Commissione Ue a parlarne con ogni singolo governo. “Il permesso è una barriera enorme per i progetti”, ha detto. “Vogliamo che Bruxelles guidi i governi locali e nazionali su questo punto”.

La Commissione Ue sta rivedendo tutta la legislazione europea come parte della strategia di Green Deal europea al 2050 che tra l’altro dovrebbe diventare vincolante nel caso in cui la proposta di Climate Law venisse approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Ue, che rappresenta i 27 governi nazionali europei.

IL BLOCCO RALLENTA IL FOTOVOLTAICO SPAGNOLO

Più nel dettaglio, il blocco rischia di avere importanti ripercussioni su due dei paesi più importanti dal punto di vista del fotovoltaico ma anche dei più duramente colpiti dalla pandemia di coronavirus. L’associazione di lobby del fotovoltaico spagnolo UNEF aveva previsto circa 2-4 GW di nuova capacità installata per il 2020, a seconda dei processi di finanziamento e di pianificazione, ha dichiarato al webinar il suo direttore generale Jose Donoso. Ma la stima è stata ridimensionato a circa 2 GW alla luce dell’impatto del lockdown. “La grande incertezza è quanto tempo ci vuole per uscire dal blocco”, ha ammesso.

Altre sfide a lungo termine includono i bassi prezzi dell’energia elettrica, il finanziamento di progetti e un design di mercato obsoleto basato sui costi marginali. “Il solare non funziona così. Se vogliamo andare senza sovvenzioni, dobbiamo riformare i mercati per dare un segnale di prezzo credibile”, ha detto Donoso.

Il suo timore è che i bassi prezzi dell’energia possano indurre le banche a cambiare le loro condizioni finanziarie. Per questo Donoso ha invitato il governo spagnolo ad accelerare i processi di pianificazione e ad organizzare più aste rinnovabili il prima possibile. “Le aste a prezzo fisso elimineranno le preoccupazioni sui prezzi bassi e permetteranno l’accesso a condizioni finanziarie favorevoli”, ha sottolineato.

Il governo spagnolo punta ad avere 39 GW di energia solare fotovoltaica installata entro il 2030, in aumento rispetto ai 9 GW previsti per il 2020, secondo il piano nazionale per l’energia e il clima.

IL CALO DELLA DOMANDA ITALIANA

La domanda totale di energia elettrica in Italia è diminuita del 22%, pari a 8,2 TWh, dal 23 marzo al 3 aprile rispetto alla stessa settimana del 2019, dopo la chiusura di diverse attività commerciali e industriali, ha dichiarato Cipullo.

La domanda totale di marzo è diminuita del 10,1%, pari a 23,7 TWh, rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi del giorno prima sono crollati al minimo storico di 32 Euro/MWh, che non si vedevano dall’aprile 2016. Il calo è stato del 18,5% a febbraio e del 39,5% a marzo 2019, ha dichiarato Cipullo secondo cui, tuttavia, non ci sono ancora prove del fatto che la produzione di energia fotovoltaica sia stata finora colpita.

Elettricita Futura stima che la produzione fotovoltaica dal 23 marzo al 7 aprile sia aumentata del 6,2% a 1.266 GWh, rispetto al periodo equivalente – dal 25 marzo al 9 aprile – del 2019.

PROSPETTIVE ROSEE

Tutti gli interventi degli stakeholder di settore si sono concentrati sul fatto che una forte ripresa del fotovoltaico fosse possibile nel 2021, visto l’impegno dell’Ue ad essere climaticamente neutrale entro il 2050.

Chantavas, che è anche head of Europe per Enel Green Power, ha dichiarato che la sua società ha pianificato di aumentare gli investimenti nelle reti e nelle rinnovabili, in particolare in Italia e in Spagna, per contribuire a rilanciare l’economia dopo il blocco.

Susannah Wood, direttore marketing di Solarcentury, ha aggiunto che la sua azienda ha in cantiere 5 GW di progetti, principalmente in Europa, di cui 610 MW in costruzione in tre siti due in Spagna, attualmente chiusim e uno nei Paesi Bassi.

La domanda di energia elettrica legata al blocco e il calo dei prezzi sono stati uno “shock artificiale”, ma il rischio di un vero shock aumenterà più a lungo il blocco continuerà, ha concluso la Wood che si è detta ottimista sia perché le rinnovabili sono sopravvissute alla crisi finanziaria del 2008, sia perché le energie verdi sono molto più economiche e l’industria più agile rispetto al passato.

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