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Cina Petrolio

La Cina sospende l’import di greggio dagli Usa

Unipec, il ramo commerciale della Sinopec, ha congelato le importazioni di petrolio statunitense per via della guerra commerciale in atto tra i due paesi

Unipec, il ramo commerciale dell’azienda statale cinese Sinopec, ha congelato le importazioni di petrolio statunitense per via della guerra commerciale in atto tra Washington e Pechino. Secondo quanto risulta a Reuters, non è chiaro quanto durerà lo stop anche se le fonti interpellate ammettono che Unipec non ha in programma acquisti di greggio Usa almeno fino a ottobre.

LA GUERRA COMMERCIALE A COLPI DI DAZI LA CAUSA DEL CROLLO DELL’IMPORT

I cinesi avevano già rallentato i loro acquisti di petrolio dagli Stati Uniti per evitare la probabile aggiunta di dazi all’importazione minacciata da Pechino dopo le crescenti controversie commerciali tra le due maggiori economie del mondo. Pechino ha messo i prodotti energetici degli Stati Uniti, tra cui il petrolio e prodotti raffinati, in un elenco di beni che verranno colpiti con una tassa di importazione del 25 per cento come ritorsione per simili mosse messe in campo da Washington che non ha indicato quando imporrà i suoi dazi.

A SETTEMBRE IMPORT DA USA AL DI SOTTO DEI 200 MILA BARILI

A inizio anno Unipec si era detta pronta ad acquistare fino a 300.000 barili al giorno (bpd) di greggio statunitense nel corso del 2018, circa il triplo del volume di scambi dell’anno scorso. Le importazioni di greggio dagli Stati Uniti hanno raggiunto una media di 334.880 barili al giorno nei primi otto mesi di quest’anno, secondo i dati sui flussi commerciali di Thomson Reuters Eikon. Ora la quantità di greggio americano in arrivo a settembre dovrebbe scendere a 197.515 barili giornalieri, dato che solo tre superpetroliere sono in rotta verso la Cina.

LA CINA GUARDA AD EUROPA E AFRICA PER SOSTITUIRE LE FORNITURE DI GREGGIO

I dazi di importazione dovrebbero aggirarsi attorno ai 18 dollari al barile con un greggio sui 70 dollari. Una cifra che naturalmente scoraggia gli acquirenti cinese che stanno guardando al petrolio proveniente da Europa e Africa – simile per qualità al greggio americano e più accessibile per la Cina – per sostituire le forniture statunitensi. Le importazioni di petrolio cinese dall’Africa occidentale sono destinate a rimbalzare in agosto a 1,6 milioni di barili al gorno, il più alto da maggio, secondo i dati su Eikon.

 

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