Il colosso russo ha incontrato tutti i big asiatici: dalla cinese CNPC alla giapponese Japan Bank for International Cooperation (JBIC), passando per Mitsubishi Corporation, Itochu Corporation e la coreana Kogas.
Il quarto Eastern Economic Forum che si è tenuto la scorsa settimana a Vladivostok, in Russia, è stata un’occasione per Gazprom di stringere e confermare accordi e alleanze con tutti i big asiatici: dalla cinese CNPC alla giapponese Japan Bank for International Cooperation (JBIC), passando per Mitsubishi Corporation, Itochu Corporation e la coreana Kogas.
COOPERAZIONE GAZPROM-CNPC IN GRADUALE EVOLUZIONE
Nel corso del Forum asiatico, il presidente di Gazprom Alexey Miller ne ha approfittato per vedere il presidente della compagnia statale cinese di petrolio e gas CNPC Wang Yilin. Le parti hanno discusso un’ampia gamma di questioni relative alla cooperazione strategica, rilevando che la Cina sta aumentando le sue importazioni di gas a fronte di una domanda in rapida crescita. A questo proposito, l’incontro si è concentrato sulle future forniture di gas alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia, che dovrebbe essere attivo a partire dal 20 dicembre 2019. Miller ha informato Yilin che il 93% (oltre 2.010 chilometri) di Power of Siberia, che si estende dal campo di Chayandinskoye al confine con la Cina, è già stato saldato e posato, mentre il passaggio sommerso sotto il fiume Amur nella sezione transfrontaliera del gasdotto è quasi completato. La riunione ha poi affrontato lo stato attuale dei colloqui sul progetto di approvvigionamento di gas alla Cina dall’Estremo Oriente russo, nonché le prospettive del progetto di approvvigionamento attraverso il tracciato occidentale. Ma anche gli sforzi congiunti per la produzione di energia elettrica alimentata a gas, lo stoccaggio sotterraneo del combustibile e un uso più ampio come carburante per veicoli.
LE PROSPETTIVE DI COOPERAZIONE SUL TAVOLO DELL’INCONTRO TRA GAZPROM E JBIC
Nel corso del Forum di Vladivostok, Miller ha incontrato anche il governatore della Japan Bank for International Cooperation, la Banca nipponica per la cooperazione internazionale, per discutere di ulteriori prospettive di collaborazione. Istituita nel 1999 come istituto finanziario statale per lo sviluppo della cooperazione economica con l’estero, la banca si concentra sul sostegno alle attività economiche internazionali delle imprese giapponesi. Gazprom e JBIC hanno stabilito da tempo una cooperazione fruttuosa. In particolare, JBIC ha partecipato al finanziamento del progetto di costruzione del gasdotto Blue Stream e del progetto Sakhalin II. Nel dicembre 2016, Gazprom e JBIC hanno firmato inoltre un memorandum d’intesa che delinea i principi di base della cooperazione e del finanziamento di progetti russi con il coinvolgimento di società giapponesi. Nel settembre 2017, le due società lo hanno inserito in un ulteriore Memorandum of Understanding, precisando una serie di disposizioni contenute nel precedente del 2016.
FACCIA A FACCIA TRA GAZPROM E MITSUBISHI SUL PROGETTO SAKHALIN II
Riunione di lavoro anche tra Miller e Hidenori Takaoka, amministratore delegato della Mitsubishi Corporation, sempre durante il Forum economico di Vladivostok. La riunione ha affrontato lo stato attuale del progetto Sakhalin II, discutendo, tra l’altro, della costruzione di una terza linea dell’impianto di Gnl e di ulteriori prospettive di cooperazione.
