Il Ministro dell’Ambiente conferma anche l’obiettivo rinnovabili per il 2030. “Traguardo da 80 GW raggiungibile, ma serve accelerare sul repowering”.
È in arrivo il provvedimento del governo per neutralizzare lo “spread” sul prezzo del gas che l’Italia paga in più rispetto al resto d’Europa, con l’obiettivo di alleggerire sia i costi per le industrie energivore sia il peso delle bollette elettriche per tutti. L’annuncio arriva direttamente dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha delineato i tempi del decreto a margine dell’Assemblea Generale di Federchimica, in corso a Milano.
UN INTERVENTO CHIRURGICO SUL PREZZO DEL GAS
Il provvedimento, ha specificato il ministro, dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri “la prossima settimana”, essendo il prossimo CdM già impegnato sul tema della sicurezza sul lavoro. L’intervento mira a sostenere soprattutto l’industria che utilizza il gas per processi termici, ma l’impatto si estenderà anche alla bolletta elettrica. La misura andrà infatti a correggere un’anomalia del sistema che, secondo Pichetto, determina un raddoppio dell’onere del gas sul prezzo finale dell’energia, generando benefici a cascata per l’intero sistema.
IL PARADOSSO ITALIANO: DIPENDENZA DAL GAS E PREZZI ANOMALI
L’Italia, ha sottolineato il ministro, si trova in una posizione di particolare difficoltà dal 2022 a causa della sua forte dipendenza storica dal gas. Sebbene la sicurezza degli approvvigionamenti sia stata garantita diversificando i fornitori, la “questione prezzo” rimane pesante. “L’Italia continua a pagare il gas un paio di euro sopra” il benchmark europeo TTF, attualmente a 32-33 euro al MWh. Pichetto ha chiarito che il nostro Paese non è paragonabile né alla Francia, forte del suo nucleare, né alla Spagna, che beneficia di isolamento geografico, nucleare, fotovoltaico e numerosi rigassificatori. Il confronto più calzante sarebbe con la Germania, che però può contare su un bilancio statale che le ha permesso di stanziare 26 miliardi di euro per calmierare le bollette, una strada che l’Italia non può percorrere.
OBIETTIVO RINNOVABILI 2030: TRAGUARDO RAGGIUNGIBILE
Sul fronte della transizione energetica, il ministro si è detto ottimista, affermando che il percorso è ormai tracciato. L’obiettivo di installare 80 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili entro il 2030 “è raggiungibile”. Tuttavia, ha precisato che per centrare il bersaglio saranno necessarie “alcune azioni in particolare per quanto riguarda il repowering degli impianti a fine incentivo”, segnalando la necessità di modernizzare e potenziare le strutture esistenti per massimizzarne la resa e accelerare la decarbonizzazione.


