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Gas

Gas, Ue propone nuove norme per gestione pipeline da Paesi terzi

La Commissione Ue ha proposto di modificare la direttiva gas del 2009. Nord stream 2 dovrà adeguarsi, le nuove norme non toccano Tap

 

La Commissione Ue intende modificare la direttiva gas del 2009, fissando nuovi principi chiave su accesso delle terze parti alle reti, regolazione delle tariffe, proprietà e separazione tra generazione del gas e reti, che si applicheranno a tutti i gasdotti verso e da paesi terzi che attraverso la giurisdizione Ue.

La revisione ha l’obiettivo di assicurare che tutte le principali pipeline che entrano nel territorio dell’Unione rispettino le regole del mercato dell’energia, siano gestite con lo stesso grado di trasparenza, siano accessibili ad altri operatori e siano gestite in modo efficiente.

tapLa supervisione Ue sulla base del regime europeo di organizzazione del mercato energetico,secondo Bruxelles, “diminuira’ i conflitti di interesse tra operatori di rete e fornitori del gas oltre a garantire la definizione di tariffe non discriminatorie”.

La nuova normativa Ue non implica un’applicazione extraterritoriale della legislazione europea, anche se “non e’ pratico avere diversi regimi di regolazione ai due poli dello stesso gasdotto”.

Le nuove norme si applicherebbero a tutte le pipeline esistenti (da Norvegia, Algeria, Libia, Tunisia, Marocco e Russia)e alle future, ma gli Stati potranno concedere deroghe alle pipeline esistenti. Su Nord Stream 1sarà lo Stato membro in cui è localizzato il primo punto di interconnessione a decidere sulla deroga, mentre per Nord Stream 2 saranno applicate le nuove norme. Il progetto Trans-Adriatic pipeline (Tap), già ad uno stadio avanzato, invece, ha già una esenzione sulla base della direttiva gas e non sarebbe toccato dalle modifiche proposte oggi.

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