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Gas

Ecco cosa stanno progettando Italia e Malta nel gas

Sarebbero allo studio tre progetti per unire l’isola a Gela, in Sicilia, con un gasdotto che dovrebbe essere operativo dal 2024

Entro il 2024 sarà operativo un nuovo gasdotto che collegherà Italia e Malta. Considerato una parte importante degli sforzi europei per garantire gli interessi energetici nella regione mediterranea (e non solo), l’annuncio è arrivato dallo stesso ministero degli Esteri maltese che ha comunicato la realizzazione della nuova opera all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione (Osce) in occasione della Conferenza europea del Mediterraneo 2018.

ADDIO ALL’ISOLAMENTO DEL GAS DI MALTA

gasdottoSecondo quanto riferiscono diversi media dell’isola, il ministro dell’Energia e delle Acque Joe Mizzi, ha dichiarato che il gasdotto è considerato una delle massime priorità da parte delle autorità maltesi nell’ambito dell’impegno attualmente in corso per collegare Malta alla rete energetica europea e contribuirà a porre fine una volta per tutte all’“isolamento del gas” del paese. La rete elettrica maltese, infatti, è stata collegata a quella europea attraverso la Sicilia nel 2015, ma per quanto riguarda il gas l’isola rimane ancora l’ultimo lembo d’Europa completamente avulso dal sistema comunitario, portando squilibri sopratutto in termini di sicurezza degli approvvigionamenti energetici. “Per ridurre questa preoccupazione – ha detto il Ministro Mizzi -, il Governo maltese ha lavorato instancabilmente negli ultimi anni per aumentare la diversificazione energetica, principalmente attraverso la gestione di un interconnettore elettrico con l’Italia, installando centrali a gas insieme ad un terminale Gnl, mentre ora è in fase di studio e pianificazione anche la costruzione di un gasdotto con l’Italia”.

NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI MOLTE NOVITA’ NEL MERCATO ELETTRICO MALTESE

Poiché i maltesi importano attualmente tutta la loro energia, beneficiano di una delle tariffe elettriche più basse dell’Ue. Tuttavia, negli ultimi cinque anni, Malta ha revisionato completamento il settore energetico, cominciando a portare avanti anche una politica di installazione massiccia di pannelli solari. Questo gasdotto aiuterà Malta anche a ridurre le emissioni del trasporto marittimo di almeno il 50% entro il 2050. Malgrado ciò alcuni sull’isola temono che l’avvento del gas naturale possa influire negativamente sui prezzi dell’energia, ma visto che Malta è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi prefissati in materia di rinnovabili, il ministro Mizzi è fiducioso che i prezzi dell’energia rimarranno comunque bassi. “Attraverso una serie di incentivi si è riscontrato un aumento significativo nell’utilizzo di pannelli solari. Finora Malta è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo 2020 per le rinnovabili – ha ammesso il ministro -. Detto ciò questa riforma del sistema ha costituito per noi un esercizio di equilibrismo, per garantire da un lato il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità utilizzando energia più pulita, rispetto al nostro precedente utilizzo di olio combustibile, e dall’altro mantenendo i prezzi dell’elettricità a prezzi accessibili; per una piccola isola questo non è un compito facile”. Mizzi ha poi concluso che la diversificazione delle risorse energetiche fa parte degli obiettivi di sicurezza energetica a lungo termine per Malta, che includono anche un piano di stoccaggio dell’energia. gasdotto

TRE PROGETTI ALLO STUDIO PER UNIRE MALTA ALL’ITALIA

Secondo Times of Malta sarebbero allo studio tre progetti per unire l’isola a Gela, in Sicilia che dovrebbero essere sviluppati non appena si entrerà in una fase più concreta. Il ministro Mizzi lo ha precisato parlando da Delimara uno dei siti candidati all’approdo del gasdotto, aggiungendo che il progetto è in una fase di studio dettagliato e di progettazione tecnica e che una volta terminato porterà anche alla sostituzione del gas tanker temporaneo di Marsaxlokk. Gli studi, il cui costo è finanziato per metà dall’Unione europea (4 milioni già stanziati secondo il sito newsbook.com), inizieranno nelle prossime settimane. E saranno presentati per il rilascio delle autorizzazioni da parte delle autorità di Gela e Malta. A tal fine, il governo ha creato una società denominata Melita TransGas Pipeline. Gli studi in corso di realizzazione riguardano il tracciato, il fondo marino, gli effetti sull’ambiente e la progettazione dell’infrastruttura necessaria per il progetto. Una volta terminate le fase preliminari, le risultanze dovrebbero essere presentate alle autorità maltesi e italiane in tempi stimati entro la fine della prossima estate.

L’EFFETTIVA POSA DEL GASDOTTO DOVREBBE RICHIEDERE DUE ANNI

Il piano prevede che, una volta ottenute le autorizzazioni, sarà pubblicato una manifestazione di interesse in modo che il progetto possa iniziare tra quattro anni. L’effettiva posa del gasdotto dovrebbe richiedere due anni. Il costo del gasdotto, che sarà lungo circa 160 chilometri, sarà di circa 350 milioni di euro. Più di 150 chilometri correranno sotto il mare, mentre altri sette chilometri collegheranno il gasdotto alla stazione terminale di Gela. Circa un quarto dell’energia che sarà fornita dal gasdotto sarà sufficiente a soddisfare l’attuale fabbisogno energetico della centrale, lasciando una notevole riserva. I tre contratti assegnati nell’ambito degli studi sono stati assegnati alla società italiana Lighthouse SpA, alla società maltese AIS Environment Ltd, CESI SpA e VDP Srl, Techfem SpA e Systems Project Services Srl.

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