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Arabia Saudita Energie Rinnovabili

L’Arabia Saudita potrebbe entrare nella partita del gas artico russo

La possibilità di un’alleanza tra Arabia Saudita e Russia non solo nei mercati del petrolio, ma anche in quelli del gas potrebbe avere un notevole impatto sia sui mercati dell’energia sia sugli sviluppi geopolitici, in particolare in Medio Oriente.

Dopo essersi abituati alla cooperazione russo-saudita nel settore della produzione petrolifera a inizio 2017 – cooperazione nata per governare i prezzi mondiali del greggio -, i mercati mondiali potrebbero doversi abituare anche a un’alleanza tra i due paesi nel settore del gas naturale liquefatto (Gnl). E anche questa volta la loro collaborazione potrebbe cozzare con le ambizioni energetiche degli Stati Uniti.

SAUDI ARAMCO APERTA ALL’IDEA DI COMMERCIALIZZARE GNL PRODOTTO DAL PROGETTO RUSSIAN ARCTIC LNG 2

Il ministro dell’Energia saudita Khalid Al-Falih ha annunciato al Forum indiano dell’energia a Delhi che l’Arabia Saudita, attraverso la controllata Saudi Aramco, è aperta all’idea di commercializzare gas naturale liquefatto prodotto dal progetto Russian Arctic LNG 2. “Aramco ha il mandato di diventare globale e non solo di investire nel downstream ma anche di investire in gas e Gnl – ha detto Al-Falih secondo quanto riporta Oil price -. Abbiamo esaminato progetti in Africa e nel Mediterraneo, e naturalmente nell’Artico con alcune aziende russe come Novatek. L’idea è che Aramco commercializzi Gnl a livello globale esportandone una parte in India e una parte in altri mercati”.

IL MEGA PROGETTO RUSSO PRODURRÀ 6,6 MILIONI DI TONNELLATE ALL’ANNO DI GNL

Quando sarà terminato Arctic LNG 2 sarà un impianto gigantesco che aumenterà le ambizioni della Russia non solo verso l’Europa tramite gasdotti, ma anche verso i mercati chiave del Gnl in Asia, che rappresentano oltre il 70 per cento della domanda globale di gas liquefatto, con una crescita che, secondo le proiezioni, aumenterà grazie al crescente utilizzo di gas naturale in Cina. Il progetto prevede la costruzione di tre linee Gnl da 6,6 milioni di tonnellate all’anno (mtpa) ciascuna, ovvero 535.000 barili di petrolio equivalente al giorno. La sua messa in funzione è prevista tra il 2022 e il 2023. Già all’inizio dell’anno, Arabia Saudita e Russia avevano annunciato l’intenzione di diventare partner nel settore del gas liquefatto, durante la firma del Memorandum of Understanding tra Aramco e Novatek proprio sulla possibile cooperazione in Arctic LNG 2. Che Aramco stia “seriamente” studiando gli investimenti nel previsto impianto russo, il Ministro dell’Energia Saudita Khalid Al-Falih lo aveva anticipato ai giornalisti già il 14 febbraio scorso a Riad, durante un briefing congiunto con la controparte russa.

RE SALMAN VUOLE RINFORZARE I LEGAMI CON LA RUSSIA

Il re saudita Salman, racconta Oil Price, è desideroso di rinforzare i legami energetici fra i due paesi nel solco della collaborazione sul taglio della produzione petrolifera che ha aiutato il mercato a recuperare i prezzi del greggio, ha chiosato Al-Falih. Anche il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato a più riprese di essere ansioso di sviluppare altri progetti Gnl nel tentativo di competere con i migliori produttori mondiali come Qatar e Australia. Tuttavia, con il Qatar che prevede di raggiungere i 110 mtpa di capacità di liquefazione in circa cinque anni, questa ambizione potrebbe non realizzarsi mai. Anche l’Arabia Saudita, da parte sua, sta cercando di raddoppiare la produzione di gas nei prossimi dieci anni.

ALLEANZA TRA ARABIA SAUDITA E RUSSIA POTREBBE AVERE UN NOTEVOLE IMPATTO SUI MERCATI DELL’ENERGIA E SUGLI SVILUPPI GEOPOLITICI SOPRATTUTTO I MEDIO ORIENTE

La possibilità di un’alleanza tra Arabia Saudita e Russia non solo nei mercati del petrolio, ma anche in quelli del gas potrebbe avere un notevole impatto sia sui mercati dell’energia sia sugli sviluppi geopolitici, in particolare in Medio Oriente. In primo luogo, l’amministrazione Trump e Riad sono febbrilmente alle prese con le possibili implicazioni saudite riguardanti la presunta uccisione del giornalista statunitense Jamal Khashoggi. Non solo. Un altro livello di complessità si aggiunge alla questione: ieri la CNBC ha riferito che l’Arabia Saudita stava prendendo in considerando l’eventualità che Khashoggi possa essere stato ucciso all’interno del consolato saudita di Istanbul.

UN’ALLEANZA RUSSO-SAUDITA SUI MERCATI GLOBALI DEL GNL POTREBBE CREARE PROBLEMI ANCHE AD ALCUNI PROGETTI STATUNITENSI

USADa non trascurare, infine, un altro elemento: gli Stati Uniti hanno fatto marcia indietro nella regione mediorientale per decenni, mentre la Russia, soprattutto nella guerra civile siriana in corso e con la sua posizione a favore di Teheran, sta aumentando la sua influenza in Medio Oriente. Tuttavia, a parte la geopolitica, un’alleanza russo-saudita sui mercati globali del Gnl potrebbe creare problemi ad alcuni progetti statunitensi che stanno già affrontando venti contrari, tra guerra commerciale con i cinesi, ricerca di finanziamento e accordi di prelievo di lungo termine. Con la prospettiva di una lunga guerra commerciale tra Washington e Pechino, numerosi progetti di Gnl negli Stati Uniti potrebbero essere in ritardo o addirittura non ricevere finanziamenti e perdere terreno a favore di una serie di altri concorrenti, tra cui Mozambico, Canada, e Russia.

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