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Giappone Petrolio

Il piano del Giappone per smart city sostenibili in Asia

Attraverso il sostegno a progetti di smart city nel Sud-est asiatico, il Giappone spera di aiutare le aziende domestiche ad accelerare con gli obiettivi di decarbonizzazione

Il governo del Giappone istituirà un fondo da 250 miliardi di yen (2,4 miliardi di dollari) per sostenere i progetti di smart city realizzati da aziende giapponesi nel Sud-est asiatico e per promuovere i progetti di decarbonizzazione nella regione. Il Nikkei scrive che Tokyo vuole “rivaleggiare” con la Cina e la Corea del sud.

IL PIANO DEL GOVERNO

Il governo giapponese incoraggerà le aziende nazionali a partecipare in progetti di smart city – le cosiddette “città intelligenti”, tecnologiche, efficienti e sostenibili – in ventisei città nei paesi membri dell’ASEAN, l’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico. Tra queste ci sono Hanoi e Ho Chi Minh (in Vietnam), Giacarta (in Indonesia), Bangkok (in Thailandia), Kuala Lumpur (in Malaysia) e Singapore.

Tokyo chiederà alle ventisei città di presentare dei piani per lo sviluppo di smart city entro la fine dell’anno; i progetti verranno scelti entro la primavera. Nelle intenzioni del governo, le aziende giapponesi stileranno dei piani per le città scelte e realizzeranno degli studi di fattibilità.

I FONDI

Il fondo consisterà in 50 miliardi di yen provenienti da JOIN (Japan Overseas Infrastructure Investment Corporation for Transport & Urban Development), un fondo governativo dedicato allo sviluppo di infrastrutture, con una linea di credito da 200 miliardi di yen offerta dalla JBIC, la banca giapponese per la cooperazione internazionale.

Per promuovere i progetti di smart city, il fondo JOIN sta valutando la creazione di joint venture tra le aziende giapponesi e quelle del Sud-est asiatico. La banca JBIC estenderà inoltre la sua linea di credito ai progetti ambientali, come quelli per il taglio delle emissioni di gas serra, per aumentare l’utilizzo di energie rinnovabili e per prevenire l’inquinamento dell’aria e dell’acqua.

GLI OBIETTIVI VERDI

Ad ottobre il primo ministro giapponese Yoshihide Suga ha annunciato l’intenzione di raggiungere la neutralità carbonica – ovvero l’azzeramento netto delle emissioni di gas serra – entro il 2050.

Attraverso il sostegno a progetti di smart city nel Sud-est asiatico, il Giappone spera di aiutare le aziende domestiche ad accelerare con gli obiettivi di decarbonizzazione.

Il Giappone e i membri dell’ASEAN – assieme agli Stati Uniti e all’Australia – vogliono inoltre formare una partnership per la commercializzazione di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, ritenute fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette di CO2.

COSA FANNO CINA E COREA DEL SUD

Le aziende giapponesi, come la compagnia di trasporti Tokyu e la holding Mitsubishi, già partecipano a progetti di smart city in Asia sud-orientale, ad esempio in Vietnam e in Indonesia.

Ma l’ambizione di Tokyo è di competere maggiormente con la Cina e la Corea del sud. Nei mesi scorsi il governo di Seul ha annunciato un pacchetto di aiuti per i progetti di smart city all’estero: oltre venti nazioni hanno presentato una proposta; sono stati scelti undici progetti in tutto, di cui sei in paesi ASEAN. La Cina è invece coinvolta in progetti di smart city in Malaysia che prevedono l’utilizzo di big data e di altre tecnologie.

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