Dopo anni di crescita record, il mercato solare dell’UE si prepara a una storica contrazione nel 2025, la prima in un decennio. Un’analisi di SolarPower Europe prevede un calo dell’1,4% delle nuove installazioni, mettendo a rischio gli obiettivi climatici ed energetici del continente. A pesare è soprattutto il crollo del segmento residenziale sui tetti, non compensato dalla crescita del solare su larga scala.
Nel 2025 l’UE installerà meno nuovi pannelli solari rispetto all’anno scorso: si tratterà del primo calo annuale in un decennio. La nuova analisi di metà anno del mercato solare fotovoltaico nell’UE condotta da SolarPower Europe rivela che, per il 2025, si prevede una contrazione del mercato annuale per la prima volta dal 2015, con una crescita prevista del -1,4% nello scenario più probabile. Questo dato fa seguito alle eccezionali espansioni annuali del mercato nel 2022 (+47%) e nel 2023 (+51%), e alla crescita stagnante nel 2024 (+3,3%).
OBIETTIVO 2025 RAGGIUNTO, MA LA STRADA VERSO IL 2030 È A RISCHIO
Secondo le previsioni attuali, nel 2025 l’UE dovrebbe installare 64,2 GW, in calo rispetto ai 65,1 GW del 2024. Le nuove installazioni contribuiscono a raggiungere l’obiettivo di 400 GW di energia solare fissato dalla Commissione europea per il 2025: entro la fine dell’anno l’Unione dovrebbe arrivare a 402 GW. Per raggiungere l’obiettivo del 2030 e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e competitività del continente, l’Europa deve installare quasi 70 GW all’anno per il resto del decennio. La tendenza attuale suggerisce che l’Europa non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi, ospitando 723 GW di solare fotovoltaico entro il 2030, rispetto ai 750 GW richiesti.
IL PARADOSSO DEL SOLARE: AL TOP PER PERFORMANCE, MA IN CALO SUL MERCATO
L’analisi arriva mentre le prestazioni del solare in Europa sono al centro dell’attenzione. Secondo Ember, per la prima volta, il solare ha fornito la maggior parte dell’elettricità mensile dell’UE a giugno. Le Nazioni Unite riportano che le energie rinnovabili alimentano un terzo della crescita economica dell’UE. IRENA ci informa che il solare è il 41% più economico delle alternative a combustibili fossili più economiche.
L’APPELLO DEGLI ESPERTI: “SERVONO POLITICHE PER ELETTRIFICAZIONE E ACCUMULO”
Dries Acke, Vice CEO di SolarPower Europe (lui/lui), ha dichiarato: “Il numero può sembrare piccolo, ma il significato è importante. Il declino del mercato, proprio quando il solare dovrebbe accelerare, merita l’attenzione dei leader dell’UE. L’Europa ha bisogno di elettricità competitiva, sicurezza energetica e soluzioni per il clima. Il solare soddisfa tutte queste esigenze. Ora i responsabili politici devono definire i quadri normativi per l’elettrificazione, la flessibilità e l’accumulo di energia che guideranno il successo del solare per il resto del decennio”.
LA CAUSA PRINCIPALE: IL CROLLO DEL MERCATO RESIDENZIALE SUI TETTI
La prevista flessione delle installazioni solari è dovuta principalmente al calo del segmento sui tetti, in particolare quello degli impianti solari domestici.
FINE DEGLI INCENTIVI E CRISI ENERGETICA ATTENUATA: LE FAMIGLIE RINVANO
Nei mercati tradizionalmente forti degli impianti solari sui tetti residenziali, come Italia, Paesi Bassi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca e Ungheria, le famiglie stanno ora rinviando le installazioni, con l’attenuarsi dell’impatto della crisi energetica del 2022. Per la maggior parte di questi mercati, la revoca degli incentivi senza adeguate sostituzioni sta causando un crollo del mercato degli impianti solari sui tetti residenziali di oltre il 60% rispetto al 2023. Analogamente, Polonia, Spagna e Germania stanno registrando un calo di oltre il 40%.
IN CONTROTENDENZA, CRESCE IL SOLARE SU SCALA INDUSTRIALE
La nuova analisi prevede che il solare su scala industriale continuerà a crescere nell’UE quest’anno. Nel 2025, il segmento contribuirà probabilmente a circa la metà di tutti i nuovi incrementi di capacità.
IL RUOLO CHIAVE DELLE ASTE E DEI PROGETTI IBRIDI
Dal 2022, il miglioramento della struttura delle aste ha contribuito a ripristinare la fiducia, con il 2024 che ha visto l’assegnazione di un record di 20 GW di energia solare su scala industriale in tutta l’UE. I progetti di accumulo ibridi e co-localizzati, soprattutto in Germania e Bulgaria, stanno svolgendo un ruolo trainante nel promuovere l’energia solare distribuita tramite aste. La Germania è in testa nelle aste solari, seguita da Paesi Bassi, Francia e Italia, con Polonia e Irlanda che stanno aumentando la loro presenza.
ASTE FUTURE: PIÙ CAPACITÀ E PREZZI IN CALO
Guardando al futuro, i calendari delle aste per il 2025 suggeriscono che la capacità solare su scala industriale sia destinata a crescere. L’ultimo bando di gara tedesco per l’innovazione ha raccolto 158 offerte per un totale di oltre 2 GW, principalmente per soluzioni ibride solari-accumulo. I prezzi sono scesi a 0,05 €/kWh, dagli 0,07 €/kWh di un’asta simile di ottobre, che aveva assegnato solo 487 MW. L’implementazione di aste ben progettate che incentivino la flessibilità e l’ibridazione (con accumulo e/o eolico) è fondamentale per la resilienza del solare su scala industriale.
L’INCERTEZZA DEI POWER PURCHASE AGREEMENT (PPA) FRENA IL MERCATO
Mentre le aste solari si rafforzano, i Corporate Power Purchase Agreement (cPPA) sono incerti. I cPPA sono stati un fattore chiave per l’energia solare su larga scala negli ultimi anni, offrendo a sviluppatori e aziende certezza dei prezzi a lungo termine. Tuttavia, nel 2025, il calo dei prezzi dell’elettricità ha ridotto gli incentivi degli acquirenti a firmare accordi a lungo termine. Le nuove sottoscrizioni di PPA per l’energia solare sono diminuite del 41% tra il primo e il secondo trimestre di quest’anno, sollevando dubbi sulla performance del mercato a breve termine. Migliorare il quadro normativo che supporta questi contratti sarà essenziale per sfruttarne appieno il potenziale.