Nel 2023 le esportazioni dell’Azerbaigian verso l’Europa attraverso i tre gasdotti che compongono il Corridoio Meridionale del gas hanno totalizzato 11,8 miliardi di metri cubi, rispetto ai 10 miliardi di metri cubi di due anni fa
L’Azerbaigian e un consorzio guidato da BP hanno raggiunto un accordo per lo sviluppo di un nuovo giacimento di gas naturale nel Mar Caspio.
LA NUOVA SCOPERTA DI GAS IN AZERBAIGIAN
La nuova riserva, scoperta all’inizio di quest’anno, si trova sotto l’enorme giacimento petrolifero Azeri-Chirag-Gunashli (ACG) e potrebbe aumentare significativamente il volume di gas di Baku disponibile per l’esportazione in Europa. Secondo BP, si stima che la riserva contenga 4 trilioni di piedi cubi di gas “in place”, ovvero circa 113 miliardi di metri cubi. “Gas in place” si riferisce al volume totale contenuto nel giacimento, non tutto recuperabile.
L’ACCORDO TRA SOCAR E IL CONSORZIO GUIDATO DA BP
L’accordo tra la compagnia petrolifera statale azera Socar e il consorzio è stato formalizzato tramite un addendum ad un accordo di condivisione della produzione (PSA) esistente che il consorzio detiene per il giacimento petrolifero ACG.
Il PSA – scrive David O’Byrne su Oilprice – è stato rinnovato nel 2017 e durerà fino al 2049. BP ha dichiarato che il consorzio ha perforato un pozzo di valutazione all’inizio del 2023 e a luglio ha confermato la presenza di “giacimenti di gas profondi”. I membri del consorzio ACG ora stanno lavorando con Socar per formulare un piano di sviluppo per la nuova riserva di gas; la produzione dalla valutazione esistente dovrebbe iniziare nel 2025.
La major britannica ha aggiunto che, secondo i termini dell’addendum, Socar acquisterà tutto il gas prodotto. I dettagli sul volume di produzione annuale dalla nuova riserva non sono stati comunicati.
NAJAF (SOCAR): “L’AZERBAIGIAN È UN PARTNER ENERGETICO AFFIDABILE”
“Ancora una volta, stiamo dimostrando che l’Azerbaigian è un partner affidabile nei mercati energetici globali. Questo progetto rafforzerà il ruolo del Paese come fornitore chiave di energia per l’Europa, contribuendo alla sicurezza energetica dei nostri partner”, ha affermato il presidente di Socar Rovshan Najaf.
Il nuovo accordo è una buona notizia per Baku, che ultimamente ha fatto affidamento sulla sua promessa di raddoppiare le esportazioni di gas verso i Paesi Ue a 20 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2027. Lo scorso luglio il presidente azero Ilham Aliyev ha affermato che Baku punta ad esportare 16 miliardi di metri cubi all’anno in Europa entro il 2027. Lo scorso anno le esportazioni dell’Azerbaigian verso l’Europa attraverso i tre gasdotti che compongono il corridoio meridionale del gas hanno totalizzato 11,8 miliardi di metri cubi, rispetto ai 10 miliardi di metri cubi di due anni fa.
LA QUESTIONE DELL’UOVO E DELLA GALLINA SUL GAS DELL’AZERBAIGIAN
L’incertezza sulla capacità di Baku di rispettare il suo obiettivo di esportazione di 20 mmc entro il 2027 ha creato uno scenario del tipo “prima l’uovo o la gallina”, in cui gli acquirenti sono riluttanti ad impegnarsi ad acquistare più gas dal Paese caucasico, rendendo a sua volta difficile per gli operatori dei 3 gasdotti che compongono il Corridoio Meridionale del gas attrarre gli investimenti necessari per espandere la sua capacità in modo da poter gestire 20 mmc all’anno. Separatamente, BP e Socar hanno firmato un accordo per la prospezione congiunta di idrocarburi in due blocchi nel Mar Caspio, denominati Karabagh e ADUA.