Secondo le stime del settore delle energie rinnovabili, in Germania il futuro governo federale dovrà affrontare una sfida cruciale: un aumento significativo della domanda di energia elettrica nei prossimi anni
Pur oscurate dai temi del riarmo e della sicurezza da un lato e dell’immigrazione dall’altro, le questioni legate alla transizione energetica restano fondamentali nelle trattative fra i partiti che daranno vita al nuovo governo tedesco. Dagli operatori ed esperti dei settori coinvolti si moltiplicano proposte e pressioni.
L’AUMENTO DELLA DOMANDA DI ENERGIA ELETTRICA
Secondo le stime del settore delle energie rinnovabili, il futuro governo federale dovrà affrontare una sfida cruciale: un aumento significativo della domanda di energia elettrica nei prossimi anni. Wolfram Axthelm, amministratore delegato dell’Associazione federale per le energie rinnovabili (Bundesverband Erneuerbare Energie, BEE), ha dichiarato all’Handelsblatt che il consumo di elettricità in Germania passerà dagli attuali 510 terawattora (TWh) fino a 705 TWh nel 2030. Questo incremento, sottolinea Axthelm, rende imprescindibile un’espansione continua delle energie rinnovabili, senza la quale il paese rischia di trovarsi in una condizione di carenza energetica che potrebbe compromettere l’elettrificazione dei settori chiave dell’economia.
Una recente analisi del BEE avverte che senza un’offerta sufficiente di energia pulita, gli incentivi all’elettrificazione nei comparti del riscaldamento, dei trasporti e dell’industria potrebbero risultare inefficaci. Inoltre, la mancanza di energia rinnovabile metterebbe a rischio la produzione di idrogeno verde, un vettore energetico essenziale per la decarbonizzazione di settori dove l’uso diretto dell’elettricità non è tecnicamente fattibile.
IL CONFRONTO NEI NEGOZIATI DI COALIZIONE IN GERMANIA
L’espansione delle energie rinnovabili è al centro del dibattito politico e dei negoziati di coalizione tra Cdu e Csu (riuniti nel raggruppamento dell’Unione) e Spd. Mentre il precedente governo aveva posto obiettivi ambiziosi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, rimuovendo numerosi ostacoli normativi e accelerando la crescita del fotovoltaico e dell’eolico, alcuni esponenti dell’Unione cristiano-democratica invocano un approccio più pragmatico.
Il vicepresidente del Cdu, Andreas Jung, ha sottolineato la necessità di un “nuovo realismo” nella politica energetica, puntando su una maggiore attenzione ai costi e all’efficienza delle misure adottate. Tuttavia, il BEE ribatte che un rallentamento dell’espansione delle energie rinnovabili potrebbe compromettere il raggiungimento degli obiettivi climatici e aggravare la dipendenza dai combustibili fossili, con conseguenti impatti negativi sui costi energetici e sulla competitività dell’industria tedesca.
LE CHIAVI PER LA DECARBONIZZAZIONE IN GERMANIA
Il progressivo aumento della domanda di elettricità è strettamente legato alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. L’elettrificazione di settori finora dipendenti dai combustibili fossili, come i trasporti e il riscaldamento, rappresenta un pilastro fondamentale per la riduzione delle emissioni di CO2. Le auto elettriche stanno gradualmente sostituendo i veicoli a combustione interna, mentre le pompe di calore elettriche stanno guadagnando terreno rispetto alle caldaie a gas.
Nel settore industriale, processi produttivi energivori come la siderurgia stanno investendo sempre più sull’idrogeno verde per ridurre le emissioni. Tuttavia, la produzione su larga scala di idrogeno richiede un’enorme quantità di energia elettrica rinnovabile, ponendo ulteriori pressioni sul sistema elettrico tedesco. Il rallentamento della transizione energetica, evidenziato dall’andamento incerto delle vendite di veicoli elettrici e dell’adozione delle pompe di calore, solleva dubbi sulle tempistiche con cui il consumo di elettricità effettivamente crescerà. Secondo Alexander Weiss di McKinsey, la decarbonizzazione è inevitabile, ma i ritardi nel suo sviluppo indicano che l’aumento della domanda energetica potrebbe essere meno repentino del previsto.
I RISCHI DI UNA CRESCITA INSUFFICIENTE DELLE RINNOVABILI
Se da un lato l’espansione delle energie rinnovabili appare indispensabile per soddisfare la futura domanda di energia, dall’altro il mancato adeguamento dell’offerta potrebbe comportare gravi conseguenze economiche e ambientali. Il BEE avverte che senza un’accelerazione degli investimenti nelle fonti rinnovabili e nelle infrastrutture di rete, la Germania potrebbe trovarsi a fronteggiare costi esorbitanti per la CO2. La minore disponibilità di energia pulita costringerebbe imprese e famiglie a ricorrere ancora ai combustibili fossili, con un impatto finanziario che, secondo l’analisi del BEE, potrebbe variare tra i 29 e i 68 miliardi di euro entro il 2030.
Oltre alle implicazioni economiche, la Germania rischierebbe di perdere il proprio ruolo di leader nella transizione energetica globale. L’incertezza sulle politiche di espansione delle rinnovabili potrebbe scoraggiare gli investitori e compromettere la crescita di un settore strategico per l’innovazione e la sostenibilità. Per evitare questo scenario, il BEE sottolinea la necessità di mantenere un quadro normativo stabile e incentivi mirati che favoriscano un’espansione continua delle energie rinnovabili. Solo così sarà possibile garantire un approvvigionamento elettrico sufficiente, stabile e a prezzi accessibili, sostenendo al contempo la transizione ecologica del Paese.