La Bassa Sassonia guida la corsa grazie a iter veloci, mentre il repowering aumenta la resa energetica. Restano i nodi delle reti e delle centrali di backup, ma la partecipazione finanziaria dei cittadini si conferma la chiave per vincere le resistenze locali e sostenere i consumi in crescita.
Il comparto dell’energia dal vento in Germania ha registrato nei primi sei mesi del 2025 un’espansione senza precedenti degli ultimi otto anni. L’Associazione tedesca dell’energia eolica e la Federazione delle industrie meccaniche (Vdma) hanno diffuso dati che confermano un’attivazione di turbine eoliche mai vista dal 2017, segnando una svolta concreta nell’implementazione delle fonti rinnovabili sul territorio federale. Il balzo produttivo testimonia come le politiche di semplificazione burocratica stiano cominciando a produrre effetti tangibili, anche se permangono disparità territoriali significative e sfide strutturali ancora da affrontare.
FORTI DIFFERENZE REGIONALI
L’analisi territoriale evidenzia performance particolarmente brillanti in Bassa Sassonia, che si colloca al secondo posto nazionale per volume di realizzazioni nei primi mesi dell’anno, preceduta solo dal Nord Reno-Vestfalia. Nel Land nordoccidentale sono state completate 91 turbine eoliche, con un balzo del 70% rispetto all’analogo arco temporale del 2024. Il contrasto con altre aree è netto: le città-stato di Brema, Amburgo e Berlino, insieme al Saarland, non hanno visto nascere alcun nuovo impianto. La Bassa Sassonia consolida così la propria leadership con un parco complessivo di circa 6.200 macchine operative sulla terraferma, escludendo le installazioni offshore.
STABILITÀ NUMERICA, CRESCITA DELLA POTENZA
Un fenomeno che gli esperti definiscono “apparentemente paradossale” caratterizza l’evoluzione del settore: mentre prosegue l’installazione di nuovi dispositivi, il conteggio totale delle turbine eoliche rimane pressoché costante. La spiegazione risiede nella dismissione progressiva di modelli obsoleti, sostituiti da tecnologie di ultima generazione. Questo ricambio generazionale si traduce però in un incremento netto della capacità di generazione elettrica, poiché le macchine moderne garantiscono rendimenti superiori grazie all’innovazione ingegneristica e all’ottimizzazione aerodinamica. Il risultato è una produzione energetica crescente anche a parità di numero di pale installate sul territorio.
Un fattore determinante nell’accelerazione registrata è rappresentato dalla razionalizzazione dei percorsi autorizzativi. In Bassa Sassonia, l’iter amministrativo per l’approvazione di nuovi progetti si è ridotto a 13 mesi in media, con un taglio di circa sei mesi rispetto alla tempistica nazionale. Questa efficienza procedurale viene indicata dalle federazioni di categoria come elemento cruciale per il raggiungimento degli ambiziosi traguardi di espansione della capacità eolica stabiliti per i prossimi anni. La richiesta che ne consegue è che gli altri Länder prendano a modello l’esempio della Bassa Sassonia: altri studi infatti confermano come i ritardi nelle autorizzazioni rallentino l’espansione del settore eolico.
INFRASTRUTTURE E FLESSIBILITÀ
Gli analisti avvertono che il semplice moltiplicarsi delle turbine eoliche non costituisce garanzia sufficiente per il completamento della trasformazione energetica. Manfred Fischedick evidenzia come l’incremento delle capacità produttive debba procedere parallelamente al potenziamento delle reti di distribuzione e allo sviluppo di soluzioni modulabili. L’espansione di centrali alimentate a gas naturale viene considerata indispensabile, purché progettate con compatibilità per l’idrogeno, evitando così dipendenze tecnologiche da combustibili fossili. Veronika Grimm, economista del Consiglio economico tedesco, ha sottolineato al Rheinische Post come le infrastrutture di rete e le centrali regolabili accusino ritardi preoccupanti rispetto all’espansione delle rinnovabili. L’augurio comune è che la strategia sulle centrali a gas annunciata di recente dalla ministra dell’Economia Katherina Reiche possa essere davvero implementata nei tempi previsti.
La questione si complica ulteriormente considerando la dinamicità della domanda elettrica. Gli esperti climatologi avvertono che l’elettrificazione dei trasporti attraverso la mobilità a batteria, la diffusione delle pompe di calore per il riscaldamento domestico e la ripresa dell’attività economica dopo la lunga fase di stagnazione spingeranno significativamente verso l’alto il fabbisogno energetico. In questo scenario, qualsiasi rallentamento nell’espansione delle capacità produttive risulterebbe controproducente rispetto agli obiettivi climatici.
PARTECIPAZIONE CITTADINA COME LEVA STRATEGICA
“La dimensione sociale emerge come elemento critico per la scalabilità delle soluzioni tecnologiche”. Sono parole di Sven Linow, docente di tecnologia ambientale all’Università di Darmstadt e presidente del Comitato consultivo per il clima dell’Assia, raccolte dal sito del Tagesschau, il telegiornale del canale pubblico Ard. Linow identifica nella “partecipazione finanziaria dei cittadini ai progetti eolici una leva fondamentale per costruire consenso territoriale”. Gli investitori locali sviluppano un legame diretto con le installazioni, interessati non solo ai benefici ambientali ma anche al reinvestimento dei profitti in infrastrutture comunitarie come caserme dei vigili del fuoco o edifici scolastici. In Assia, dove oltre metà dell’elettricità proviene già da fonti rinnovabili, l’esperienza di realtà come quella di Heidenrod viene esaltata come modello da replicare. A Heidenrod, borgo di poco più di 7.000 abitanti, la creazione del parco eolico ha avuto un impatto significativo, soprattutto sulla situazione finanziaria della comunità e sul modello di partecipazione dei cittadini. La municipalità, insieme al fornitore regionale di energia Süwag, ha fondato la Windenergiepark Heidenrod GmbH. Successivamente, una quota della società è stata venduta a una cooperativa di cittadini, consentendo agli abitanti di Heidenrod di beneficiare direttamente dei proventi dell’impianto. Un caso di successo nel quale l’energia eolica è stata utilizzata come leva per il risanamento finanziario e lo sviluppo locale.


