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Chi brinda (e perché) per il gas del Tapi in Turkmenistan

Terminata la tratta in Turkmenistan sono partiti i lavori in Afghanistan. Il punto della situazione dell’opera che collegherà quattro paesi

Sono terminati i lavori della sezione del gasdotto TAPI in Turkmenistan, opera che collega e coinvolge quattro Paesi (Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan e India). Le autorità hanno partecipato a una cerimonia per celebrare il traguardo raggiunto per l’infrastruttura che a partire dal 2019 garantirà un flusso di 33 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai pozzi Galkynysh del Mar Caspio verso l’Asia meridionale. Una cerimonia analoga si è tenuta a Herat capoluogo della omonima provincia occidentale afghana, per ufficializzare l’avvio dei lavori in territorio afghano del tratto maggiore del gasdotto, che sarà lungo 1.814 chilometri, e che attraverserà il Pakistan fino alla città indiana di Fazilka.

Secondo quanto si legge sull’agenzia afghana Tolo News le autorità religiose e gli industriali del paese si sono mobilitate per dare sostegno al gasdotto considerato fondamentale per creare posti di lavoro e alleviare la situazione di povertà nel paese. “Al di là del progetto in sé, quest’opera porterà pace e stabilità nella regione, in particolare in Afghanistan”, ha dichiarato Sakhi Ahmad Paiman, capo dell’Afghanistan Industrialists Union. Secondo i proprietari degli stabilimenti, le città industriali della provincia di Herat saranno le prime a beneficiare del progetto che correrà lungo l’autostrada Kandahar-Herat nell’Afghanistan occidentale, per arrivare poi via Quetta e Multan, in Pakistan.

gasdottoNel frattempo, il ministero delle Miniere e del Petrolio (MoMP) ha confermato che l’Afghanistan è fermamente impegnato ad attuare la sua parte del progetto. “Appartiene al popolo afghano. Creerà molti vantaggi per loro e il governo. Pertanto la gente lo sostiene”, ha detto il portavoce del MoMP Abdul Qadeer Mutfi. Concepito 22 anni fa, il TAPI ha il sostegno della Asian Developent Bank, ma è in ritardo a causa dei problemi di sicurezza in territorio afghano. Il costo, stimato all’inizio a 7,5 miliardi di dollari, è lievitato ad almeno dieci miliardi. Ora però le preoccupazioni per la sicurezza dei lavori sembrano essere superate perché il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che “il TAPI è un importante progetto economico per l’Afghanistan ed il primo contratto per la sua costruzione fu firmato quando eravamo al governo dell’Emirato islamico dell’Afghanistan (1996-2001). Nelle aree sotto il nostro controllo annunciamo l’appoggio al progetto”.  Si prevede che l’Afghanistan guadagnerà ogni anno 500 milioni di dollari in diritti di transito dal nuovo gasdotto.

 

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