Bessi: sia il prezzo alla pompa dei carburanti sia i prezzi al ‘fornello’ per il gas sono destinati a subire le fluttuazioni delle materie prime che rappresenta tra l’altro l’unico modo per le compagnie petrolifere e del gas di trasferire i rischi sul consumatore
Stoccaggi del gas europei ai minimi e prezzi del combustibile alle stelle. Si prepara un rientro difficile per i vacanzieri europei che ben presto potrebbero ricevere bollette più sostanziose per i loro consumi domestici e non solo.
STOCCAGGI GAZPROM AL MINIMO
Prima di tutto gli stoccaggi gas di Gazprom in Europa, al 16 agosto, sono al 18% circa, il minimo per questo periodo da otto anni a questa parte, secondo quanto emerge dai dati di Gas Infrastructure Europe.
PREZZI EUROPEI IN CRESCITA
Allo stesso tempo i prezzi di riferimento in Europa, quelli dell’hub Ttf stanno continuando a salire alle stelle dopo che Gazprom ha prenotato solo 0,65 mln di mc/giorno di capacità di transito in Ucraina rispetto ai 15 milioni possibili, portando i prezzi a 46,7 euro per megawattora in rialzo di 1,825 euro/Mwh.
IN RIALZO ANCHE LE QUOTAZIONI ITALIANE
Il rialzo si è fatto sentire anche a casa nostra, come ha scritto il Sole 24 Ore: “In questi giorni il metano costa al borsino italiano Psv (Punto di scambio virtuale) attorno ai 45-46 euro per mille chilowattora. In primavera costava meno della metà, non più di 20 euro. E un anno fa, nel 2020 la media era 10 euro. Occhio all’inflazione, che già si era scaldata con il rincaro del 1° luglio”.
BESSI: GAS SI STA COMPORTANDO SEMPRE DI PIU’ COME IL PETROLIO SUI MERCATI
“Materie prime e Prezzi del gas in decollo verticale? Con le riserve di stoccaggio di Gazprom al 18% mai così basse, l’aumento della domanda di combustibile e i prezzi della CO2 che stanno aumentando vertiginosamente, il gas naturale si sta comportando sempre di più come il petrolio e i suoi derivati venduti sui mercati spot – ha commentato a ENERGIA OLTRE il consigliere del Pd ed esperto di energia Gianni Bessi -. In questo quadro non essendo gli idrocarburi contrattualizzati sul lungo periodo sia il prezzo alla pompa dei carburanti sia i prezzi al ‘fornello’ per il gas sono destinati a subire inevitabilmente le fluttuazioni delle materie prime che rappresenta tra l’altro l’unico modo per le compagnie petrolifere e del gas di trasferire i rischi sul consumatore”.
IL 1 OTTOBRE L’AGGIORNAMENTO DELLE TARIFFE DI ARERA
La cartina di tornasole si avrà il 1 ottobre, quando l’autorità dell’energia Arera dovrà aggiornare le tariffe dell’elettricità e i prezzi del metano che presumibilmente “daranno un altro colpo doloroso all’inflazione e la scossa alle bollette elettriche di tutti, anzi di quasi tutti”, ha ammesso il Sole 24 Ore