‘Proroga di un anno, fino al 12 novembre 2021 in risposta alle attività di perforazione gas non autorizzate della Turchia nel Mediterraneo orientale’
Il Consiglio Ue ha prorogato di un anno il quadro delle sanzioni da comminare contro i responsabili delle attività di esplorazione del gas della Turchia nelle acque contese del Mediterraneo orientale.
SANZIONI APPLICATE UNA SOLA VOLTA FINORA
Finora l’Ue ha applicato le sanzioni una sola volta, quando a febbraio ha sottoposto due alti funzionari della società upstream turca TPAO a misure restrittive in relazione alle perforazioni “non autorizzate” della Turchia al largo di Cipro.
“Il Consiglio ha adottato una decisione che proroga di un anno, fino al 12 novembre 2021, il quadro esistente delle misure restrittive in risposta alle attività di perforazione non autorizzate della Turchia nel Mediterraneo orientale – ha affermato l’Unione europea -. L’Ue manterrà quindi la sua capacità di imporre misure restrittive mirate a persone o entità responsabili o coinvolte in attività di perforazione non autorizzate di idrocarburi nel Mediterraneo orientale”.
IN COSA CONSISTONO LE SANZIONI
Le sanzioni consisterebbero in divieti di viaggiare verso l’Ue e in un congelamento dei beni per le persone e per le entità giuridiche.
COSA FA LA TPAO
TPAO ha perforato una serie di pozzi al largo di Cipro dall’agosto dello scorso anno, inclusi blocchi già concessi in licenza da Cipro a esploratori internazionali come Total ed Eni.
Cipro ospita già fino a 550 miliardi di metri cubi di risorse di gas in seguito alle scoperte di Afrodite, Calipso e Glauco degli ultimi anni. La Turchia aveva già avvertito che avrebbe aumentato la sua presenza nel Mediterraneo orientale se fossero state imposte delle sanzioni. La nave di rilevamento, Oruc Reis, infatti, continua a operare nell’area.