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Terna

Quanta energia porterà in Ue il Corridoio Green dell’Asia centrale? Quali sono gli ostacoli? Le risposte

L’Azerbaigian, il Kazakistan e l’Uzbekistan realizzeranno un corridoio green per portare elettricità green in Ue. Quanta energia da rinnovabili potranno esportare nell’Unione Europea? Cosa manca ancora per costruire il corridoio?

L’Azerbaigian, il Kazakistan e l’Uzbekistan collaboreranno con la Banca asiatica di sviluppo e la Asian Infrastructure Investment Bank per esportare in Ue elettricità da rinnovabili. Il nuovo corridoio green si connetterà alla linea elettrica in cantiere nel Mar Nero per portare elettricità green in Ue. Quanta energia green potranno esportare nell’Unione Europea? Cosa manca ancora per costruire il corridoio energetico?

IL PIANO GREEN DI AZERBAIGIAN, KAZAKISTAN E UZBEKISTAN

L’accordo tra Azerbaigian, Kazakistan e Uzbekistan stabilisce un “solido quadro istituzionale e giuridico per facilitare gli scambi transfrontalieri di elettricità”, sottolinea BAD. L’elettricità generata da solare ed eolico in Asia centrale, sarà esportata verso l’Azerbaigian, che invierà poi l’energia all’UE. Tuttavia, ancora non si conoscono i dettagli riguardo a costi o scadenze per il completamento del progetto. Nel frattempo, Azerbaigian, Turchia, Georgia e Bulgaria hanno firmato un MOU per realizzare un cavo elettrico nel Mar Nero. Progetto per il quale Azerbaigian e Georgia hanno chiesto uno status speciale all’UE per accelerare il processo di approvazione.

Il corridoio energetico verde che collega l’Asia centrale e il Caucaso meridionale attraverso una linea elettrica che si estende sotto il Mar Caspio nascerà in un “momento decisivo”, secondo il direttore generale dell’ADB per l’Asia centrale e occidentale Yevgeniy Zhukov.

“La nostra collaborazione ci consentirà di avviare presto studi di fattibilità del progetto. Grazie a questa iniziativa regionale per l’energia verde, l’Azerbaigian e l’Asia centrale realizzeranno il primo corridoio energetico trans-caspio”, ha detto il ministro dell’energia azero Parviz Shabazov dopo la cerimonia di firma del MOU a Baku il 4 aprile

QUANTA ENERGIA POTREBBERO PORTARE IN UE?

Azerbaigian, Kazakistan e Uzbekistan stanno investendo in maniera importante sulle energie rinnovabili. Tuttavia, scontano ancora diversi problemi sul fronte delle infrastrutture, non ancora pronte a supportare le ambizioni dei tre Paesi sul fronte dell’energia green. L’Azerbaigian ha un potenziale stimato di 27 GW. Tra i progetti più importanti spicca il parco eolico Absheron-Khizi (240 MW), operativo dal 2025. L’obiettivo del Paese è raggiungere il 30% di energia verde entro il 2030 attraverso un importante piano di investimenti infrastrutturali, necessario ad importare l’energia verso l’Ue.

Il Kazakistan è il Paese dell’eolico, forte di un potenziale stimato di di 1.000 miliardi di kWh/anno. Attualmente le rinnovabili coprono solo il 4% del mix energetico, ma il target al 2050 è del 50%. Uno dei progetti cardine è il parco eolico Astana. Anche questo Stato ha un limite infrastrutturale per quanto riguarda le reti di trasmissione, che dovrà colmare per esportare elettricità verso l’Ue.

L’Uzbekistan, invece, punterà su idroelettrico e solare. La capacità attuale è di 2,4 GW, l’obiettivo è del 40% di rinnovabili entro il 2030. Una sfida che il Paese vuole vincere attraverso collaborazioni internazionali e nuovi impianti idroelettrici.

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