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Reti Energetiche

Il futuro delle reti energetiche

Un report di Oxford Energy mette al centro lo sviluppo di nuove infrastrutture per le reti energetiche. Tra rinnovabili e idrogeno

Può sembrare un tema per addetti ai lavori, quello delle reti energetiche. Ma nel pentolone delle questioni energetiche, tornate più che mai centrali con la guerra in Ucraina, le reti non ricoprono certo un ruolo marginale.

IN ITALIA: SNAM E ACCENTURE PROTAGONISTI STORICI

Un tema che su Energia Oltre ha sempre trovato copertura. Nel 2019, ad esempio, raccontavamo come Snam e Accenture stringevano un accordo per studiare e valutare soluzioni basate su tecnologie IOT (Internet of Things) allo scopo di rafforzare l’innovazione e la sostenibilità delle reti energetiche nel contesto strategico mondiale di spinta verso la transizione energetica.

Oggi la transizione è sulla bocca di tutti, ma ragionare a lungo termine consente di guardare anche indietro per capire da quanto vanno avanti certi discorsi.

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Questi discorsi sono globali e globalizzati. E la coerenza normativa sostiene la qualità del credito in alcune realtà internazionali come l’Australia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Infatti, malgrado il caso dei cali di rendimento azionari – diceva qui Moody’s – e il conseguente indebolimento dei rapporti di credito, un consistente track record di decisioni normative garantisce la qualità del credito delle reti energetiche regolamentate a livello federale.

COSA DICE OXFORD ENERGY

“Le infrastrutture delle reti energetiche, che collegano l’offerta e la domanda nello spazio e nel tempo, dovranno affrontare sfide e opportunità significative. Le infrastrutture di rete esistenti devono migliorare e adattarsi per accogliere l’aumento della domanda di fonti di energia a basse emissioni di carbonio, come l’elettricità rinnovabile, mentre nuove infrastrutture di rete saranno necessarie per trasferire nuove forme di energia, come l’idrogeno. Allo stesso tempo, un approccio integrato alla pianificazione delle infrastrutture della rete energetica”.

Secondo un report pubblicato su Oxford Energy, “data la strategia predefinita di decarbonizzazione basata sull’elettrificazione, in molti luoghi del mondo ci si aspetta che le reti elettriche diventino il pezzo centrale dell’infrastruttura dei futuri sistemi energetici trasferendo la maggior parte dell’energia consumata nell’economia, mentre interagiscono con altre reti energetiche, come il riscaldamento, l’idrogeno, l’elettricità e il gas. Come il riscaldamento, l’idrogeno, il gas naturale e il raffreddamento”. Ma secondo lo studio serve considerare i limiti delle linee elettriche, serve ragionare sulla redistribuzione.

COSTI E NORME: GLI STRUMENTI PER LE RETI

Tutto ciò costa e “gli investimenti nella rete di trasmissione devono avvenire su una scala
e ad un ritmo paragonabile a quello dell’aumento della domanda di picco e del numero di nuovi impianti di generazione che si collegano alla rete. Allo stesso tempo, la gamma di opzioni di investimento aumenta anche poiché le soluzioni diverse dalla rete diventano sempre più disponibili”.  E servono meccanismi, strumenti, strategie anche normative idonee. “Le reti di distribuzione dell’elettricità sono ancora più critiche perché la decarbonizzazione di settori come
il riscaldamento e i trasporti, insieme alla crescita delle DER. Questi comportano una maggiore volatilità della domanda e dell’offerta, e picchi più alti nelle reti che sono state tradizionalmente gestite in modo passivo. Queste reti richiedono una serie di strumenti, come tariffe regolamentate efficienti, un regime di connessione alla rete flessibile e mercati locali per i servizi di flessibilità, al fine di incentivare l’uso efficiente delle risorse esistenti e lo sviluppo sviluppo ottimale delle capacità future”.

TUTTI GLI ALTRI PROBLEMI

Ma i problemi sono molteplici. E allora i consigli del rapporto conducono ad una parola chiave: coordinamento. Cioè, “date le interdipendenze tra i diversi elementi, come il gas o l’elettricità, all’interno di una particolare catena del valore energetico, così come tra diverse catene di valore energetico, come gas, elettricità, riscaldamento, raffreddamento, idrogeno e rifiuti, un migliore coordinamento nella pianificazione e nel funzionamento delle diverse reti energetiche è cruciale per raggiungere obiettivi di decarbonizzazione. Le opzioni per raggiungere il coordinamento in una rete energetica integrata sono approcci basati sulla governance, sul mercato e sulla regolamentazione. La scelta di un quadro istituzionale ottimale dipende da vari fattori, come la facilità di implementazione, l’onere amministrativo e l’efficacia. l’efficacia così come da fattori contestuali, tra cui la presenza di un regolatore indipendente e competente regolatore indipendente e competente (per l’approccio normativo), la presenza di mercati efficienti (per l’approccio basato sul mercato) mercato), e la compatibilità con la legislazione primaria, come quelle relative alla liberalizzazione (per l’approccio approccio di governance).

Insomma: costi, tempi e modalità di questo processo non sono raffigurabili con uno schiocco delle dita. Ma solo inquadrando il tema nei giusti binari si potrà arrivare a dama.

 

 

 

 

 

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