L’Australia occidentale ha le risorse e le infrastrutture per rifornire il mondo di gas naturale liquefatto per decenni
L’Australia potrebbe essere in prima linea nello sfruttare il boom del Gas naturale liquefatto dei prossimi anni. E grazie alle sue enormi riserve e un’infrastrutturazione già ben collaudata, potrebbe rifornire parte del globo per decenni.
LE RICCHE AREE AUSTRALIANE E IL LORO SFRUTTAMENTO
La decomposizione e la pressurizzazione del materiale organico nel corso dei millenni ha portato a un ricco deposito di giacimenti di petrolio e gas sotto le acque relativamente poco profonde dell’Australia Occidentale e del Territorio del Nord. Molto è stato scoperto e in parte sfruttato da diversi mega progetti di gas naturale liquefatto, tra cui il North West Shelf (NWS), il più grande progetto di sviluppo delle risorse dell’Australia, che ha iniziato ad esportare nel 1989. All’inizio del 2016, Chevron ha iniziato ad esportare anche dal bacino offshore di Carnarvon attraverso l’impianto Gnl di Gorgon sull’isola di Barrow, a circa 50 km a nord-ovest della costa di Pilbara. Anche Wheatstone LNG e Pluto LNG sono ora operativi e forniscono ai clienti in Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Cina gas proveniente da antiche formazioni al largo dell’Australia Occidentale. Nel corso di quest’anno, inoltre, l’impianto Gnl di Inpex e Total Ichthys a Darwin e il progetto galleggiante di Shell Prelude LNG entreranno in funzione.
AUSTRALIA IN BUONA POSIZIONE SULLA GRIGLIA DI PARTENZA
Per un po’ di tempo dopo il crollo dei prezzi del petrolio a metà del 2014, sembrava che fossero tramontati i tempi per nuovi e costosi progetti di esportazione di Gnl. Ma, con la crescita della domanda prevista per l’inizio del prossimo decennio, sembra probabile che questi operatori si troveranno ben posizionati per cavalcare l’onda lunga delle richiesta di gas liquefatto. La società di consulenza Wood Mackenzie stima che la domanda globale di Gnl crescerà del 75%, passando dai 210 milioni di tonnellate nel 2017 a 368 milioni di tonnellate entro il 2035, richiedendo circa 65 milioni di tonnellate all’anno di nuova fornitura entro il 2025. Con 150 milioni di tonnellate all’anno di nuova capacità autorizzata nei prossimi due anni, la corsa a questo nuovo Eldorado verrà assicurata a chi avrà il vantaggio di muovere per primo.
L’ASIA IL MERCATO PIÙ IMPORTANTE NEL FUTURO PROSSIMO
La maggior parte della nuova domanda di Gnl dovrebbe crescere in Asia per via della maggiore attenzione all’ambiente e al passaggio dal carbone al gas. L’Australia occidentale è geograficamente ben posizionata per trarne vantaggio, in particolare se la guerra commerciale Cina-Usa proseguirà, a condizione però che si riescano a mantenere bassi i costi attraverso la collaborazione e sviluppare le risorse in modo tempestivo. “Nella corsa alle nuove forniture, l’Australia occidentale – che ha una capacità di esportazione di oltre 50 milioni di t/a e quasi 80 trilioni di metri cubi di risorse non sviluppate – può rimanere competitiva grazie alla collaborazione”, afferma Gavin Thompson, responsabile della ricerca Asia-Pacifico di Wood Mackenzie, in un articolo di Petroleum Economist.