GAZPROM E LA GIAPPONESE MITSUI FIRMANO MOU SUL PROGETTO BALTIC LNG
Durante la kermesse di Vladivostok, Gazprom e la giapponese Mitsui hanno firmato un memorandum d’intesa sul progetto Baltic LNG, che comprende la costruzione di un impianto Gnl sulla costa del Mar Baltico, il secondo progetto congiunto nel settore del gas liquefatto per le due società. Il Memorandum è stato firmato proprio nella città dell’estremo oriente russo durante un incontro tra Miller e il presidente di Mitsui Masami Iijima. Anche il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il presidente russo Vladimir Putin si erano incontrati durante i tre giorni del forum. Sottolineando il ruolo del Giappone come principale acquirente di Gnl russo, che rappresenta il 36% delle vendite complessive, Miller ha sottolineato che esiste un grande potenziale di cooperazione tra i due paesi nella produzione di gas liquefatto. “Le aziende giapponesi stanno mostrando interesse per il Gnl del Baltico. Oggi, Gazprom e Mitsui hanno firmato un memorandum d’intesa, in base al quale saranno prese in considerazione le opportunità di cooperazione sul progetto”, ha detto Miller. Il MOU segue la visita della delegazione di Mitsui a Mosca lo scorso marzo per colloqui con i funzionari del ministero dell’Energia russo. È stato allora che il dicastero ha annunciato ufficialmente per la prima volta l’interesse dell’azienda giapponese per i progetti russi, in particolare per Baltic LNG. Baltic LNG è un progetto da 10 milioni di tonnellate all’anno situato nel porto russo di Ust-Luga e guidato da Gazprom e Shell. Il lancio è previsto nel 2023. Per il momento le società hanno in essere un accordo per una joint venture, nonché accordi sugli studi di fattibilità del progetto e sull’utilizzo degli standard tecnici russi nella sua attuazione. Ma a giugno scorso il vice Ceo di Gazprom Alexander Medvedev ha annunciato che la società avrebbe preso la decisione finale di investimento sul progetto l’anno prossimo. È già dal 2016 che il colosso russo considera sia Mitsui sia Mitsubishi come possibili partner in Baltic LNG. Mitsui detiene una partecipazione del 12,5% nel consorzio Sakhalin-2 guidato da Gazprom, insieme a Shell e Mitsubishi. Il consorzio prevede di espandere l’impianto da una capacità nominale di 9,6 milioni di tonnellate/anno con il lancio di una terza linea da 5,4 milioni di tonnellate/anno nel 2023-2024 – un tema che Miller e Iijima hanno discusso a Vladivostok -, insieme alla cooperazione in altri progetti GNL su piccola e media scala. Sia l’ampliamento dell’impianto Sakhalin-2 che la costruzione di Baltic LNG erano inizialmente previsti per il 2021, ma sono stati rinviati di due anni dopo che Gazprom ha riconsiderato la previsione della domanda globale di GNL. I progetti fanno parte degli sforzi della Russia per aumentare la produzione di GNL dagli 11,8 milioni di tonnellate dello scorso anno – provenienti da Sakhalin-2 e dal recente lancio di Yamal LNG di Novatek – a una cifra in grado di far diventare il paese un produttore leader con una quota del 15-20% del mercato globale entro il 2035.
LA COOPERAZIONE SUL TAVOLO DELL’INCONTRO TRA GAZPROM E ITOCHU
A Valdivostok è andato in scenda anche l’incontro tra Miller e Yoshihisa Suzuki, presidente e direttore operativo di Itochu Corporation una delle maggiori società commerciali giapponesi impegnata in progetti di produzione e trattamento di petrolio e gas naturale e in progetti di GNL. Le parti hanno tenuto un colloquio soprattutto sulla potenziale cooperazione nel settore del gas liquefatto, compresa la localizzazione della produzione e dei servizi nella Federazione Russa, al fine di massimizzare il coinvolgimento delle imprese russe nei nuovi progetti GNL di Gazprom.
PROSPETTIVE DI PIÙ AMPIA COOPERAZIONE TRA GAZPROM E KOGAS
Riunione di lavoro, infine, anche tra Miller e Seung-Il Cheong, presidente e amministratore delegato della coreana KOGAS. Le parti hanno discusso lo stato e le prospettive di una più ampia cooperazione tra le imprese. Particolare attenzione è stata rivolta alle forniture di gas naturale alla Corea del Sud, in decisa crescita. Per questo le due aziende hanno tenuto dei colloqui sulle prospettive di un aumento di aumento a lungo termine delle importazioni di GNL nel paese. Nel 2017, Sakhalin Energy Investment Company Ltd ha fornito alla Corea del Sud 1,9 milioni di tonnellate di GNL. Nella prima metà del 2018, le forniture sono state pari a 1,2 milioni di tonnellate. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato che le società intendono proseguire il dialogo tecnico-scientifico sul trasporto, lo stoccaggio e l’utilizzo del GNL, le tecnologie dei gasdotti, nonché l’esplorazione e la produzione di idrocarburi.