L’idrogeno dovrebbe rappresentare una quota fra il 13 e il 14%% del mix energetico europeo entro il 2050
140 trilioni di dollari. È questo quanto varrà, secondo Ubs, la catena del valore connessa all’idrogeno al 2050. La banca svizzera, in un report di oltre 100 pagine redatto da 20 esperti mondiali, sostiene che la fonte sarà protagonista della transizione energetica, spingendo al ribasso le emissioni.
IDROGENO PROTAGONISTA DELLA TRANSIZIONE
Partiamo da qualche numero. Secondo il report di Ubs, l’obiettivo dell’Ue (come da Green deal) è sostituire una quota fra il 13 e il 14%% del mix energetico con l’idrogeno, rispetto a circa il 2% attuale.
Le tecnologie non mancheranno: secondo l’International Energy Agency, numero di brevetti per tecnologie che coinvolgono l’idrogeno (comprese batterie e ricattura della CO2) supererà già il prossimo anno quelli inerenti i combustibili fossili, riporta Repubblica.
UN INDOTTO DA 140 TRILIONI
Tutto questo (insieme agli sforzi mondiali nel settore) si tradurrà, secondo la Banca svizzera, in un indotto connesso alla fonte energetica, al 2050, pari a 140 trilioni, ovvero 140mila miliardi, di dollari.
UNA FONTE PULITA E SEMPRE PIU’ ECONOMICA
Il pianeta potrà godere di una fonte energetica pulita, inesauribile e a costi sempre più bassi. Costi che, secondo Ubs, caleranno del 75% già alla fine di questo decennio e poi di un altro 50% entro la metà del secolo.